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“La casa in riva al male” è il nuovo libro di Dario Pasquali

festa del libro

Dario Pasquali affronta un nuovo viaggio nelle domande più scomode, nelle riflessioni implacabili, nei percorsi più ardui con “La casa in riva al male”

I suoi libri sono un viaggio nelle domande più scomode, nelle riflessioni implacabili, nei percorsi più ardui. La sua ultima fatica, La casa in riva al male, è un’altalena di emozioni: rabbia, paura, interrogativi senza risposta e passione. Lui è Dario Pasquali e l’ultima pubblicazione è affidata a SBS Edizioni. Lo abbiamo incontrato e ci ha raccontato di se e della sua opera”.

La casa in riva al male nasce come pura reazione emotiva al terribile e inaccettabile “caso” di cronaca del 2002, in cui una mattina un bambino fu ucciso nel letto dei suoi genitori con ripetuti colpi alla testa”. Pasquali si riferisce al tragico delitto di Cogne dove perse la vita il piccolo Samuele Lorenzi.

“Io fui molto colpito dalle figure di contorno del caso” continua Pasquali. “All di là della madre: il padre-marito, il fratello del bambino, la psicologa, altre figure esterne, la famiglia della madre molto presente. Per cui decisi di provare a capire, attraverso lo sguardo profondo e intuitivo della scrittura, cosa potesse essere successo in verità in quella casa, al di là dei fatti giudiziari e legali, ma provando a scavare nei sentimenti, nei pensieri, nelle emozioni, nelle storie dei protagonisti.

Nell’invenzione letteraria de “La casa in riva al male” venti anni dopo l’uccisione del bambino un aspirante scrittore trova nella soffitta della casa in cui vive da tempo alcuni fogli manoscritti, che raccontano la storia di quel delitto. Sono i fogli di due diari, scritti a mano con calligrafie diverse. A raccontare quei giorni sono il padre del bambino ucciso, e un misterioso uomo che si incontra con una donna, come se fossero solo due amanti segreti.

Il padre inizia il suo racconto da lontano, dagli anni della sua infanzia, fino all’incontro con la futura moglie Ada, il matrimonio e la nascita dei figli.

Attorno ai due si muovono altre figure, apparentemente estranee, che però si dimostreranno pedine fondamentali. In una tensione crescente che prelude al dramma, gli eventi, i sentimenti, i segnali, gli incontri, le coincidenze spingono, come guidati da una forza esterna, verso l’esplosione di tutta la violenza nascosta dietro le finestre serrate di casa.

La violenza affascina, attira. Noi tutti ci fermiamo a guardare come ipnotizzati gli atti di violenza. La violenza è percepita come fonte di piacere nei rapporti sessuali

Nelle pagine finali del libro viene finalmente identificato il luogo in cui la violenza nasce, proprio all’interno di una famiglia all’apparenza normale e felice, dove il peso della religione, il giudizio degli altri e la difficoltà a sentire amore opprimono e creano sofferenza.

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