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Mattarella promulga il Milleproroghe ma c’è il nodo balneari

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Mattarella promulga il Milleproroghe ma richiama il Governo sulle concessioni balneari. Il presidente della Repubblica segnala “specifiche e rilevanti perplessità”

Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha promulgato la legge di conversione del decreto-legge del 29 dicembre 2022 n. 198, recante “Disposizioni urgenti in materia di termini legislativi”, cosiddetto dl Milleproroghe, e ha inviato contestualmente al presidente del Senato della Repubblica, Ignazio La Russa, al presidente della Camera dei Deputati, Lorenzo Fontana, e al presidente del Consiglio dei ministri, Giorgia Meloni, una lettera in cui fa rilievi sul merito e sul metodo dell’approvazione del decreto, richiamando sui balneari per la proroga delle concessioni sulle spiagge.

Nella lettera, il capo dello Stato solleva “specifiche e rilevanti perplessità” in particolare sulle “norme inserite, in sede di conversione parlamentare, in materia di proroghe delle concessioni demaniali e dei rapporti di gestione per finalità turistico-ricreative e sportive”. Mattarella invita quindi Parlamento e Governo a intervenire al più presto con “ulteriori iniziative” di legge per correggere le norme visto che si presterebbero a contenziosi e probabili impugnazioni con l’Unione europea, il Consiglio di Stato, Enti locali.

MATTARELLA: “LEGGE PROMULGATA PER NON FARE DECADERE LE NORME”

Mattarella spiega ancora nella missiva che, pur avendo riserve sul metodo dei decreti omnibus e sulle norme sui balneari, ha deciso comunque di promulgare il decreto per non far saltare tutti i provvedimenti contenuti nel provvedimento che lunedì 27 febbraio sarebbe decaduto. Cosa che avrebbe creato innumerevoli problemi anche a causa della retroattività delle norme.

Nella lettera il presidente della Repubblica scrive: “L’esame della legge di conversione del decreto-legge in questione ha fatto emergere molteplici profili critici, dei quali il più evidente è rappresentato dai ricordati emendamenti relativi alle concessioni demaniali, che potrebbero giustificare l’esercizio della facoltà attribuitami dall’articolo 74 della Costituzione. Sono tuttavia consapevole della delicatezza, sotto il profilo costituzionale, del rinvio alle Camere esercitato nei confronti di una legge di conversione di un decreto-legge, a pochi giorni dalla sua scadenza: farebbe, inevitabilmente, venir meno, con effetti retroattivi, in molti casi in maniera irreversibile, tutte le numerose altre disposizioni che il decreto-legge contiene, determinando incertezza e disorientamento nelle pubbliche amministrazioni e nei destinatari delle norme“.

LE OPPOSIZIONI PLAUDONO A MATTARELLA

“Il richiamo del presidente della Repubblica su alcuni aspetti del decreto Milleproroghe, in particolare sulla questione della proroga su balneari, conferma una volta di più la confusione e l’inadeguatezza di governo e maggioranza“, scrive il gruppo dei deputati del Pd in una nota. “Non sono bastati, infatti, le nostre iniziative in Parlamento, gli avvisi arrivati dall’Ue, i timori degli esercenti interessati a far cambiare strada all’esecutivo. Hanno insistito ad andare avanti con una norma in palese contrasto con le raccomandazioni e, cosa forse ancora più grave, non hanno proceduto ad avviare politiche per mettere in sicurezza operatori ed enti locali dando seguito a quanto previsto dalla legge sulla concorrenza. Ora si scusino e tornino in Parlamento abbandonando la consueta arroganza e aprendo un vero confronto con l’opposizione. Il Pd non si è mai sottratto al lavoro per individuare una corretta soluzione”.

Anche dal Movimento 5 Stelle, dal Terzo Polo e dall’Alleanza Verdi e Sinistra sono arrivati apprezzamenti per l’intervento di Mattarella e critiche a governo e maggioranza sul tema delle concessioni balneari.

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