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Sversamenti di petrolio in Nigeria: Shell annuncia maxi risarcimento

Disastro ambientale in Nigeria del 2010: la comunità Ikebiri chiede 2 milioni di risarcimento a ENI e la bonifica. Processo al via il 18 aprile

Condannata per disastro ambientale, la multinazionale del petrolio Shell risarcirà con 15 milioni di euro le comunità colpite dagli sversamenti in Nigeria

La multinazionale petrolifera Royal Dutch Shell risarcirà con 15 milioni di euro quattro agricoltori danneggiati da diverse fuoriuscite di greggio lungo il delta del fiume Niger, in Nigeria. Lo ha confermato il colosso stesso, a quasi due anni dalla sentenza di un tribunale dei Paesi Bassi che nel gennaio 2021 confermò le responsabilità della succursale nigeriana di Shell nel disastro ecologico causato tra il 2004 e il 2007 provocato dalle attività estrattive nell’area.

Le conseguenze degli sversamenti di petrolio nei terreni e nelle acque del fiume colpirono infatti le comunità residenti lungo il Delta, dove vivono oltre 40mila persone impegnate soprattutto in agricoltura, pesca e allevamento. Dopo una causa legale durata sei anni indetta dai quattro contadini col sostegno dell’ong Friends of the Earth, nel 2021 il tribunale, richiese a Shell una somma pensata per coprire i costi della bonifica nell’area, oltre agli indennizzi per i querelanti.

In una nota Shell ha confermato che con Milieudefensie, un’associazione parte della Friends of the Earth, è stato “negoziato un accordo a beneficio delle comunità di Oruma, Goi e Ikot Ada Udo in Nigeria, che sono state colpite da quattro sversamenti di petrolio tra il 2004 e il 2007. Verrà pagato un importo di 15 milioni di euro a beneficio delle comunità e dei singoli querelanti”.

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