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Runner ucciso da orso in Trentino: animalisti attaccano Fugatti

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Dopo il caso del runner ucciso da un orso in Trentino, l’Enpa attacca il presidente della Provincia di Trento: “Fugatti vuole massacrare 50 orsi, la sua è una guerra personale”

“Fugatti finalmente getta la maschera. Il suo obiettivo non è quello di garantire la sicurezza dei cittadini ma di sterminare gli orsi del Trentino, usando come pretesto la tragica morte del runner 26enne. Ad annunciarlo è stato lo stesso presidente della Provincia Autonoma di Trento che ieri in una conferenza stampa ha detto di voler non solo autorizzare l’uccisione dell’orso coinvolto nella morte del 26enne e di altri tre esemplari (non è dato comprendere a quale titolo) ma di massacrare la popolazione ursina del trentino, uccidendone 50 esemplari fino a dimezzarla”. Così l’Ente Nazionale Protezione Animali (Enpa).

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L’ENAP PRONTO A FARE RICORSO

L’ufficio legale dell’associazione “segue con estrema preoccupazione l’evoluzione della vicenda ed è pronto a ricorrere in sede giudiziaria contro ogni decisione che possa violare la legalità”, inoltre “sta valutando azioni contro quei sindaci che non avessero adottato e che dovessero continuare a non adottare tutte le misure di prevenzione necessarie”.

“QUELLA DI FUGATTI È UNA GUERRA PERSONALE CONTRO GLI ORSI”

“Il pogrom di Fugatti contro i plantigradi non ha nulla a che vedere con la prevenzione e rappresenta un’offesa alla memoria di Andrea Papi, per la cui scomparsa rinnoviamo il nostro cordoglio e la nostra solidarietà ai familiari. È l’ultimo tassello di una guerra personalissima che- spiega l’Ente Nazionale Protezione Animali- risale almeno al 2011 quando l’esponente leghista cercò di organizzare senza successo un banchetto a base di carne di orso”. Ma questa guerra, secondo Enpa, ha anche la funzione di occultare le gravissime omissioni di cui da almeno un quindicennio si è resa responsabile la Provincia autonoma di Trento, che ben poco ha fatto per informare la popolazione sulle regole per una corretta convivenza con gli orsi e con le altre specie selvatiche”.

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Per l’associazione “fin dal lontano 2010, quando la Provincia era governata da Dellai, Enpa ha più volte proposto di organizzare iniziative di formazione, partendo dalle scuole e offrendo la propria disponibilità ad una piena collaborazione”. Dalle istituzioni “Enpa non ha avuto alcuna risposta”. L’associazione inoltre “non ha mai smesso di sollecitare le istituzioni provinciali e nazionali, affinché adottassero quei metodi di prevenzione che il mondo scientifico e l’esperienza condotta anche all’estero hanno dimostrato essere davvero efficaci per evitare situazioni conflittuali tra animali e attività antropiche“. In alcuni Paesi, ricorda l’associazione, “le zone frequentate dagli orsi sono dotate di campanacci che, distribuiti lungo il territorio, spaventano i plantigradi tenendoli a distanza dall’uomo”.

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“A TRENTO NON È STATO APPLICATO ALCUN SISTEMA DI PREVENZIONE”

In questo senso, “la Provincia di Trento ha delle chiare responsabilità politiche per i fatti di Caldes, nella misura non sono stati applicati tutti quei sistemi di prevenzione che avrebbero potuto evitare questa tragedia. Con il suo furore ursicida Fugatti continua a reiterare la sua politica di omissioni e rancori personali“, conclude Enpa che lancia una sfida al Presidente della Provincia: “Ove mai la PAT intendesse correggere i suoi errori, siamo pronti a fare la nostra parte e a collaborare fattivamente per la sicurezza di tutti, uomini e animali”.

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