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Acne nei preadolescenti: incidenza più alta nel sesso femminile

Scoperta associazione limitata tra l'uso di isotretinoina per il trattamento dell'acne grave e il peggioramento della malattia infiammatoria intestinale di base di un paziente

L’incidenza dell’acne nei preadolescenti è risultata più alta nel sesso femminile che in quello maschile, oltre che associata a un indice di massa corporea più elevato

L’incidenza dell’acne nei preadolescenti è risultata più alta nel sesso femminile che in quello maschile, oltre che associata a un indice di massa corporea più elevato. Sono i risultati di un ampio studio retrospettivo basato sulla popolazione pubblicato sulla rivista Pediatric Dermatology.

I ricercatori hanno anche identificato una potenziale associazione con la pubertà precoce che, a loro parere, dovrebbe essere presa in considerazione in particolare nei bambini che presentano l’acne prima degli 8-9 anni di età.

Lo studio ha utilizzato le risorse del Rochester Epidemiology Project per identificare tutti i residenti della contea di Olmstead, in Minnesota, a cui è stata diagnosticata l’acne in un’età compresa tra 7 e 12 anni nel periodo 2010-2018. Hanno quindi selezionato in modo casuale due controlli nella comunità abbinati per età e sesso al fine di valutare la relazione tra acne preadolescenziale e indice di massa corporea (BMI).

Maggiore incidenza nelle femmine e in presenza di BMI elevato
Hanno confermato 643 casi di acne e calcolato un tasso di incidenza annuale aggiustato per età e sesso pari a 58 per 10.000 anni-persona, significativamente più alto nelle femmine rispetto ai maschi (89,2 vs. 28,2 per 10.000 anni-persona, P<0,001) e che aumentava significativamente con l’età (tassi di incidenza di 4,3, 24,4 e 144,3 per 10.000 anni-persona tra i bambini rispettivamente di 7-8, 9-10 e 11-12 anni).

I bambini con acne avevano un percentile mediano di BMI significativamente più alto rispetto a quelli senza diagnosi di acne (75,0 vs. 65,0, P<0,001) e molte più probabilità di essere obesi: il 16,7% aveva un BMI almeno nel 95° percentile, rispetto al 12,2% tra i controlli senza diagnosi di acne (P=0,01).

«Un alto indice di massa corporea è un forte fattore di rischio per lo sviluppo e la gravità dell’acne negli adulti. Fino a ora gli studi pediatrici hanno ottenuto informazioni contrastanti, ma si trattava di revisioni in gran parte retrospettive senza controlli» hanno osservato l’autore senior Megha Tollefson e colleghi della Mayo Clinic di Rochester, in Minnesota.

Dati preziosi sull’acne preadolescenziale
«Sono dati molto preziosi. In realtà questo è il primo studio che ci fornisce dati sull’incidenza dell’acne nella fase preadolescenziale» ha commentato Leah Lalor, assistente professore di dermatologia e pediatria presso il Medical College of Wisconsin e le Children’s Wisconsin Clinics, entrambe a Milwaukee. «Documenta inoltre che le ragazze hanno maggiori probabilità di presentarsi in clinica con l’acne e di farlo in giovane età, cosa che sospettavamo e che ha un senso fisiologico dal momento che tendono ad attraversare la pubertà prima dei ragazzi. E, cosa più interessante, rivela che i preadolescenti con acne hanno un BMI più elevato rispetto a quelli senza».

Un aspetto importante, ha sottolineato, è che la popolazione studiata nella contea di Olmstead ha un livello di istruzione, reddito e occupazione relativamente più elevato rispetto al resto degli Stati Uniti.

I ricercatori hanno anche rilevato un aumento dell’uso di farmaci sistemici per l’acne al crescere del BMI (odds ratio, 1,43 per 5 kg/m2 di aumento del BMI, P=0,015). Sono infatti stati prescritti farmaci per l’acne per via sistemica a circa il 5% dei bambini sottopeso o normopeso, rispetto all’8,1% di quelli in sovrappeso e al 10,3% degli obesi, dati che suggeriscono che la maggior parte dei preadolescenti con acne aveva una malattia da lieve a moderata e che l’acne più grave può essere associata all’aumento dei percentili di BMI, hanno scritto gli autori.

A circa il 4% dei 643 preadolescenti con acne è stato diagnosticato un disturbo endocrino rilevante per l’acne prima o al momento della diagnosi, in genere pubertà precoce. Delle 24 diagnosi di pubertà precoce, 22 erano di sesso femminile, con un’età media alla diagnosi di 7,3 anni.

«La pubertà prima degli 8 anni nelle ragazze e dei 9 anni nei ragazzi è classificata come pubertà precoce. Pertanto, in questa popolazione con acne dovrebbe essere eseguita una revisione approfondita dei sistemi e degli esami per cercare una pubertà precoce con una soglia bassa per la valutazione sistemica, se indicata» hanno fatto presente i ricercatori, osservando anche che 19 delle 482 pazienti di sesso femminile con acne hanno successivamente ricevuto una diagnosi di sindrome dell’ovaio policistico.

Ancora da valutare la possibile associazione tra dieta e acne
L’obesità può influenzare lo sviluppo dell’acne preadolescenziale attraverso il suo effetto sulla pubertà, dal momento che le ragazze in sovrappeso e obese raggiungono la pubertà prima di quelle con un BMI normale. Inoltre l’insulino-resistenza, che può essere associata all’obesità, è stata implicata nell’induzione o nel peggioramento dell’acne potenzialmente correlata ai cambiamenti nella segnalazione del fattore di crescita insulino simile (IGF-1 insuline-like growth factor, o somatomedina) e all’iperandrogenemia, hanno scritto i ricercatori.

Anche l’alimentazione è un possibile fattore di confusione nello studio. «I pazienti e le famiglie hanno spesso sentito che certi alimenti contribuiscono all’acne, ma è stato difficile dimostrarlo, ha osservato Lalor. «Sappiamo che l’eccesso di latte scremato potrebbe contribuire e che esiste una correlazione tra diete ad alto carico glicemico e acne. Sarebbe utile valutare le abitudini alimentari in combinazione con il BMI e l’incidenza e la gravità del disturbo cutaneo».

Referenze

Rodriguez Baisi KE et al. Acne incidence in preadolescents and association with increased body mass index: A population-based retrospective cohort study of 643 cases with age- and sex-matched community controls. Pediatr Dermatol. 2023 Jan 3. 

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