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Congedo mestruale a scuola e a lavoro: arriva la proposta di legge

congedo mestruale

Arriva la proposta di legge per il congedo mestruale a scuola e nei luoghi di lavoro. L’Alleanza Verdi-Sinistra presenta un testo a prima firma della deputata Elisabetta Piccolotti

Fino a due giorni di congedo mestruale scolastico per le studentesse e congedo lavorativo per le donne che soffrono di dismenorrea o mestruazioni dolorose. E distribuzione gratuita dei contraccettivi ormonali nelle farmacie dietro presentazione di prescrizione medica. È la proposta di Alleanza Verdi e Sinistra, con un testo a prima firma della deputata Elisabetta Piccolotti, sottoscritto da tutto il gruppo parlamentare alla Camera. La proposta di legge è stata depositata e attende di essere assegnata alla Commissione di merito.

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LA PRIMA FIRMATARIA: “SE GLI UOMINI AVESSERO IL CICLO LA LEGGE CI SAREBBE GIÀ”

A illustrarla in conferenza stampa sono state, insieme alla prima firmataria, la capogruppo Avs Luana Zanella e le deputate Francesca Ghirra e Eleonora Evi che hanno rivolto un appello non solo alle colleghe e ai colleghi degli altri gruppi ma anche alla premier Giorgia Meloni per sostenerne l’iter in Parlamento. Piccolotti spiega: “È un po’ paradossale che quando si presentano queste leggi la risposta sia sempre che serve altro, che ci sono cose più importanti, che non è la priorità. Invece per molte donne questa è una tra le tante priorità. Con una battuta dico che se gli uomini avessero il ciclo mestruale avremmo già da tempo questa legge perché gli uomini hanno da sempre ottenuto i loro diritti”.

“Chiederemo direttamente alla presidente del Consiglio – continua l’esponente dei Verdi e Sinistra – che è la prima presidente donna del Paese di sostenerla. Nella prima legge finanziaria del suo Governo non abbiamo visto alcun provvedimento che prendesse la parte delle questioni femminili o dei diritti delle donne. Ci chiediamo ora se la presidente, che parla di ‘tesoretti’ e risparmi che potrebbero arrivare per le questioni sociali, non pensi se sia il caso di riconoscere maggiori diritti alle donne che nei luoghi di lavoro contribuiscono alla produttività. Molti studi dicono che la produttività aumenta fino all’8-9 per cento quando c’è almeno il 40 per cento di lavoratrici donne, quindi maggiore benessere porta anche maggiore produttività”.

Durante la conferenza stampa alla Camera di Avs, Elisabetta Piccolotti, prima firmataria, spiega che la proposta di legge sul congedo mestruale si compone di soli tre articoli perché “è un testo molto semplice nel senso che vogliamo sia aperto al dibattito parlamentare con contributi dalle altre forze politiche. Chiederemo agli altri gruppi di opposizione se vogliono sottoscriverla con noi”.

COSA PREVEDE LA PROPOSTA DI LEGGE SUL CONGEDO MESTRUALE

L’articolo 1 prevede l’istituzione del congedo mestruale scolastico, che consiste nel riconoscere fino a due giorni al mese di assenze giustificate per le studentesse che soffrono di dismennorea, in deroga al vincolo di frequenza di almeno i tre quarti dell’orario annuale previsto dalla legge nazionale. Queste assenze, quindi, non incideranno sul monte ore massimo di quelle consentite per considerare valido l’anno scolastico e ammettere le studentesse agli scrutini. Per usufruire del congedo le studentesse dovranno presentare un certificato medico all’inizio dell’anno scolastico e servirà comunque la presentazione di una giustificazione dei genitori, in caso di minorenne, o della studentessa stessa.

L’articolo 2 istituisce il congedo mestruale lavorativo. La donna che soffre di mestruazioni dolorose, che dovranno comunque essere certificate da un medico, ha diritto ad un congedo per un massimo di due giorni al mese. Per tale diritto, è dovuta un’indennità pari al 100 per cento della retribuzione giornaliera e i giorni di congedo non possono essere equiparati ad altre cause di assenza dal lavoro, a partire dalla malattia: nessuna assimilazione tra i due istituti sia dal punto di vista retributivo che contributivo. Il diritto di cui alla presente proposta di legge si applica alle lavoratrici con contratti di lavoro subordinato o parasubordinato, a tempo pieno o parziale, a tempo indeterminato, determinato ovvero a progetto.

L’articolo 3 prevede che i contraccettivi ormonali siano inseriti nei livelli essenziali di assistenza e che il ministro della Salute adotti apposite linee guida per la loro distribuzione gratuita nelle farmacie, previa prescrizione su ricetta medica.Nella premessa della proposta sul congedo mestruale e in materia di distribuzione gratuita di contraccettivi – illustrata alla Camera da Piccolotti, Zanella, Evi, Ghirra del gruppo Avs – si spiega perché è necessaria questa legge.

COSA È LA DISMENORREA

La dismenorrea, termine medico utilizzato per indicare i dolori mestruali, consiste in una fitta al basso ventre, che può diventare anche particolarmente acuta e che si può accompagnare ad altri sintomi come mal di schiena, diarrea, nausea, capogiri e svenimenti. Si parla di dismenorrea primaria quando non è associata a una patologia (90% dei casi circa) e di dismenorrea secondaria quando si manifesta in conseguenza di una condizione medica (infiammazione pelvica, endometriosi, malformazioni, cisti ovariche, etc.). Questa condizione viene riportata dal 20 al 90% delle donne e nelle adolescenti rappresenta il più diffuso disturbo della sfera genitale, costituendo la causa principale di assenza breve e ricorrente dalla scuola. Per queste ragioni, periodicamente si ripropone la richiesta da parte di diverse associazioni di istituire un “congedo mestruale” che permetta alle donne di assentarsi dalla scuola e dal lavoro e rimanere a casa nei giorni di picco del ciclo.

I PAESI DOVE ESISTE GIÀ IL CONGEDO MESTRUALE

In Vietnam, Corea del Sud, Taiwan, Cina e Giappone, le donne hanno già il diritto di un congedo dal lavoro durante i giorni di ciclo mestruale. Il 16 febbraio 2023 in Spagna il Parlamento ha approvato in via definitiva la “Legge organica per la tutela dei diritti sessuali e riproduttivi e la garanzia dell’interruzione volontaria della gravidanza”, che contiene un articolo che introduce il congedo mestruale sovvenzionato dallo Stato, con certificato medico, per chi soffre di mestruazioni dolorose. La Spagna è il primo stato occidentale a dare il via libera al congedo mestruale.

IL DIBATTITO IN ITALIA SUL CONGEDO MESTRUALE

In Italia il dibattito sul congedo mestruale si è riacceso dopo che il Liceo artistico Nervi Severini di Ravenna ha modificato il regolamento d’istituto prevedendo la possibilità di assentarsi da scuola per un massimo di due giorni al mese, in caso di dismenorrea, ossia forti dolori associati al ciclo mestruale, che sono ritenuti “invalidanti”.

In assenza di una legge, l’azienda di spedizioni veneta Ormesani ha deciso autonomamente di introdurre il congedo mestruale nel proprio welfare. Da settembre 2022 è garantito, per le loro dipendenti, un giorno al mese di assenza retribuito al 100%, senza la necessità di un’autorizzazione o di un certificato medico. L’idea è arrivata grazie a un’altra azienda, la Traininpink, che ha introdotto per prima in Italia il congedo mestruale per le proprie dipendenti.

A ROMA IL LICEO PILO ALBERTELLI INTRODUCE IL CONGEDO MESTRUALE

Il liceo Pilo Albertelli di Roma è la prima scuola del Lazio ad aver approvato il congedo mestruale, durante la seduta del Consiglio d’Istituto. Sulla scia del Liceo Nervi-Severini di Ravenna, la scuola ha approvato la modifica del Regolamento d’istituto e ha introdotto il congedo mestruale per la prima volta nel Lazio.

Gli studenti e le studentesse della scuola si sono da subito mostrati sensibili al tema e mobilitati per l’approvazione del congedo. “Per la regione è un importante passo di civiltà, che è d’esempio ad un Paese che continua a fare passi indietro – si legge in una nota diffusa dagli studenti – scuola vuol dire presidio di inclusione e di abbattimento degli ostacoli che non garantiscano il pieno sviluppo dei futuri cittadini, per questo si deve promuovere una scuola veramente inclusiva che ascolti e aiuti studenti e studentesse, a partire dal congedo mestruale e passando per la carriera alias, altra battaglia fondamentale”.

“È un’ottima notizia che rappresenta un punto di partenza importante per le scuole e gli studenti e studentesse della regione: il congedo mestruale, oltre a essere una vera esigenza per chi soffre di patologie gravi, è una battaglia culturale per abbattere i tabù che da sempre contraddistinguono il tema delle mestruazioni – dice la Rete degli Studenti Medi del Lazio – pretendiamo che ogni scuola della nostra regione approvi il congedo mestruale: è una questione di civiltà. È solo l’inizio, altre decine di scuole lo stanno proponendo e ne discuteranno nelle prossime settimane”.

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