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Anche l’italiano Enrico Fagone alla cerimonia dei Grammy 2023

musica voglio tornare negli anni 90

Enrico Fagone, grazie all’album Aspire, è nominato ai Grammy Awards nella sezione Best Classical Compendium, unico artista italiano con i Måneskin

Per anni Enrico Fagone è stato fuori da ogni dubbio il contrabbassista di riferimento per ogni orchestra o programma cameristico che prevedesse un indubitabile virtuosismo e un dominio dello strumento e della sua letteratura da vero fuoriclasse, senza contare il suo lungo sodalizio con la leggenda del pianismo Marta Argerich. Ma come il padre nobile del contrabbasso in Italia, il cremasco Giovanni Bottesini, di cui peraltro Fagone è da sempre interprete di grande statura e direttore artistico del concorso a lui dedicato, presto anche Enrico è stato attirato dalla direzione d’orchestra, alla quale si è dedicato con la passione, precisione e studio indefesso che hanno sempre contraddistinto il suo approccio alla musica.

Dunque la candidatura ai Grammy Awards, unico italiano nella sezione classica e secondo italiano di tutta la sessantacinquesima edizione insieme ai Måneskin grazie al lavoro svolto alla testa della prestigiosa London Symphony Orchestra per l’album Aspire dell’etichetta Musica Solis, rappresenta il coronamento di questo percorso di intelligenza, misura e dedizione.

Fagone parteciperà alla cerimonia del 5 febbraio in mondovisione dal Microsoft Theater di Los Angeles in rappresentanza di tutto il gruppo artistico che ha lavorato all’album, fra cui i solisti Seunghee Lee al clarinetto e JP Jofre al Bandoneon su composizioni di Villa-Lobos, Piazzolla e inediti dello stesso Jofre.

Inoltre l’11 febbraio dirigerà sempre a Los Angeles l’orchestra giovanile della fondazione Music to Save Humanity https://www.musictosavehumanity.org/

Lombardo di nascita, internazionale per vocazione, adottato dalla Svizzera Italiana dove è primo contrabbasso dell’Orchestra della Svizzera Italiana ed insegnante al Conservatorio, come direttore ha già raggiunto importanti podi fra cui la London Symphony, la Rai di Torino o il Festival Verdi di Parma, fra i tanti, ma soprattutto si distingue per essere un direttore italiano riconosciuto a livello internazionale oltre che per il repertorio Operistico, per il repertorio sinfonico e cameristico, uscendo dal cliché della bacchetta italiana valutata all’estero solo o principalmente dal mondo dell’Opera.

La lunga esperienza di camerista ed orchestrale fanno di Fagone un direttore di formazione e sensibilità rarissime nel nostro paese, un unicum più europeo che strettamente nostrano come approccio, un vero trait d’union tra noi e il mondo sassone. In tal senso anche la consacrazione ai Grammy sancisce questa vocazione irrituale nel panorama italiano e apre nuovi orizzonti nel futuro di questo vero e proprio ambasciatore di un’Italia musicale fuori dalle chiusure dei nostri cliché.

Racconta Enrico Fagone: “La musica è stata la mia rivalsa fin dal nostro primo incontro. Un’esigenza di studio costante, il mio modo di comunicare e il bene in cui rifugiarmi nei momenti di difficoltà. Questa Nomination ai Grammy è un sogno a cui stento ancora a credere, con un valore aggiunto visto il suo arrivo Post Pandemia, periodo difficile per tutti gli artisti. Ai giovanissimi che oggi vivono in gran parte immersi nel mondo tecnologico, consiglio di non smettere mai di credere nei propri sogni e di dedicare tempo – anche amatorialmente – allo studio di uno strumento musicale: una grande lezione di vita che riporta alla realtà dell’essere umano, una continua sfida contro i propri limiti.”

ENRICO FAGONE – biografia

È stato definito dalla stampa specializzata uno dei musicisti più promettenti a livello internazionale, tra i migliori del mondo e, malgrado la giovane età, la qualità e la vastità delle sue esperienze musicali (che vanno dai Grammy Awards alla Juilliard school di New York) sono lì a sostenere questa affermazione.”

Dopo una carriera fulminea che lo colloca giovanissimo tra i migliori contrabbassisti del mondo ha già ricevuto anche come direttore d’orchestra grandi consensi di pubblico e critica. Si è esibito in tutto il mondo con grandi orchestre quali London Symphony Orchestra, Dallas Symphony Orchestra, L’orchestra Sinfonica Nazionale della RAI di Torino, LaVerdi L’Orchestra Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi, L’Orchestra Sinfonica Siciliana, l’Orchestra del teatro nazionale Serbo, L’Orchestra Filarmonica Marchigiana, L’Orchestra Sinfonica Di Stato Ungherese, L’Orchestra di Padova e del Veneto, I Virtuosi Italiani, la Mendelsshon Chamber Orchestra, la Savaria Simphony Orchestra, FOI Orchestra dell’Opera Italiana (Festival Verdi Teatro Regio di Parma), Orchestra Municipale di Rosario, Orchestra Nazionale del Paraguay, Teatro lirico di Cagliari. Inoltre è Direttore musicale e Direttore Artistico della Long Island Concert Orchestra di New York.

Il suo debutto del Gennaio 2019 alla guida dell’Orchestra Sinfonica Nazionale della RAI con la famosa pianista Martha Argerich solista ha riscosso grandi consensi di pubblico e critica ed e’ stato trasmesso dalla Tv Nazionale su RAI5 (attualmente visibile su RaiPlay e con mezzo milione di visite sul web).

Diplomato in contrabbasso al Conservatorio di Piacenza sotto la guida di Leonardo Colonna, Enrico Fagone ha completato i suoi studi con Franco Petracchi all’Accademia “Walter Stauffer” di Cremona, perfezionandosi al contempo con Klaus Stoll, primo contrabbasso dei Berliner Philharmoniker.

Ha intrapreso quindi gli studi in direzione d’orchestra alla Scuola Civica “Claudio Abbado” di Milano, completando il percorso formativo con il leggendario Maestro Jorma Panula a Helsinki (che lo ha stimolato a intraprendere la carriera di Direttore d’orchestra), parallelamente ha approfondito gli studi in composizione con Jorge. A. Bosso e Ivo Antognini.

È primo contrabbasso dell’Orchestra della Svizzera Italiana (OSI) dal 2004 e professore al Conservatorio della Svizzera Italiana dal 2010. La sua poliedrica attività artistica lo vede esibirsi sui palcoscenici di tutto il mondo sia come contrabbassista solista che come direttore d’orchestra. È regolarmente invitato dai festival più prestigiosi a livello internazionale al fianco di musicisti del calibro di Vladimir Ashkeanzy, Vadim Repin, Martha Argerich, Mischa Maisky, Katia e Marielle Labèque.

Ha registrato per le etichette discografiche EMI, Deutsche Grammophon e Warner e fra le incisioni discografiche di recente uscita, due CD hanno riscosso una particolare attenzione da parte della critica musicale. Il primo, “ASPIRE”, edito per Musica Solis, lo vede alla guida della London Symphony Orchestra (solisti la clarinettista Seunghee Lee e JP Jofre nella doppia veste di compositore e bandoneonista) ed è stato selezionato per le finali al GRAMMY AWARDS, categoria “classical compendium” (i vincitori saranno annunciati il 5 febbraio 2023 a Los Angeles).

Il secondo disco, “Las estaciones del Angel” edito per Da Vinci publishing, raccoglie una serie di interpretazioni per contrabbasso solista tratte in prevalenza da composizioni di Astor Piazzolla realizzate in luoghi e tempi diversi, dal 2008 al 2015, in collaborazione con alcune ‘leggende’ della musica Argentina (e non solo) tra cui Luis Bacalov, Martha Argerich, Fernando Suarez Paz, Nestor Marconi e molti altri.

Musicista sempre alla ricerca “del nuovo” collabora a stretto contatto con compositori stimolando nuove composizioni e riportando in vita composizioni poco eseguite ma di indiscusso valore. La sua carica di Ambasciatore del Martha Argerich presents Project nel mondo lo porta a dedicare molte delle sue energie anche alle giovane generazioni infatti nel 2016 assieme a Francesco Daniel Donati ha riportato in vita il celebre Concorso Giovanni Bottesini (di cui è il direttore artistico) e viene regolarmente invitato a tenere masterclass nelle più grandi istituzioni mondiali quali la Juilliard School (New York), il Royal College of Music (Londra), il Mozarteum (Salisburgo), la Royal Danish Academy, il Toho Gakuen (Tokyo) e il Conservatorio di Parigi CNSMDP.

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