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Terapie digitali per la depressione: cinque proposte dagli esperti

Disturbo depressivo maggiore: zuranolone

Cinque proposte e un possibile flusso clinico-organizzativo per l’integrazione delle Terapie Digitali nei percorsi di cura per la depressione nel SSN

E’ stato reso pubblico il documento di Expert Opinion “Le terapie digitali a potenziamento dei percorsi di cura per la depressione nel Servizio Sanitario Nazionale: proposte per l’Italia”[1], elaborato da un panel di esperti multistakeholder che, tenendo conto del contesto e delle più recenti linee guida scientifiche internazionali per il trattamento della depressione, propone l’integrazione delle Terapie Digitali (DTx) a potenziamento degli interventi del SSN per la depressione lieve, moderata e severa, nonché per la prevenzione delle ricadute e la gestione della depressione sottosoglia.

Gli esperti hanno analizzato anche il caso studio di una terapia digitale indicata per il trattamento della depressione unipolare o dell’umore depressivo già accessibile e rimborsata in altri paesi europei e supportata da consistenti evidenze scientifiche (12 studi clinici controllati, randomizzati e una metanalisi che hanno interessato oltre 2900 pazienti), elaborando un possibile flusso clinico-organizzativo adatto all’integrazione, prescrizione ed adozione delle DTx nel contesto del SSN.

Il lavoro è volto a contribuire attivamente al dibattito istituzionale, scientifico e culturale rispetto alla trasformazione digitale della sanità.

In Italia, i disturbi di salute mentale rappresentano la quinta causa di anni di vita persi per malattia, disabilità o morte prematura, con un impatto in termini di costi diretti ed indiretti che supera il 3% del PIL. La depressione, in particolare, è la patologia mentale più frequente, con oltre 3 milioni di persone affette da sintomi depressivi ed una prevalenza in ulteriore aumento durante e a seguito della pandemia da COVID-19.

Nonostante l’alto impatto sociosanitario della depressione, i servizi dedicati nel contesto del SSN sono sottofinanziati e permangono numerose criticità in termini di accesso e lungo i percorsi di cura. Solo l’8% dei pazienti che si rivolgono ai servizi pubblici di salute mentale beneficia della psicoterapia, nonostante sia indicata tra i trattamenti di prima linea per la depressione. Si stima, inoltre, che il SSN riuscirebbe a soddisfare solo il 20% del fabbisogno dei servizi di psicoterapia per ansia e depressione. Risulta anche difficile garantire una presa in carico continua ed integrata, accompagnando i pazienti verso una graduale autonomia, empowerment e recovery ed intervenendo tempestivamente nel caso di eventuali ricadute.

In questo scenario, le terapie digitali, che permettono di fornire ai pazienti interventi terapeutici di comprovata efficacia tramite programmi software di alta qualità, rappresentano un’opportunità per potenziare i servizi offerti dal SSN, favorendo cure efficaci, personalizzate, integrate e di prossimità, in linea con le priorità riportate anche dal Global Mental Health Summit e dal Piano di Ripresa e Resilienza Nazionale (PNRR). In particolare, la loro integrazione sistemica potrebbe aumentare l’accessibilità ad interventi psicoterapeutici validati su larga scala.

Le terapie digitali costituiscono un importante strumento per migliorare l’accesso alle cure specialistiche, riducendo i tempi d’attesa, e per superare la riluttanza a rivolgersi ai Servizi di Salute Mentale specie nelle persone più giovani. La dimostrata efficacia nei disturbi depressivi e ansiosi ne suggeriscono l’inclusione nell’offerta di assistenza dei servizi pubblici, afferma il Dott.  Fabrizio Starace, Direttore del Dipartimento di Salute Mentale e Dipendenze Patologiche dell’Azienda USL di Modena.

Le considerazioni condivise, in corso di pubblicazione in una rivista scientifica di settore e che intendono informare lo sviluppo di studi e raccomandazioni scientifiche locali, mettono in luce la necessità e l’urgenza di abilitare dal punto di vista normativo e regolatorio, nonché culturale ed infrastrutturale, l’integrazione delle DTx nel contesto del SSN, partendo dalla definizione di criteri adeguati di valutazione, accesso e rimborso. Un numero crescente di paesi europei ha sviluppato percorsi regolatori che ne abilitano l’accesso, la rimborsabilità e la prescrivibilità. In Germania, in particolare, ad oggi vi sono 45 applicazioni di sanità digitale rimborsate, di cui, 22 indicate per il trattamento di disturbi di salute mentale.

Oggi è più che mai evidente come l’innovazione digitale possa aiutare il SSN a rispondere ai crescenti bisogni di salute della popolazione, abilitando nuove possibilità terapeutiche e modelli di cura che pongano la persona al centro. Alla luce delle potenzialità, delle evidenze e della rimborsabilità riconosciute alle terapie digitali in un numero crescente di paesi, diventa importante definire anche in Italia criteri di valutazione, modalità di accesso e processi organizzativi per integrarle in modo adeguato, equo e tempestivo nel contesto del SSN, afferma Alberta Spreafico, Global Head of Digital Health & Innovation di Healthware Group.

Il documento, realizzato con il supporto non condizionante di Ethypharm Digital Therapy come parte dell’iniziativa “Digitally EnhancEd Pathway Program (DEEP): Integrating Digital Therapeutics in the Depression Care Pathway in Italy”, è stato elaborato da un panel di esperti multistakeholder composto da:

Spreafico Alberta M.C.- Global Head of Digital Health & Innovation, Healthware Group; Membro del Comitato Scientifico, Associazione Scientifica per la Sanità Digitale (ASSD)

Starace Fabrizio- Direttore, Dipartimento di Salute Mentale e Dipendenze Patologiche, Azienda USL, Modena;

De Lorenzo Valerio- Membro Direzione Nazionale, Associazione Italiana dei Tecnici della Riabilitazione Psichiatrica (AITERP); Membro del Comitato Scientifico, Associazione Scientifica per la Sanità Digitale (ASSD)

Gussoni Gualberto – Coordinatore Scientifico, Centro Studi FADOI; Coordinatore Progetto Terapie Digitali per l’Italia (DTxITA);

Macchia Paolo– Presidente, Rete Utenti Salute Mentale Lombardia OdV;

Mennini Francesco Saverio – Direttore Centro EEHTA del CEIS, Facoltà di Economia, Università degli Studi di Roma Tor Vergata; Presidente, Società Italiana di Health Technology Assesment (SIHTA);

Monzani Emiliano Luigi – Direttore, Dipartimento di Salute Mentale e Dipendenze, ASST Bergamo Ovest;

Moro Cesare Giovanni- Coordinatore Infermieristico, Servizi Territoriali, Dipartimento di Salute Mentale e Dipendenze, ASST Bergamo Ovest;

Nicolò Giuseppe – Direttore, Dipartimento di Salute Mentale, ASL 5, Roma;

Politi Alessandro – Segretario Milano, Società Italiana della Medicina Generale e delle Cure Primarie (SIMG);

Raimondi Gabriele- Psicologo Psicoterapeuta;

Serio Giorgio* – Già Direttore, Dipartimento di Salute Mentale, Dipendenze Patologiche e Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza e della Unità Operativa Complessa Modulo 1 di Salute Mentale, Azienda Sanitaria Provinciale Palermo.

È possibile consultare QUI il paper “Le terapie digitali a potenziamento dei percorsi di cura per la depressione nel Servizio Sanitario Nazionale: proposte per l’Italia”.

Bibliografia
[1] Spreafico A., Starace F. et. al. Expert Opinion “Le terapie digitali a potenziamento dei percorsi di cura per la depressione nel Servizio Sanitario Nazionale: proposte per l’Italia”. Marzo 2023. Milano: Healthware Group.

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