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“Binario 21” e “Un sacchetto di biglie” nella serata di Rai 1

un sacchetto di biglie

Su Rai 1 al “Binario 21” in diretta con la Senatrice Liliana Segre e Fabio Fazio. A seguire il film “Un sacchetto di biglie”, ecco la trama

In occasione della Giornata della Memoria, la Senatrice a vita Liliana Segre, accompagnata da Fabio Fazio, conduce gli spettatori in un viaggio al Memoriale della Shoah della Stazione Centrale di Milano, per un evento televisivo esclusivo, “Binario 21”, in diretta venerdì 27 gennaio alle 20.35 su Rai 1.

Da quel luogo nascosto, il Binario 21, il 30 gennaio del 1944 partì il treno che condusse la tredicenne Liliana Segre al campo di sterminino di Auschwitz, insieme ad altre 604 persone, fra cui suo padre Alberto, da dove fecero ritorno in 22. Ed è da quel sotterraneo che la Senatrice a vita, accompagnata da Fabio Fazio, riapre il cassetto della memoria al pubblico di Rai 1 e ripercorre in diretta la storia di quella terribile giornata del ’44, per una testimonianza emozionante e personale, che diventa racconto civile collettivo. Un viaggio indietro nel tempo di 79 anni che si avvale anche di materiali fotografici, stampa e video dell’epoca, per rendere visibile a tutti un luogo normalmente invisibile e per ricordare una delle vicende più nere delle pagine della storia dell’uomo e che non deve mai essere dimenticata.

Dal Binario 21, Liliana Segre racconta i momenti concitati che precedettero la sua deportazione, ricordando i luoghi simbolo della sua esperienza, dalla pietra d’inciampo dedicata al padre Alberto, morto nel campo di sterminio, e posta davanti a casa Segre, alla scuola elementare di via Ruffini a Milano che Liliana frequentava e dalla quale nell’ottobre del 1938 fu espulsa a causa delle leggi razziali, fino al carcere di San Vittore, penultima tappa di quel viaggio all’inferno, e dalla quale quel 30 gennaio del 1944 venne prelevata per essere condotta a forza su un vagone merci in quel sotterraneo oscuro, nascosto nelle viscere della Stazione Centrale di Milano, a pochi metri dal via vai quotidiano inconsapevole dei viaggiatori.

Il viaggio nella memoria di “Binario 21” vedrà la partecipazione di Paola Cortellesi e Pierfrancesco Favino e un’esclusiva esibizione del Coro del Teatro alla Scala ai binari della Stazione Centrale di Milano.

“Binario 21” è realizzato da Rai Cultura in collaborazione con l’OFFicina. “Binario 21” è scritto da: Fabio Fazio, Arnaldo Greco, Piero Guerrera, Veronica Oliva e Francesco Piccolo, con la collaborazione di Stefano Faure, Giacomo Freri e Antonietta Zaccaro. Responsabile Casting Monica Tellini. Coordinamento editoriale Felice Cappa. Produttore esecutivo L’OFFicina Marcello Mereu. Produttore esecutivo Rai Eliana Mercieri. Capo progetto Luisa Pistacchio. Con la regia di Cristiano D’Alisera.

Un sacchetto di biglie

A seguire un toccante film francese sulla persecuzione nazista: in occasione del Giorno della Memoria, venerdì 27 gennaio alle 22.30, Rai 1 propone il film di Christian Duguay “Un sacchetto di biglie”, del 2017, tratto da un romanzo autobiografico pubblicato nel 1973. Nel cast, Dorian Le Clech, Batyste Fleurial, Patrick Bruel, Christian Clavier.

Parigi, fine degli anni Trenta: Joseph e Maurice Joffo sono due fratelli ebrei che vivono spensierati la loro infanzia. Ma l’occupazione tedesca del 1940 cambierà tutto: i ragazzi sono costretti a indossare segni distintivi sugli indumenti, vengono emarginati dai compagni e dagli amici in un crescendo persecutorio che convince il padre a farli partire, in cerca di un luogo più sicuro. I bambini affronteranno da soli un lungo e avventuroso viaggio verso la “Zona libera”, territorio nel Sud della Francia che, nella parte occupata dagli italiani, garantiva inizialmente accoglienza agli ebrei. Per riuscire a sottrarsi alla cattura da parte delle SS, Joseph e Maurice dovranno ricorrere a tutto il loro ingegno e coraggio.

La pellicola è un adattamento cinematografico dell’omonimo romanzo di Joseph Joffo, parrucchiere ebreo parigino che negli anni Settanta decise di scrivere e pubblicare le proprie memorie sugli anni dell’occupazione. La scelta di esporre una circostanza tragica attraverso la prospettiva dell’infanzia e dell’adolescenza si accorda a una linea molto marcata nel cinema e nella narrativa, per rimanere in un contesto di narrazione di guerra, basti pensare all’indimenticabile “Arrivederci ragazzi” di Louis Malle del 1987. “Un sacchetto di biglie”, su questo solco, centra lo scopo: commozione e grazia non mancano, ed è interessante la descrizione di un episodio poco conosciuto della Seconda guerra mondiale come la zona d’occupazione italiana che, fino al ’42, diede rifugio e speranza – non senza contraddizioni, però – a tanti ebrei francesi.

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