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Saverio Fattori nelle librerie con “Acido Lattico”

festa del libro

Nelle librerie “Acido Lattico”, un noir sul lato oscuro dello sport professionistico. Di Saverio Fattori. Prefazione Daniele Menarini. (CN editore)

Acido lattico è un romanzo noir d’ambiente sportivo: indaga il mistero di un suicidio e la faccia oscura dello sport professionistico. L’atletica leggera a livelli d’eccellenza è preparazione estenuante e dedizione assoluta. L’io narrante è una brutta persona: razzista, cinico, ossessionato dalla paura dell’insuccesso. Per esorcizzarla colleziona schede di giovani talenti “perduti” o martoriati da infortuni. Uno psicopatico con un’esistenza tetra e variabili minime. Finché si imbatte in Clara, promessa dispersa del mezzofondo: il suo fantasma personale. Per sopportare nuovi carichi di lavoro, sognando le Olimpiadi, Claudio Seregni supererà ogni remora etica. L’atleta è vittima, non carnefice. Il doping è la trasformazione del corpo, la performance atletica e l’utopia della perfezione.

Acido lattico è un romanzo di atletica leggera ed è la storia di una disfatta. Perennemente annunciata, cercata, evocata e alla fine ottenuta. «Noi atleti siamo esseri commoventi. Stupidi. Molto stupidi. Ci affezioniamo alle scarpe». Al centro della vicenda, quasi sempre su una pista, c’è Claudio Seregni, classe 1980, promessa dell’atletica italiana. Claudio raccoglie minuzie, cerca brandelli di storia personale in mezzo al flusso delle vicende del mondo. Come tutti o quasi. Fattori, con occhi cerchiati di viola, e una penna inclemente descrive un mondo di fatica non necessaria e regala una lettura ripida, documentata e verosimile di un mondo avvizzito per la mancanza di sponsor, confuso da tutti coloro che non vogliono invecchiare, un mondo di uomini per uomini. CHIARA VALERIO, Ad alta voce, Rai Radio 3

Acido Lattico non è la prima incursione narrativa nel terreno corsa-doping. C’è almeno un precedente di discreto lustro: A perdifiato, di Mauro Covacich. […} Rispetto ai precedenti, Saverio Fattori affonda il bisturi del realismo, rivelando un archivio personale molto attrezzato di letture ed esperienze sul campo, in parte concentrate in quel microcosmo di entusiasmo che si accese in Emilia Romagna tra la seconda metà degli anni Ottanta e la prima dei Novanta e che è documentato nelle annate della rivista regionale “Atletica Sprint”. La narrazione si appoggia di frequente al dato reale, dal quale la separa il sottile confine dei riferimenti senza nome e dei medici chiamati con l’asterisco. Una scrittura che gioca continuamente di sponda con le pagine oscure dello sport italiano e mondiale, che emergono in forma di aneddoti. Veri, dannatamente veri, contenuti in quel dossier oggi introvabile che è Campioni senza valore, di Sandro Donati (dall’introduzione di Daniele Menarini)

SAVERIO FATTORI (Molinella, 1967) ha pubblicato articoli per i mensili “GQ” e “Correre” e romanzi per Gaffi Editore e Meridiano Zero. Il suo ultimo libro è Finta pelle (Marsilio, 2020).

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