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L’inno dell’Urss alla Camera del Lavoro di Bologna imbarazza la Cgil

maurizio landini cgil

L’inno dell’Urss alla Camera del Lavoro durante l’elezione del segretario della Cgil di Bologna: scoppia la bufera politica

Sulla proclamazione del nuovo segretario della Cgil di Bologna sulle note dell’inno dell’Unione sovietica (un errore, assicurano dal sindacato, fatto da chi doveva mettere le musiche di sottofondo al congresso, che ha confuso il canto dell’Urss con l’Internazionale dei lavoratori) si sta scatenando un polverone politico.

Ad attaccare la Camera del lavoro sono gli esponenti di Fratelli d’Italia, che arrivano a chiedere le dimissioni del segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, presente al momento dell’elezione di Michele Bulgarelli. “Secondo voi è normale?”, chiede sul suo profilo social il viceministro delle Infrastrutture, il bolognese Galeazzo Bignami, scatenando i commenti dei suoi followers. Ma cosa è accaduto ieri? Come anticipato, sulla pagina Facebook della Spi Cgil di Casalecchio di Reno, nel tardo pomeriggio, a lezione avvenuta, è stato pubblicato il video della proclamazione di Bulgarelli (video in seguito rimosso): dopo la lettura dell’esito del voto dell’assemblea generale, si festeggia con il sottofondo dell’inno stalinista, che fa da colonna sonora all’ingresso del nuovo segretario sul palco, alle strette di mano con i dirigenti sindacali e con Landini. Altri passaggi del congresso sono sottolineati, invece, dall’Internazionale, come previsto dal programma. Perché l’inno dell’Urss? Un banale errore dovuto alla confusione tra i due brani: chi li ha trasmessi non conosce la differenza, è la spiegazione fornita dal sindacato che spegne la polemica assicurando che è stato uno sbaglio assolutamente non voluto.

Un inciampo, spiega la Dire (www.dire.it), che rischia di mettere in imbarazzo la Camera del lavoro, i cui organismi, peraltro, ieri hanno rigettato un emendamento sulla guerra in Ucraina presentato da alcuni delegati proprio perché esprimeva una posizione anti-Nato. “A fronte delle strumentalizzazioni di queste ore precisiamo che il congresso della Camera del Lavoro di Bologna si è concluso sulle note dell’Internazionale, da sempre inno del movimento dei lavoratori, e che ci ricorda l’istanza internazionale da cui nasce il sindacato”, puntualizza la Cgil di Bologna. “Tra le diverse operazioni di voto, prima dell’elezione della segreteria, dalla regia è stato confuso l’inno sovietico con l’Internazionale. Le polemiche scaturite in seguito a questo mero errore materiale non possono far dimenticare la posizione della Cgil sulla guerra, posizione nota e contenuta in tutti i nostri documenti”, ribadisce il sindacato.

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