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Insufficienza cardiaca: negli USA bocciato omecamtiv mecarbil

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Un comitato consultivo della FDA ha votato 8 a 3 contro la raccomandazione dell’attivatore sperimentale della miosina cardiaca omecamtiv mecarbil

Battuta d’arresto per la biotech Usa Cytokinetics. Un comitato consultivo della FDA ha votato 8 a 3 contro la raccomandazione dell’attivatore sperimentale della miosina cardiaca omecamtiv mecarbil per l’insufficienza cardiaca con frazione di eiezione ridotta (HFrEF).

La riunione del gruppo di esperti arriva pochi giorni dopo che gli scienziati della Fda hanno pubblicato documenti di briefing in cui sollevavano dubbi sull’efficacia del farmaco e si chiedevano se la strategia di dosaggio proposta dall’azienda potesse provocare problemi di sicurezza cardiaci dovuti a un’esposizione eccessiva.

“Siamo delusi che non ci sia stato un maggiore consenso tra i membri della commissione in merito al rapporto beneficio/rischio di omecamtiv mecarbil”, ha dichiarato l’amministratore delegato Robert Blum, ma “rimaniamo convinti della forza delle prove a sostegno del suo potenziale beneficio per i pazienti affetti da HFrEF”. La FDA dovrà prendere una decisione finale entro il 28 febbraio.

Omecamtiv mecarbil (OM) rappresenta il capostipite di una nuova classe di farmaci per il cuore chiamati miotropi che agiscono direttamente e selettivamente sul miocardio per migliorarne le prestazioni. In pratica si tratta di una piccola molecola in grado di legarsi selettivamente alla miosina cardiaca, attivarla, aumentandone il numero dei generatori di forza (le teste di miosina) che possono legarsi al filamento di actina, determinando un aumento della forza di contrazione all’avvio della sistole ed un prolungamento della sistole stessa. La miosina è una proteina presente nel muscolo cardiaco responsabile della conversione dell’energia chimica in energia meccanica, il che in ultima analisi si traduce in un battito cardiaco.

A differenza dei farmaci inotropi tradizionali, che aumentano la velocità di contrazione miocardica e accorciano la durata della sistole, l’OM aumenta la gittata sistolica prolungando la durata della sistole senza modificare la velocità della contrazione miocardica.

Cytokinetics chiede alle autorità statunitensi di autorizzare l’uso di omecamtiv mecarbil per il trattamento dell’HFrEF sulla base dei risultati dello studio GALACTIC-HF sugli esiti cardiovascolari (CV). Il panel consultivo dell’FDA si è riunito per discutere se lo studio di Fase III, l’unico utilizzato a sostegno della richiesta, abbia fornito prove sufficienti per dimostrare che il farmaco può contribuire a ridurre il rischio di morte CV e di eventi HF negli adulti con HFrEF cronica sintomatica.

GALACTIC-HF ha arruolato 8256 pazienti con HFrEF di classe II-IV e una frazione di eiezione ventricolare sinistra (LVEF) pari o inferiore al 35%. L’endpoint primario composito era il tempo alla morte CV o al primo evento di HF, comprendente l’ospedalizzazione per HF e altri trattamenti urgenti per HF. Cytokinetics ha precedentemente riferito che un evento primario si è verificato nel 37% dei pazienti del gruppo omecamtiv mecarbil rispetto al 39,1% del placebo, “senza evidenza di un aumento dei tassi complessivi di eventi ischemici miocardici, aritmie ventricolari o morte per cause CV o per tutte le cause”.

L’azienda continua a “credere che omecamtiv mecarbil possa essere una valida terapia aggiuntiva per i pazienti con insufficienza cardiaca in peggioramento che rimangono ad alto rischio di eventi di insufficienza cardiaca e di ricovero ospedaliero nonostante il trattamento con la terapia medica orientata dalle linee guida disponibili”. Inoltre, “si impegnerà in modo costruttivo” con la FDA mentre l’agenzia completa la sua revisione.

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