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Bpco e asma: molti pazienti sbagliano a usare i device inalatori

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Ancora oggi molte persone affette da Bpco o da asma non utilizzano in modo appropriato i “device” dedicati per la terapia inalatoria

Nonostante la disponibilità di terapie inalatorie alquanto efficaci, ancora oggi molte persone affette da Bpco e asma  non utilizzano in modo appropriato i “device” dedicati per la terapia inalatoria. L’ultima conferma allarmante di questo problema giunge da un piccolo studio condotto in Turchia e recentemente pubblicato sulla rivista Journal of Taibah University Medical Sciences, che ha dimostrato come, su un campione di 300 pazienti sottoposti a terapia inalatoria per asma o Bpco, il tasso di corretto utilizzo dei device inalatori si attesti su un valore percentuale inferiore al 30%, davvero molto basso.

Di qui la necessità, secondo gli autori dello studio, di aumentare la consapevolezza (awareness) sul problema nella classe medica, tenendo conto dei fattori predisponenti all’impiego scorretto degli inalatori e dedicando del tempo ai propri pazienti per correggere l’utilizzo improprio di questi device, al fine di ottimizzare il trattamento.

Razionale e obiettivi dello studio
La terapia inalatoria è rappresenta una pietra miliare del trattamento farmacologico della Bpco e dell’asma – ricordano i ricercatori nell’introduzione allo studio -. Il ricorso a questa modalità di trattamento presenta molti vantaggi, essendo associata ad un numero ridotto di effetti avversi, alla possibilità di somministrare dosi piccole dei principi attivi, alla rapida insorgenza di efficacia e  al ridotto assorbimento sistemico.

Nonostante questi vantaggi – continuano i ricercatori – il trattamento con dispositivi inalatori è più costoso rispetto alla terapia orale e parenterale e i pazienti coinvolti necessitano di essere istruiti sulle tecniche di inalazione necessarie per l’impiego corretto di questi dispositivi. A ciò si aggiunga il fatto che, ad oggi, esistono in commercio più di 250 dispositivi inalatori (tradizionalmente distinti in inalatori di aerosol dosati pressurizzati (MDI) e inalatori a polvere secca (DPI)), ciascuno dei quali ha una propria modalità di funzionamento. Sebbene questi inalatori vengano utilizzati in modo simile, non è facile imparare a usarli.

Il fattore più importante e cruciale per quanto riguarda l’efficacia del trattamento è che il paziente utilizzi l’inalatore nel modo corretto, in modo da ottimizzare la risposta terapeutica. Il loro utilizzo improprio e la scarsa compliance alla terapia inalatoria sono fenomeni frequentemente osservati tra i pazienti con asma e Bpco. In particolare, l’utilizzo improprio dei dispositivi inalatori può portare a conseguenze indesiderate, come l’impossibilità di controllare la malattia e la perdita di fiducia dei pazienti sull’efficacia della terapia stessa.

In questo studio, l’ obiettivo primario dei ricercatori è stato quello di valutare il tasso di utilizzo improprio dei dispositivi inalatori e di indagare gli effetti di parametri chiave (come l’età, il sesso, il livello di istruzione, il tipo di dispositivo e la durata dell’uso) sull’utilzzo improprio dei dispositivi inalatori in pazienti con asma e Bpco a cui era stata prescritta una terapia inalatoria.

L’obiettivo secondario dello studio, invece, era quello di identificare gli errori specifici responsabili dell’utilizzo improprio dei device, al fine di ridurre i tassi di insuccesso terapeutico.

Disegno dello studio e risultati principali
I ricercatori hanno valutato l’impiego di dispositivi inalatori in 300 pazienti adulti, di cui 113 affetti da Bpco e 187 da asma. Tutti i pazienti dello studio erano in trattamento con una terapia inalatoria da almeno sei mesi; la durata mediana d’impiego della terapia era pari a quattro anni.

In primo luogo, i ricercatori hanno effettuato una valutazione delle tecniche di inalazione in questi pazienti al fine di identificare gli errori più comuni. Dall’analisi d’impiego di 440 dispositivi inalatori relativa ai 300 pazienti dello studio, è emerso, innanzi tutto, che solo 131 dispositivi (29,8%) erano stati utilizzati correttamente, mentre gli altri 309 (70,2%) erano stati utilizzati in modo errato.

Il tipo di errore più comune commesso dai pazienti consisteva nell’inspirare dal device i principi farmacologici prima di aver effettuato una espirazione per svuotare d’aria i polmoni (per MDI: 66,7%, e per DPI: 71,1-82,8%).
Altri errori comuni documentati erano quelli di non trattenere il respiro dopo l’inspirazione e, per alcuni dispositivi, di non agitare il dispositivo prima di somministrare la terapia.

Passando ai dati quantitativi, il tasso di utilizzo scorretto degli inalatori MDI è risultato significativamente più elevato rispetto a quello degli inalatori DPI (77.6% vs 64%; p < 0.002). Dall’analisi è emerso anche che il sesso di appartenenza, la durata d’impiego dell’inalatore e la durata di malattia non avevano alcun impatto sul tasso di cattivo impiego dei device inalatori.

Invece, l’età avanzata (>60 anni), un livello di istruzione inferiore a quello secondario e l’impiego di device MDI sono risultati essere i fattori maggiormente associati all’utilizzo improprio dei device inalatori.

Riassumendo
Nel commentare i risultati, i ricercatori hanno evidenziato come, nonostante il tasso elevato di utilizzo improprio degli inalatori impiegati nello studio, la maggior parte dei pazienti si fosse considerata soddisfatta del trattamento con la terapia inalatoria in uso.

“Ciò – affermano – suggerisce che la soddisfazione del paziente per il proprio trattamento inalatorio non costituisce una prova certa del fatto che lo utilizzino in maniera corretta ed efficace”.

Nonostante alcuni limiti metodologici dello studio ammessi dagli stessi autori, (disegno monocentrico, che rende impossibile generalizzare i risultati), nel complesso i risultati ottenuti sottolineano l’importanza di un atteggiamento proattivo da parte dei medici nel valutare la tecnica d’impiego degli inalatori da parte dei loro pazienti, con l’impegno a correggere eventuali errori (di modo che i pazienti possano trarre il massimo beneficio possibile dalle loro terapie).

Bibliografia
Çakmaklı S. et al. “An evaluation of the use of inhalers in asthma and chronic obstructive pulmonary disease.the Journal of Taibah University Medical Sciences 2023.
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