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Francesco Giubilei in libreria con “Gli intellettuali di destra”

festa del libro

“Gli intellettuali di destra e l’organizzazione della cultura” è il nuovo lavoro di Francesco Giubilei, dal 19 maggio in libreria per Oligo Editore

Esiste una cultura di destra o è più corretto parlare di una cultura delle destre? Quali sono i suoi riferimenti e le figure più note? Queste sono solo alcune delle domande a cui cerca di rispondere il pamphlet che vi accingete a leggere. La tesi dell’autore è che alla destra non manchi una propria cultura rappresentata da importanti voci e scuole di pensiero, bensì l’elaborazione di una politica culturale che al contrario la sinistra, facendo propria la lezione di Gramsci, è riuscita a sviluppare. Oggi le cose possono cambiare e, se la destra italiana intende dar vita a un progetto duraturo, non è sufficiente il consenso politico, ma occorre mettere in campo un’organizzazione della cultura in grado di durare nel tempo. Da qui scaturiscono una serie di riflessioni che, soprattutto nella parte conclusiva del testo, si concretizzano in idee e proposte per elaborare una nuova politica culturale: occorre un coordinamento tra il mondo della politica e quello della cultura. Molto spesso, infatti, la politica considera la cultura come qualcosa di accessorio e di cui poter fare a meno, senza tenere nella dovuta considerazione il contributo (non solo di idee) che può nascere dal mondo culturale. Di contro, intellettuali e pensatori vicini al mondo della destra, hanno spesso prediletto atteggiamenti snobistici e da “torre d’avorio” senza scaricare a terra le proprie idee e senza confrontarsi con la politica. Questa mancata apertura di credito, da un lato, e l’incapacità di “sporcarsi le mani”, dall’altro lato, hanno fatto sì che una collaborazione fruttuosa tra politica e cultura non iniziasse proprio, impedendo, così, la messa in campo di una politica culturale a medio e lungo termine.

«Numerosi sono gli stereotipi legati al mondo della destra; uno dei più diffusi è l’assenza di una propria cultura, al punto che anche alcuni pensatori ascrivibili a quest’area sostengono che non si possa parlare di una “cultura di destra” così come, in modo speculare, è errato de-finire una cultura di sinistra.  Senza dubbio, però, ci si può riferire a una cultura da destra, ovvero a come scrittori, giornalisti, autori, filosofi annoverabili a un’area di destra facciano cultura. Questo pamphlet nasce con l’intento di superare una serie di luoghi comuni che ruotano attorno ai concetti di “destra” e “cultura” offrendo una breve prospettiva storica, soffermandosi su una pars destruens connessa all’egemonia culturale e concludendo con una pars construens su come realizzare una politica culturale. Nel mezzo, il tentativo di scardinare cliché tanto duri a morire (anche grazie a una certa pubblicistica) quanto non veritieri, a partire dal legame tra la destra e l’ambiente, il ruolo delle donne nel mondo della destra e il rapporto con l’Europa. Temi di grande attualità che devono essere letti, ancor prima che da una prospettiva politica, con una lente culturale. Da qui la necessità di elaborare una politica culturale, pur nella consapevolezza di un rapporto mai sereno e travagliato tra intellettuali e politica.»

Francesco Giubilei (Cesena, 1992) è editore con i marchi Historica e Giubilei Regnani, docente al Corso di Editoria di Roma dell’Agenzia letteraria Herzog e dell’Università Giustino Fortunato. Dal 2022 è Consigliere del Ministro della Cultura con delega alla promozione della cultura tra i giovani. È anche presidente della Fondazione Tatarella e di Nazione Futura. Già membro del Comitato Scientifico sul Futuro dell’Europa del governo italiano, ha pubblicato dieci libri tradotti negli Stati Uniti, Spagna e Ungheria. Scrive per “Il Giornale” e per numerose riviste italiane e straniere ed è membro dell’editorial board di “The European Conservative” e di vari comitati scientifici di fondazioni e think tank.

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