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Brasile: centinaia di arresti per l’assalto ai palazzi del potere

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In Brasile centinaia di arresti per l’assalto al Parlamento. Le forze di sicurezza riprendono il controllo del distretto del potere a Brasilia: Bolsonaro si difende

Sono centinaia le persone arrestate per l’assalto dei palazzi del potere a Brasilia. Dopo essere state colte alla sprovvista dalla carica dei sostenitori dell’ex presidente Jair Bolsonaro, le forze di sicurezza hanno ripreso il controllo delle sedi del Parlamento, della Corte Suprema e della Presidenza della Repubblica e hanno arrestato i “golpisti”, come li ha definiti il presidente neo-eletto Luiz Lula Inacio da Silva.

Dopo che la polizia ha ripreso il controllo delle sedi istituzionali, per verificare la situazione e i danni a Brasilia si è recato Lula, in carica dal primo gennaio. Il leader del Partito dos trabalhadores ha accusato il suo predecessore Bolsonaro per i disordini nel distretto del potere. Il Pt ha convocato per il pomeriggio a San Paolo un corteo di sostegno alla democrazia e di condanna degli “atti terroristici”. La manifestazione si svolgerà alle 18 ora locale, le 22 in Italia.

La Corte suprema federale ha chiesto inoltre alle piattaforme di social media di rimuovere i contenuti “antidemocratici” o propagandistici sotto il segno dell’appoggio all’assalto ai palazzi istituzionali della capitale Brasilia.

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A BRASILIA INVIATA LA GUARDIA NAZIONALE

Lula ha deciso di schierare le autorità federali nella capitale: saranno la guardia nazionale e l’esercito a garantire la sicurezza nel distretto del potere a Brasilia. Il provvedimento resterà in vigore almeno fino al 31 gennaio. Il quartiere centrale dove si trovano le sedi istituzionali è stato chiuso temporaneamente al pubblico.

La rampa che porta al palazzo della presidenza a Brasilia è stata liberata dei sostenitori di Jair Bolsonaro che la occupavano: lo riferiscono fonti della stampa locale. Secondo queste ricostruzioni, rilanciate anche dalla testata O Globo, le forze speciali intervenute sul posto hanno arrestato almeno 150 persone.

DISPOSTA LA SOSPENSIONE DEL GOVERNATORE DI BRASILIA

Il governatore del Distretto federale di Brasilia, Ibaneis Rocha, è stato destituito con effetto immediato per 90 giorni: lo ha comunicato Alexandre de Moraes, giudice della Corte suprema. Secondo la ricostruzione del magistrato, ieri le forze di sicurezza della capitale non hanno contenuto e ostacolato con efficacia i sostenitori dell’ex presidente Jair Bolsonaro che hanno assaltato i palazzi del Congresso, della presidenza e della stessa Corte suprema.

Moraes ha preso la decisione dopo aver analizzato una richiesta del senatore Randolfe Rodrigues e dell’ufficio del procuratore generale.Il governatore si era scusato in un video con Lula per l’assalto alle istituzioni e il presidente brasiliano lo aveva criticato per non aver adottato le misure necessarie a contenere i manifestanti.

LULA: “GOLPISTI SARANNO PUNITI, DEMOCRAZIA SEMPRE”

In serata, Lula è rientrato dallo Stato di San Paolo, dove si trovava per sostenere le popolazioni colpite da un’alluvione a Araraquara, e ha visitato il Planalto. “I golpisti che hanno promosso la distruzione di beni pubblici a Brasilia sono stati identificati e saranno puniti. Domani riprendiamo i lavori al Palazzo Planalto. Democrazia sempre. Buona notte”, ha scritto il presidente brasiliano su Twitter.

“Hanno approfittato del silenzio di domenica, quando ancora stiamo creando il nuovo governo, per fare quello che hanno fatto”, ha aggiunto Lula, che ha definito “vandali e fascisti” gli assalitori e ha poi attaccato direttamente il suo predecessore Jair Bolsonaro: “È noto che ci sono diversi discorsi dell’ex presidente che lo incoraggiano. E questa è anche responsabilità sua e dei partiti che lo hanno sostenuto”.

BOLSONARO SI DIFENDE

La risposta di Bolsonaro, che attualmente si trova negli Stati Uniti e non ha partecipato al passaggio di consegne oltre a non aver riconosciuto la risicata vittoria al secondo turno delle presidenziali di Lula, arriva via Twitter: “Le manifestazioni pacifiche, sotto forma di legge, fanno parte della democrazia. Tuttavia, i saccheggi e le invasioni di edifici pubblici come avvenuti oggi, così come quelli praticati dalla sinistra nel 2013 e nel 2017, sfuggono alla regola“.

Bolsonaro ha poi respinto “le accuse senza prove di Lula” sul suo coinvolgimento nell’assalto ai palazzi del potere e ha sottolineato: “Durante il mio mandato ho sempre rispettato la Costituzione e difeso la democrazia e la libertà”.

CORTE SUPREMA CHIEDE AI SOCIAL RIMOZIONE CONTENUTI PRO-ASSALTO

Una richiesta alle piattaforme di social media affinché rimuovano contenuti “anti-democratici” o propagandistici sotto il segno dell’appoggio all’assalto ai palazzi istituzionali a Brasilia è stata rivolta da Alexandre de Moraes, a capo della Corte suprema federale.

Dopo il suo appello un portavoce di Meta, il gruppo proprietario di piattaforme come Facebook, Instagram e WhatsApp, ha comunicato che sarebbero stati cancellati tutti i post “che invitano le persone ad armarsi e a invadere con la forza il Congresso, il palazzo della presidenza e altri edifici federali”.

Secondo il responsabile, l’assalto condotto ieri da sostenitori dell’ex presidente Jair Bolsonaro rappresenta un “violating event”, un fatto che costituisce una violazione. Una classificazione analoga era stata adottata dopo l’assalto dei seguaci di Donald Trump al Congresso degli Stati Uniti nel gennaio 2021.

A SAN PAOLO IN PIAZZA CONTRO “TERRORISMO” E “GOLPISTI”

Un corteo di sostegno alla democrazia e di condanna di “atti terroristici” e tentativi di “golpe” è stato convocato per il pomeriggio a San Paolo dal Partido dos trabalhadores (Pt) del neopresidente Luiz Inacio Lula da Silva e da altre forze politiche dopo l’assalto dei sostenitori di Jair Bolsonaro ai palazzi del potere a Brasilia. L’appuntamento, si riferisce in una nota del Pt, è per le 18 ora locale, le 22 in Italia, su viale Avenida Paulista. Nel testo si condannano gli “atti terroristici” a Brasilia e si chiede per i responsabili “una immediata punizione esemplare”.

Il Pt, che ha diffuso la nota da San Paolo, aggiunge un appello: “In carcere i golpisti!”. A chiedere ai cittadini di partecipare al corteo è stato anche Guilherme Boulos, deputato del Partido Socialismo e Liberdade (Psol).

MELONI: “NON POSSIAMO RESTARE INDIFFERENTI”

“Quanto accade in Brasile non può lasciarci indifferenti. Le immagini dell’irruzione nelle sedi istituzionali sono inaccettabili e incompatibili con qualsiasi forma di dissenso democratico. È urgente un ritorno alla normalità ed esprimiamo solidarietà alle Istituzioni brasiliane”. Così la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, su Twitter a proposito dei disordini in Brasile.

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