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Dolore cronico: su Spotify c’è “Dimensione Sollievo”

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“Dimensione Sollievo – al centro del Dolore Cronico” è un progetto Grünenthal con una nuova serie di podcast, on air sul sito dimensionesollievo.it e su Spotify

Sono oltre 14.300 i follower di “Dimensione Sollievo – al centro del Dolore Cronico”, un progetto Grünenthal che ha creato la prima community Facebook sul dolore in Italia. A loro e a chi è interessato al tema dolore è dedicata la nuova serie di podcast, on air sul sito dimensionesollievo.it e su Spotify.

Il progetto “Dimensione Sollievo – al centro del Dolore Cronico” nasce nel 2020 come pagina Facebook, per evolversi nel tempo in una piattaforma on line interamente dedicata al dolore cronico. Facebook, sito web e ora anche il canale Spotify si pongono l’obiettivo di garantire una chiara, accessibile e accurata divulgazione scientifica sul tema. La community può consultare articoli a carattere scientifico e approfondimenti sul dolore cronico, oltre che video-interviste degli esperti.

La neonata serie di Podcast vede alternarsi di contributi audio di diversi specialisti per informare, chiarire e supportare la gestione del dolore durante le attività quotidiane. In queste prime puntate la prof.ssa Elena Vegni (Professore presso il Dipartimento di Scienze della Salute dell’Università degli Studi di Milano), il dott. Domenico Topa, (Medico Chirurgo, specialista in Ortopedia e Traumatologia, Professore presso la facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università “La Sapienza” di Roma, corso di Scienze infermieristiche) ed il dott. Paolo Pais (specializzato in Terapia del Dolore, Anestesia e Rianimazione presso Azienda Sanitaria Locale To4 di Chivasso).

I contributi di circa 25 minuti sono pubblicati sia su Spotify che sul sito www.dimensionesollievo.it.

Ecco i podcast ascoltabili sulle varie piattaforme:

La qualità dell’informazione ha reso l’iniziativa “Dimensione Sollievo” un punto di riferimento on line nell’area del dolore, in costante evoluzione ed espansione. Spesso chi soffre di dolore, ma anche i loro famigliari e caregivers hanno, infatti, bisogni inespressi e scarsa consapevolezza dei servizi e degli strumenti che possono supportarli nella gestione quotidiana.

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