“Mitologia Fellini. Alla scoperta dei falsi miti su Federico Fellini e il suo cinema” è il nuovo libro di Laura Nuti, disponibile nelle librerie e online
Federico Fellini (1920-1993) è il regista italiano più famoso nel mondo. Nel corso della sua carriera, il Maestro riminese ha girato oltre 20 film e ha vinto numerosissimi riconoscimenti tra cui una Palma d’Oro e cinque premi Oscar.
Se oggi un film non può assicurarsi il successo commerciale senza il supporto dei social media, negli anni Cinquanta le performance dei titoli al botteghino dipendevano dalle critiche pubblicate sui giornali. Sono stati principalmente i critici cinematografici ad influenzare la ricezione di Federico Fellini nei quaranta anni della sua carriera. Sul regista riminese è stato scritto tutto e il contrario di tutto, al punto che è lecito domandarsi quali dei miti che aleggiano sulla sua figura e sul suo cinema siano effettivamente fondati su dati reali e quali andrebbero modificati, se non totalmente cancellati.
Per rispondere a questa domanda, Mitologia Fellini prende in esame la ricezione di Federico Fellini in Francia. Non solo perché la Francia giocò un ruolo importante come co-produttrice di molti dei più grandi successi di Fellini, come per esempio Le notti di Cabiria (1957), La dolce vita (1960) o Otto e mezzo (1963), ma anche perché, come scrivono Michel Ciment e Jacques Zimmer (1997) nella prefazione al loro volume La critique de Cinéma en France, nessun altro Paese ha conosciuto un’attività critica così intensa né ha visto tante riviste di cinema come la Francia. Nelle pagine delle testate francesi, scrittori, poeti e filosofi hanno partecipato al dibattito sulle immagini in movimento. Qui nacquero due riviste considerate ancora oggi i baluardi della critica cinematografica: Cahiers du cinéma e Positif. Sempre in Francia furono istituite le prime cattedre di cinema nelle università. I fattori sopracitati hanno conferito alla critica cinematografica francese un’autorevolezza tale da permetterle di imporre la propria visione sul piano internazionale e di contribuire alla creazione e diffusione di miti sul cinema e i suoi protagonisti. Il termine mito va inteso qui nell’accezione definita da Roland Barthes in Miti d’oggi (1957). Secondo il semiologo francese, i miti sono degli elementi culturali che la società fa passare per naturali ma che una volta analizzati rivelano il loro carattere ideologizzato. In particolare, in Mitologia Fellini vengono individuati sette miti (il felliniano, il demiurgo, il paroliere, l’apolitico, il misogino, il francescano, l’anti-intellettuale) di cui viene indagata l’origine e messa in evidenza l’ideologizzazione che li ha generati, al fine di promuovere una rilettura dell’opera del Maestro.
Laura Nuti ha dichiarato: «Ho scritto questo saggio perché ero tormentata dalla discrepanza tra quello che si sente comunemente dire sul cinema di Fellini e quello che vedevo sullo schermo guardando i suoi film. Decisa a capire se tale divario fosse solo una mia impressione, ho iniziato una ricerca che è durata più di tre anni. Il mio obiettivo era “rendere giustizia” a Fellini e al suo cinema, per quanto ambizioso possa suonare, offrendo una rilettura personale che ne mettesse in evidenza l’attualità e ne celebrasse la grandezza da un nuovo punto di vista».
NOTA BIOGRAFICA
LAURA NUTI, nata a Umbertide (PG), ha conseguito un Bachelor of Arts (Hons.) in Communication and Media Studies presso la Nottingham Trent University (UK) e si è specializzata in cinema digitale alla New York University. Successivamente, ha ottenuto un Master in critica giornalistica e un Master in sceneggiatura presso l’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica “Silvio d’Amico” di Roma.
Nel 2019 le viene conferito il titolo di dottore di ricerca presso l’Università per Stranieri di Perugia e presso l’Université Toulouse Jean Jaurès con una tesi in cotutela sulla ricezione di Federico Fellini in Francia.
Il suo primo libro “Mitologia Fellini. Alla scoperta dei falsi miti su Federico Fellini e il suo cinema” ha vinto il XIX Premio InediTO – Colline di Torino 2020 per la saggistica e il Premio Speciale Roccaluna 2020.
Sul regista riminese ha tenuto presentazioni in Italia, Francia, Croazia, Cipro, Inghilterra, Australia, Repubblica Ceca e USA.

