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Tumore al seno: ok dell’UE a trastuzumab deruxtecan in monoterapia

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Trastuzumab deruxtecan approvato in Europa come prima monoterapia per le pazienti con tumore al seno metastatico a basso contenuto di HER2

La Commissione Europea ha approvato il coniugato anticorpo-farmaco (ADC) trastuzumab deruxtecan in monoterapia come trattamento per pazienti adulti con carcinoma mammario non resecabile o metastatico con bassa espressione di HER2, o HER2-low (IHC 1+ o IHC 2+/ISH-), che hanno ricevuto una precedente chemioterapia nel setting metastatico o che hanno sviluppato una recidiva di malattia durante o entro 6 mesi dal completamento della chemioterapia adiuvante.

Il farmaco è un ADC diretto contro HER2, sviluppato e commercializzato congiuntamente da Daiichi Sankyo e AstraZeneca.

Si tratta della prima terapia approvata in Europa per i pazienti con il sottotipo di tumore al seno HER2-low, un sottogruppo recentemente definito di tumore al seno HER2-negativo.

«L’approvazione europea di trastuzumab deruxtecan nella popolazione di pazienti con tumori al seno metastatici a bassa espressione di HER2 segna la prima opportunità di trattare pazienti con livelli più bassi di espressione di HER2 con una terapia anti-HER2», ha dichiarato Javier Cortés, Responsabile dell’International Breast Cancer Center (IBCC) di Barcellona. «Trastuzumab deruxtecan ha dimostrato un significativo miglioramento dei risultati rispetto alla chemioterapia per questi pazienti, rafforzando il suo potenziale di diventare un nuovo standard di cura».

I tumori HER2-low
Attualmente, i tumori con un punteggio immunoistochimico (IHC) di HER2 di almeno 3, o un punteggio di 2 accompagnato da un test di ibridazione in situ (ISH) positivo, sono definiti HER2-positivi. Il gruppo HER2-low comprende i pazienti con IHC 1+ o IHC 2+ con un punteggio ISH negativo. Prima di trastuzumab deruxtecan, questi pazienti non potevano essere trattati con terapie anti-HER2, ma ricevevano per lo più una terapia endocrina se avevano una malattia HR-positiva o la chemioterapia negli altri casi.

Circa l’80-85% di questi nuovi casi era considerato in precedenza un sottotipo HER2-negativo (compresi i tumori al seno positivi ai recettori ormonali e tripli negativi). Di questa percentuale, circa il 60% può ora essere considerato HER2-low. Prima dell’approvazione odierna, le pazienti con HER2-low erano trattate con una terapia endocrina o la chemioterapia.

Lo studio che ha portato all’approvazione del farmaco
Il via libera della Commissione Europea fa seguito al parere positivo del Comitato per i Medicinali Per Uso Umano (CHMP) della European Medicines Agency e si basa sui risultati dello studio di fase 3 DESTINY-Breast04, presentati all’ultimo congresso dell’American Society of Clinical Oncology nel giugno scorso e pubblicati in contemporanea sul New England Journal of Medicine.

Nello studio DESTINY-Breast04, trastuzumab deruxtecan ha ridotto in modo significativo il rischio di progressione della malattia o di morte del 50% rispetto alla chemioterapia scelta dal medico ( hazard ratio [HR] = 0,50; intervallo di confidenza [CI] al 95% 0,40-0,63; P < 0,0001) in pazienti con carcinoma mammario metastatico HER2-low con recettori ormonali (HR) positivi o negativi. La mediana di sopravvivenza libera da progressione (PFS) è risultata di 9,9 mesi (IC al 95% 9,0-11,3) con trastuzumab deruxtecan contro 5,1 mesi (IC al 95%: 4,2-6,8) con la chemioterapia.

Nello studio, il trattamento con trastuzumab deruxtecan si è associato anche a una riduzione del rischio di morte del 36% (HR 0,64; IC al 95% 0,49-0,84; P = 0,001) rispetto alla chemioterapia, con una mediana di sopravvivenza globale (OS) che è risultata di 23,4 mesi (IC al 95% 20,0-24,8) nel braccio trattato con l’ADC rispetto a 16,8 mesi (IC al 95% 14,5-20,0) nel braccio trattato con la chemioterapia.

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