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Eczema cronico della mano: delgocitinib in crema è efficace

Dermatite atopica, l'Fda approva l'uso di ruxolitinib in crema per pazienti non immunocompromessi di età pari o superiore a 12 anni

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Eczema cronico della mano: secondo nuovi studi delgocitinib in crema migliora significativamente malattia e qualità di vita

Nei pazienti adulti con eczema cronico della mano il trattamento topico con delgocitinib in crema, un inibitore sperimentale della pan-janus chinasi, ha comportato miglioramenti significativi della malattia e della qualità di vita dei pazienti dopo 16 settimane. Sono i risultati dello studio di fase III DELTA 1, presentati in occasione del congresso 2023 dell’American Academy of Dermatology (AAD).

L’eczema cronico della mano è definito come un eczema che dura per più di tre mesi o recidiva almeno due volte nel corso di un anno. L’eczema delle mani è il disturbo cutaneo più comune delle mani, con una prevalenza in un anno di circa il 9%, e in un numero considerevole di pazienti può diventare una condizione cronica. L’eczema cronico della mano è un disturbo fluttuante caratterizzato da prurito e dolore può causare eritema, desquamazione, lichenificazione, ipercheratosi, vescicole, edema e fissurazioni su mani e polsi.

Delgocitinib è un inibitore topico sperimentale della pan-Janus chinasi (JAK) che inibisce l’attivazione della via JAK-STAT, che svolge un ruolo chiave nel sistema immunitario nel guidare la fisiopatologia delle malattie infiammatorie croniche della pelle. La formulazione in crema è in sviluppo per il trattamento dell’eczema cronico della mano da moderato a grave negli adulti.

Miglioramento significativo della malattia e della qualità di vita
Lo studio DELTA 1 ha randomizzato 487 adulti con eczema cronico della mano da moderato a grave al trattamento con delgocitinib crema 20 mg/g due volte al giorno (n=325) o crema veicolo (n=162) per 16 settimane, seguite da una fase di estensione di 36 settimane.

L’endpoint primario era la percentuale di pazienti che raggiungevano il successo nell’Investigator’s Global Assessment dell’eczema cronico della mano (IGA-CHE-TS) definito da un punteggio di 0/1 (pelle libera o quasi libera da lesioni) con un miglioramento di almeno 2 punti rispetto al basale alla settimana 16. Ha ottenuto questo risultato il 19,7% dei partecipanti nel gruppo delgocitinid rispetto al 9,9% nel gruppo placebo (p=0,006). Differenze simili sono state osservate alla settimana 4 (15,4% vs 4,9%, p<0,001) e alla settimana 8 (22,8% vs 10,5%, p=0,001).

Lo studio ha anche raggiunto i suoi principali endpoint secondari alla settimana 16. Una percentuale significativamente maggiore di pazienti trattati con delgocitinib ha ottenuto un miglioramento di almeno il 75% rispetto al basale nell’Hand Eczema Severity Index (HECSI 75) in confronto al veicolo (49,2% vs 23,5%, p<0,001), con una tendenza simile osservata in quanti hanno raggiunto una risposta HECSI 90 (29,5% vs 12,3%, p<0,001).

Il Dermatology Life Quality Index (DLQI) era un altro endpoint secondario chiave, utilizzato per misurare l’efficacia della terapia riferita dal paziente. Un miglioramento almeno 4 punti è stato rilevato nel 74,4% del gruppo attivo rispetto al 50,0% del gruppo placebo (p<0,001).

Nel corso di 16 settimane non sono state osservate differenza tra delgocitinib e placebo nella percentuale di pazienti con eventi avversi (AE) ed effetti collaterali gravi. I tassi di eventi avversi, eventi avversi probabilmente o possibilmente correlati al farmaco o che hanno portato all’interruzione della terapia sono stati numericamente più elevati con il veicolo piuttosto che con delgocitinib (rispettivamente delgocitinib 45,2% vs veicolo 50,6%, 3,7% vs 8,0% e 0,6% vs 3,7%,). Gli eventi avversi più comuni (≥5% in qualsiasi gruppo di trattamento) sono stati infezioni da Covid-19 e rinofaringite, con percentuali comparabili tra i bracci di trattamento.

«Esiste un’elevata esigenza insoddisfatta di un trattamento topico specifico per l’eczema cronico della mano da moderato a grave per i pazienti che convivono con questa malattia difficile da trattare» ha affermato Robert Bissonnette, Presidente di Innovaderm Research in Quebec, Canada, e International Coordinating Investigator (ICI) dello studio DELTA 1. «Questi risultati positivi, che mostrano miglioramenti significativi negli endpoint primari e in tutti i principali endpoint secondari, dimostrano che la crema a base di delgocitinib, se approvata, può rappresentare un’importante opzione terapeutica per via topica, davvero necessaria per questi pazienti».

Ai soggetti che hanno completato 16 settimane di trattamento negli studi DELTA 1 o DELTA 2 è stato offerto di passare allo studio di estensione DELTA 3 per valutare la sicurezza e l’efficacia a lungo termine di un trattamento al bisogno con applicazioni due volte al giorno di delgocitinib in crema.

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