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Gotta associata a maggiore incidenza di osteoporosi

Gotta: incremento dei tassi di risposta alla terapia del 32% quando si aggiunge metotressato al trattamento con pegloticasi

Secondo uno studio sud-coreano pubblicato su Medicine, la gotta sembra essere associata in modo significativo al rischio di osteoporosi

Secondo i risultati di uno studio sud-coreano pubblicato su Medicine, la gotta sembra essere associata in modo significativo al rischio di osteoporosi (OP), con un incremento praticamente quadruplicato d’incidenza soprattutto nei pazienti di sesso maschile dai 20 ai 30 anni rispetto agli individui non affetti da gotta.

Razionale e disegno dello studio
La gotta è una malattia infiammatoria cronica caratterizzata da iperuricemia. L’acido urico può agire sia come antiossidante che come pre-ossidante, inducendo lo stress ossidativo legato all’infiammazione. È stato dimostrato che le citochine infiammatorie stimolano il riassorbimento osseo da parte degli osteoclasti.

Gli studi finora condotti relativi agli effetti della gotta sull’osteoporosi, dovuti all’azione paradossa dell’acido urico, hanno dato risultati contrastanti: in alcuni, infatti, è stato riportato che la gotta aumenta il rischio di osteoporosi, mentre in altri studi è stata segnalata l’assenza di associazione con il rischio di fratture e l’osteoporosi.

L’obiettivo di questo studio retrospettivo di popolazione è stato quello di chiarire la questione,  proponendosi di studiare l’associazione esistente tra gotta e osteoporosi.

A tal scopo, i ricercatori hanno attinto ai dati del database del sistema assicurativo sanitario sud-coreano (NHIS) per focalizzarsi su quelli relativi a 628.565 pazienti con gotta in terapia (colchicina, febuxostat, allopurinolo e benzbromarone) in un lasso temporale di almeno 90 giorni. I dati relativi a questi pazienti sono stati successivamente messi a confronto con quelli di un gruppo di controllo, costituito da pazienti senza storia di gotta.
I dati relativi a tutti questi pazienti sono stati incrociati, secondo uno schema 1:1, in base all’età e al sesso mediante propensity score (Ndr: tecnica utilizzata per bilanciare le caratteristiche dei pazienti negli studi osservazionali, in assenza di randomizzazione) e sono serviti per mettere a punto dei modelli di Cox per valutare i fattori di rischio responsabili dello sviluppo di osteoporosi.

Risultati principali
La raccolta dati, dopo scrematura, ha portato ad includere nello studio quelli relativi a 305.810 pazienti con gotta che soddisfacevano i criteri di inclusione.

Dall’analisi dei dati è emerso che la gotta aveva una prevalenza maggiore nel gruppo di età 40-49 anni e che solo il 3,62% dei pazienti affetti da questa condizione era di sesso femminile.
Inoltre, la percentuale di comorbilità era più elevata nei pazienti con gotta rispetto ai pazienti del gruppo di controllo (p<0,001).

I risultati hanno indicato che i pazienti con gotta mostravano un tasso di incidenza maggiore di sviluppo di osteoporosi rispetto a quelli senza gotta (10,6 vs 7,95, rispettivamente), con un rapporto di incidenza (IRR) di 1,33 (IC95%:1,31-1,36).

Nell’analisi stratificata in base al sesso di appartenenza, sia gli uomini (IRR: 1,38; IC95%: 1,35-1,40) che le donne (IRR: 1,21; IC95%: 1,16-1,27) con gotta presentavano un IRR maggiore di osteoporosi rispetto ai controlli.
L’analisi stratificata per età ha mostrato che la gotta aumentava il rapporto di incidenza in tutti i gruppi di età, tranne in quelli di età superiore a 80 anni (P < 0,001).

In presenza di gotta, L’ hazard ratio di osteoporosi è aumentato di 1,48 (IC95%: 1,45-1,51, P < 0,001). I pazienti di 70 anni avevano l’hazard ratio più elevato ([HR]: 20,93; IC95%: 19,55-22,41, P < 0,001) e anche il sesso femminile è risultato essere un importante fattore di rischio per l’osteoporosi (HR: 4,49; IC95%: 4,38-4,61; P < 0,001).

Riassumendo
In conclusione, “…per quanto l’effetto della gotta sull’osteoporosi sia risultato molto più piccolo di quello dell’età e del sesso femminile (i fattori di rischio tipici per la malattia osteoporotica), lo studio ha mostrato come la gotta abbia un effetto significativo sull’osteoporosi rispetto ad altre comorbidità comuni, come l’ipertensione e il diabete – alla base della sindrome metabolica”, hanno concluso i ricercatori -. In particolare, i risultati di questo studio hanno mostrato che l’incidenza dell’osteoporosi è aumentata fino a 4 volte nei pazienti maschi più giovani (dai 20 ai 30 anni) con gotta rispetto a quelli senza gotta, nonostante la densità ossea rilevata in questa fascia di età dovrebbe essere la più elevata rispetto alle altre”.

“Pertanto – aggiungono – quando ai pazienti si fa diagnosi di gotta in giovane età, sarebbe da raccomandare l’effettuazione di uno screening per rilevare la presenza di osteoporosi”.

Bibliografia
Kim JH et al. Gout as a risk factor for osteoporosis: A Korean population-based study. Medicine (Baltimore). 2022;101(45):e31524. doi:10.1097/MD.0000000000031524
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