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Nuova tecnica per la dissezione dei linfonodi ascellari

Il sufentanil sublinguale ha controllato efficacemente il dolore postoperatorio da moderato a severo nei pazienti sottoposti a chirurgia della colonna vertebrale

Nuove possibilità nel trattamento dei linfonodi ascellari. Questo grazie a una nuova tecnica di dissezione selettiva messa a punto all’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano

Uno studio pubblicato sulla rivista Cancer apre nuove possibilità nel trattamento dei linfonodi ascellari. Questo grazie a una nuova tecnica di dissezione selettiva messa a punto all’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano. Dati alla mano, consente di ridurre del 50% il rischio di edema del braccio rispetto alla tecnica tradizionale. Questa nuova tecnica chirurgica prevede la conservazione selettiva di una media di due specifici linfonodi ascellari che collateralmente drenano il braccio. Il risultato non è di poco conto. Il linfedema è una complicanza che al momento colpisce fino 60% delle donne che subiscono la dissezione dei linfonodi, con problemi che alterano anche pesantemente la qualità della vita. Ma quale sarà l’impatto di questo studio, che per la problematica affrontata è stata ampiamente ripresa dai media?

IL COMMENTO DI MASSIMILIANO GENNARO, SENOLOGO INT, IDEATORE DELLA TECNICA

Abbiano ottenuto un risultato importante per il progresso delle terapie chirurgiche. Un ambito in cui è piuttosto raro vedere un beneficio di questa entità. A dimostrazione dell’impatto che la dissezione ascellare selettiva può avere nella pratica clinica c’è la citazione esplicita a questa tecnica innovativa nelle ultime linee guida AIOM per le neoplasie della mammellapubblicate nel 2021. In questo ambito viene già descritta come possibile futura alternativa alla dissezione ascellare tradizionale per la crescente evidenza di efficacia e basso rischio di recidive regionali. Alla luce dei risultati definitivi di efficacia e di safety pubblicati su Cancer, è necessario divulgare la possibilità di eseguire questa nuova tecnica coinvolgendo anche le associazioni di pazienti, affinché diventi un nuovo standard di trattamento effettivamente accessibile ovunque. Un passo necessario, insieme all’adeguamento dei DRG.

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