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Stop a “Non è l’arena”: il caso dei soldi di Giletti a Baiardo

giletti

Mentre continua il giallo sulla sospensione di Non è l’Arena, Giletti è stato ascoltato in Procura a Firenze per chiarimenti sul compenso versato a Baiardo per la partecipazione alla trasmissione

Dietro l’improvvisa sospensione della trasmissione di Massimo Giletti “Non è l’Arena” ci sarebbe il caso della partecipazione alla trasmissione de La 7 di Salvatore Baiardo, pregiudicato condannato per favoreggiamento e uomo vicino al clan dei fratelli Graviano,, nel novembre scorso (con quella strana ‘profezia’ sull’arresto del boss Matteo Messina Denaro) e l’ipotesi di un compenso corrisposto al pentito per intervenire in tv. Stando alle notizie che si rimbalzano da un quotidiano all’altro, Giletti (che ha promesso chiarezza sui fatti: “Tutto si chiarirà al momento giusto“) sarebbe stato interrogato più di una volta, di recente, dai magistrati della Procura di Firenze come persona informata dei fatti proprio in relazione all’intervista fatta a Baiardo.

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La Procura di Firenze, che indaga sulle stragi mafiose del 1993, voleva chiarimenti sulla partecipazione del pentito a “Non è L’Arena” in novembre: nella lente dei magistrati ci sarebbero alcune dichiarazioni intercettate di Baiardo e il compenso (si parla di 48 mila euro) ottenuto per la partecipazione televisiva. Lo stesso Baiardo è stato interrogato in Procura, come lui stesso ha rivelato su Tik Tok, dove ha spiegato di essere stato ascoltato dal procuratore di Firenze, Luca Tescaroli, e detto che erano “saltate fuori delle assurdità”.

GILETTI: “NON HO PAGATO IO E IL COMPENSO È TRACCIATO E TRASPARENTE”

Giletti ha risposto nel merIto parlando con Dagospia. Ecco le sue parole: “È falso che io abbia pagato personalmente e di nascosto il signor Baiardo che è stato compensato per le proprie apparizioni nel programma e nello speciale di novembre interamente costruito sulla sua intervista, come un qualsiasi ospite, in maniera trasparente e tracciabile”. Lo stesso Baiardo, intervistato dal quotidiano Domani, avrebbe detto che la questione del compenso è alla luce del sole: “Mi hanno pagato alcuni gettoni di presenza, ma tutto è stato fatturato, è tutto regolare, nessun pagamento è avvenuto in nero. I miei rapporti con Giletti si sono incrinati per altre questioni”.

È GIALLO SULLA SOSPENSIONE DEL PROGRAMMA

Al momento, resta un giallo la decisione di sospendere il programma “Non è l’Arena”. Il contratto che Giletti aveva in essere con La7 si sarebbe concluso a fine stagione e c’erano appunti in giro le voci su un suo ritorno in Rai. Il conduttore, più di ogni altra cosa, ha spiegato di essere preoccupato per i suoi collaboratori, ovvero “35 che lavorano con me e si ritrovano ora sbattuti fuori dopo 6 anni. Io ho le spalle larghe, penso solo a loro”.

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