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Specializzandi nei centri di raccolta sangue: ecco la novità

Donazione sangue: le Linee di indirizzo nazionali a supporto della rete trasfusionale contengono indicazioni aggiornate anche dopo la fine della pandemia

Approvato in via definitiva il c.d. Decreto Salute ed Energia che permette l’impiego di specializzandi negli enti e nelle associazioni che svolgono attività di raccolta di sangue ed emocomponenti

Manca ancora uno step, ma il percorso è ormai tracciato. Dopo l’approvazione della Camera dei Deputati dei giorni scorsi, l’art. 12, co. 2-bis del DL Salute ed Energia (34/2023 – 1060è stato ora approvato anche dal Senato.

La misura, sostenuta dall’On. Vanessa Cattoi, prevede che, nelle more di un regolamento quadro per regolare l’attività nei centri di raccolta degli specializzandi, il personale medico in formazione possa prestare “la propria collaborazione volontariamente e in modo occasionale, con contratto libero-professionaleagli enti e alle associazioni che, senza scopo di lucro, svolgono attività di raccolta di sangue ed emocomponenti. Si precisa – si legge – che tale attività è prestata al di fuori dell’orario dedicato alla formazione specialistica e fermo restando l’assolvimento degli obblighi formativi”.

Per l’entrata in vigore della misura, si attende ora la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del provvedimento.

Parallelamente, il Ministero dell’Università e della Ricerca, lo scorso 15 maggio, ha emanato il decreto per la formazione specialistica che, all’art. 13, co. 4, prevede appunto che i laureati in medicina e chirurgia abilitati, anche durante la loro iscrizione ai corsi di specializzazione o ai corsi di formazione specifica in medicina generale, “possono prestare, al di fuori dell’orario dedicato alla formazione specialistica e fermo restando l’assolvimento degli obblighi formativi, la propria collaborazione volontaria a titolo gratuito ed occasionale agli enti e alle associazioni che, senza scopo di lucro, svolgono attività di raccolta di sangue ed emocomponenti sulla base di convenzioni stipulate con le regioni o con gli enti del Servizio sanitario nazionale”.

Si tratta di un passo in avanti concreto che valorizza l’impegno di AVIS Nazionale nel dialogo con le Istituzioni. Come ha dichiarato il presidente Gianpietro Briola, annunciando il provvedimento durante l’89ª Assemblea Generale in corso in questi giorni, «il recepimento di queste due previsioni è per noi l’ulteriore conferma di un supporto normativo solido che interviene direttamente per arginare le difficoltà nell’organizzazione della raccolta sul territorio. In questo modo prosegue un percorso virtuoso volto al raggiungimento dell’autosufficienza di farmaci plasmaderivati, come previsto dal Programma di autosufficienza nazionale».

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