Site icon Corriere Nazionale

Morto Silvio Berlusconi, il messaggio di Putin: “Un amico mio e della Russia”

putin berlusconi

Il messaggio di Putin per la morte di Silvio Berlusconi: “Una persona cara, un vero amico, del quale ho ammirato la saggezza e la capacità di prendere decisioni lungimiranti”

Non il ricordo delle foto in dacia con i colbacchi né del lettone, quello a baldacchino “from Russia with love” finito nelle cronache sexy-giudiziarie di Palazzo Grazioli. Nelle parole del presidente Vladimir Putin per il “vero amico” Silvio Berlusconi s’immagina un senso di nostalgia e di assenza in tempi di incertezza e guerra.

La notizia della scomparsa dell’ex capo di governo fondatore di Forza Italia è arrivata a Mosca mentre i media locali rilanciavano i discorsi ufficiali per il Den’ Rossii, la Giornata della Russia, che dal crollo dell’Urss celebra l’unità della nazione. Putin non ha però dichiarato solo sull’”operazione speciale” in Ucraina e le agenzie di stampa hanno battuto un titolo urgente in più.

LE PAROLE DI PUTIN

Berlusconi“, ha sottolineato Putin, “sarà ricordato in Russia come un convinto e coerente sostenitore del rafforzamento dei rapporti di amicizia tra i nostri Paesi“. E c’è di più: “Per me era una persona cara, un vero amico, del quale ho sinceramente ammirato la saggezza e capacità di prendere decisioni lungimiranti”.

L’INCONTRO AL G8 DI GENOVA

I due si erano conosciuti una vita fa, al G8 del 2001, quello degli scontri di Genova. E l’anno successivo si erano rivisti a Pratica di Mare, quando Putin sembrava un liberale e la Nato prometteva di cooperare con la Russia. L’amicizia tra i leader era cresciuta negli anni, fino agli inviti in dacia e alle visite restituite in Sardegna. Le foto dei due sorridenti in colbacco sono di una fase successiva rispetto agli scandali escort a Palazzo Grazioli, quando Patrizia D’Addario raccontò di una notte di amore con l’allora premier nel “letto a baldacchino con le tende bianche che gli era stato regalato da Putin”.

LEGGI ANCHE: ll discorso di Berlusconi del 1994: “L’Italia è il Paese che amo”

LA ‘QUESTIONE UCRAINA’

Negli anni il presidente russo ha stretto accordi con esponenti politici italiani di orientamento differente tra loro, anche con chi oggi lo accusa di essere un dittatore. Con Berlusconi però è stato diverso, anche in tempi recenti, quelli dell’”operazione speciale” in Ucraina.

“Le truppe russe dovevano entrare e in una settimana sostituire il governo di Zelensky con persone perbene e ritornare indietro”, aveva detto una volta l’ex premier in tv, “ma hanno incontrato una resistenza imprevista e imprevedibile da parte delle truppe ucraine, che poi sono state foraggiate con armi di tutti i tipi da parte dell’Occidente”. Come dire: un amico è per sempre.

Exit mobile version