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Preoccupano i tassi di diabete di tipo 2 nei giovani

Nei pazienti affetti da diabete di tipo 2 l'uso di inibitori SGLT2 nel trattamento di prima linea ha ridotto il rischio cardiovascolare

Per uno studio trentennale pubblicato sul British Medical Journal, i tassi di diabete di tipo 2 negli adolescenti e nei giovani adulti sono aumentati notevolmente dal 1990 al 2019

Secondo i risultati di studio di follow-up trentennale pubblicato sul British Medical Journal, i tassi di diabete di tipo 2 negli adolescenti e nei giovani adulti a livello globale sono aumentati notevolmente dal 1990 al 2019, soprattutto nei paesi con un indice sociodemografico medio-basso e nelle donne di età inferiore ai 30 anni, mentre un indice di massa corporea elevato è risultato essere il principale fattore di rischio in tutti i paesi.

Il diabete è un grave problema di salute globale e si stima che convivessero con la malattia 537 milioni di adulti nel 2021, con una previsione di 783 milioni di diabetici entro il 2045. Il diabete di tipo 2 è tradizionalmente considerato come un disturbo metabolico nelle persone di mezza età e negli anziani, che si osserva raramente negli adolescenti e nei giovani adulti. Tuttavia, l’insorgenza precoce del diabete di tipo 2 è diventata sempre più comune e in alcuni paesi sono stati segnalati aumenti sostanziali dell’incidenza nei giovani.

Un’insorgenza precoce della malattia è associata a una durata più lunga dell’iperglicemia e a una progressione più rapida del processo patologico, inclusa una grave insulino-resistenza e un peggioramento della funzione delle cellule beta, che porta quindi a un peggiore controllo glicemico e a un maggior rischio di complicanze.

Analisi trentennale del diabete a esordio precoce
I dati dell’analisi provengono dal Global Burden of Disease Study 2019, che ha coinvolto individui di età compresa tra 15 e 39 anni provenienti da 204 paesi e territori, inclusi gli Stati Uniti.

«L’incidenza standardizzata per età del diabete di tipo 2 dal 1990 al 2019 è aumentata da 117,22 a 183,36 per 100mila abitanti, hanno scritto l’autore senior Fan Wang e colleghi della Harbin Medical University, in Cina. «Inoltre, anche gli anni di vita aggiustati per disabilità standardizzati per età (DALY, disability-adjusted life years) del diabete di tipo 2 hanno fatto registrare un aumento significativo, passato da 106,34 a 149,61/100mila abitanti nel corso di 30 anni».

Anche se il tasso di mortalità standardizzato per età per il diabete di tipo 2 a esordio precoce non è cambiato in modo significativo, è comunque incrementato, passando dallo 0,74 allo 0,77/100mila dal 1990 al 2019.

Aumento di incidenza più rapido nei paesi più ricchi
Rispetto ai paesi più poveri, le regioni con alti livelli sociodemografici hanno fatto registrare un aumento molto più rapido dei casi di diabete a esordio precoce, mediamente pari a all’1,99% all’anno rispetto all’1,38% per le regioni con bassi livelli sociodemografici. Anche il DALY è aumentato in media del 2,01% annuo nei paesi più ricchi rispetto a una variazione dello 0,70% per i paesi a basso livello sociodemografico.

Nell’arco di 30 anni, le aree con gli aumenti più rapidi dei casi di diabete di tipo 2 a esordio precoce sono state l’Europa occidentale e l’America Latina meridionale, più specificamente il Regno Unito e il Canada sono stati i paesi con il più rapido aumento del tasso di incidenza.

Nel periodo di studio sono emerse alcune tendenze relativamente ai gruppi di persone con il maggiore aumento dei nuovi casi di diabete. Nel complesso, le donne tendevano ad avere un tasso di mortalità correlato al diabete e DALY più elevati rispetto agli uomini nella popolazione di età inferiore ai 30 anni. Una tendenza che tuttavia è cambiata dopo i 30 anni di età, ma solo nei paesi con indici sociodemografici medi o alti.

I paesi con un indice sociodemografico medio e medio-basso sono risultati avere il tasso di incidenza del diabete e il DALY standardizzati per età più alti nel 2019, mentre i paesi con un indice sociodemografico basso avevano il tasso di incidenza standardizzato per età più basso, ma il più alto tasso di mortalità standardizzato per età.

BMI fattore di rischio trasversale
Indipendentemente dall’indice sociodemografico di un paese, il fattore di rischio predominante per il DALY era un indice di massa corporea (BMI) elevato, a cui era attribuibile il 67,65% dei DALY relativi al diabete di tipo 2 a esordio precoce. Analizzando solo i paesi ad alto indice sociodemografico, un BMI elevato rappresentava l’84,42% dei DALY.

Il secondo fattore di rischio più diffuso era l’inquinamento da particolato ambientale (13,39%), seguito dall’inquinamento atmosferico domestico da combustibili solidi, il fumo, il fumo passivo e diversi fattori dietetici.

«Il diabete di tipo 2 a esordio precoce è un problema di salute in costante aumento
a livello globale, specialmente nei paesi con un indice sociodemografico medio e medio-basso» hanno concluso gli autori, aggiungendo l’importanza di interventi mirati soprattutto nelle donne sotto i 30 anni per frenare l’aumento dell’incidenza. «Il controllo del peso è essenziale per ridurre l’onere del diabete di tipo 2 a esordio precoce, ma i paesi dovrebbero stabilire politiche specifiche per affrontare questo problema in modo più efficace».

Referenze

Xie J et al. Global burden of type 2 diabetes in adolescents and young adults, 1990-2019: Systematic analysis of the Global Burden of Disease Study 2019. BMJ 2022;379:e072385.

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