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Malattia polmonare interstiziale fibrosante: nuovi dati su nintedanib

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Presentati i risultati dello studio di fase III InPedILD sull’impiego di nintedanib in pazienti pediatrici affetti da malattia polmonare interstiziale fibrosante

Sono stati presentati al Congresso ERS e pubblicati su European Respiratory Journal i risultati dello studio di fase III InPedILD sull’impiego di nintedanib in pazienti pediatrici affetti da malattia polmonare interstiziale fibrosante.

Lo studio ha valutato il profilo farmacocinetico (determinazione del dosaggio) e il profilo di sicurezza di nintedanib in bambini e adolescenti di età compresa tra 6 e 17 anni con malattia polmonare interstiziale (ILD) fibrosante clinicamente significativa.

Dallo studio sono emersi dati incoraggianti per entrambi gli endpoint primari.

“Il meccanismo d’azione di nintedanib, le evidenze precliniche e il beneficio clinico osservato negli adulti hanno fornito un solido razionale per lo studio dell’effetto di questo farmaco nei bambini affetti da malattia polmonare interstiziale”, spiega il coordinatore dello studio, Prof. Robin Deterding, M.D., Direttore del Breathing Institute dell’Ospedale pediatrico del Colorado.

“Questo studio avalla il potenziale utilizzo di nintedanib come trattamento in età pediatrica con un profilo di sicurezza accettabile, per i quali non esistono attualmente terapie evidence-based autorizzate”.

I risultati dello studio, in breve
I risultati dello studio InPedILD hanno evidenziato che il regime posologico di nintedanib, calcolato in base al peso corporeo, ha determinato in bambini e adolescenti con ILD fibrosante un’esposizione sovrapponibile a quella osservata nei pazienti adulti con ILD fibrosante. Inoltre, nintedanib ha evidenziato un profilo di sicurezza e tollerabilità accettabile, e non sono emersi nuovi segnali in termini di sicurezza dal confronto con pazienti adulti affetti da fibrosi polmonare idiopatica (IPF), da un’altra malattia polmonare interstiziale
fibrosante progressiva (PF-ILD) o dalla malattia polmonare interstiziale associata a sclerosi sistemica (SSc-ILD).

Questi dati saranno utilizzati per la presentazione delle domande di autorizzazione all’Agenzia Europea per i Medicinali e alla Food and Drug Administration degli Stati Uniti.

Cenni sulle malattie polmonari interstiziali in età pediatrica
“Sebbene le malattie polmonari interstiziali nell’età pediatrica siano molto rare, il loro impatto sui bambini, gli adolescenti e i loro familiari è devastante”, afferma la Dott.sa Susanne Stowasser, Associate Head of Medicine Pulmonology in Boehringer Ingelheim.

“I risultati dello studio InPedILD contribuiscono a rispondere alle urgenti esigenze dei bambini e adolescenti con ILD, offrendo una nuova terapia ben caratterizzata”.

Le pneumopatie interstiziali dell’età pediatrica (chILD) comprendono oltre 200 patologie rare caratterizzate da sintomi debilitanti, tra cui tosse, difficoltà di respirazione e respiro affannoso.

L’esatta prevalenza di questa categoria di malattie non è nota, ma può essere considerata molto rara, con un’incidenza riferita che varia da 1,5 a 3,8 casi per milione.

All’interno della categoria chILD, la fibrosi polmonare è ancora meno frequente, non sono disponibili stime sulla sua prevalenza globale e non sono stati condotti altri studi internazionali prima di InPedILD.

La chILD è associata a livelli significativi di mortalità e morbilità e, secondo i dati, la sopravvivenza media ammonta a circa quattro anni dall’esordio della patologia.

Con l’aggravarsi della malattia, molti pazienti in età pediatrica necessitano dell’ossigeno per affrontare la vita quotidiana e richiedono il trapianto di polmone.

Non esistono criteri diagnostici consolidati e le linee guida sono scarse. L’attuale terapia standard prevede l’uso off-label di alcuni trattamenti, tra cui steroidi e immunosoppressori risparmiatori di steroidi, che sono però associati a noti eventi avversi e scarse evidenze per l’uso.

Informazioni sullo studio clinico
InPedILD (NCT04093024) è uno studio di fase III randomizzato, in doppio cieco, controllato con placebo che valuta l’esposizione alla dose e la sicurezza di nintedanib somministrato in aggiunta alla terapia standard per 24 settimane, seguito dal trattamento in aperto con nintedanib di durata variabile in bambini e adolescenti di età compresa tra 6 e 17 anni con ILD fibrosante clinicamente significativa.

È uno dei primi studi clinici controllati e randomizzati incentrati sulle malattie polmonari interstiziali in età pediatrica.

I risultati di farmacocinetica hanno dimostrato che l’esposizione a nintedanib nei bambini era compresa entro la variabilità dell’esposizione osservata negli adulti trattati con la dose
autorizzata, il che avalla l’uso di un regime posologico calcolato in base al peso nella popolazione pediatrica.

L’endpoint di sicurezza era basato sulla percentuale di pazienti con eventi avversi nel corso delle 24 settimane di trattamento.

Come negli adulti, l’evento avverso più comune, associato a nintedanib nello studio InPedILD, è stato la diarrea. Tutti gli eventi avversi di diarrea segnalati si sono risolti senza interrompere prematuramente il trattamento sperimentale.

Nintedanib
Nintedanib è un inibitore della tirosin-chinasi, che interagisce con i recettori chiave coinvolti nella regolazione dei processi patogenetici cruciali della fibrosi polmonare.

È già approvato in più di 80 Paesi per il trattamento di pazienti affetti da fibrosi polmonare idiopatica (IPF) – una patologia cronica con esiti letali, caratterizzata dal declino della
funzionalità polmonare. Si stima che oltre 80.000 persone affette da IPF siano state trattate con nintedanib e nelle Linee Guida internazionali, se ne raccomanda l’uso in pazienti IPF.

Nel 2019, l’FDA ha concesso la designazione di “terapia fortemente innovativa” (Breakthrough Therapy Designation) a nintedanib, che ha ricevuto la conseguente approvazione per il trattamento delle patologie polmonari interstiziali croniche fibrosanti con fenotipo progressivo nel marzo 2020.

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