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Tinea corporis: luci e ombre per la cura con itraconazolo

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Nei pazienti con tinea corporis o tinea cruris il trattamento prolungato con itraconazolo si è dimostrato efficace, ma molti sono andati incontro ricadute di malattia

Nei pazienti con tinea corporis o tinea cruris il trattamento prolungato con itraconazolo si è dimostrato efficace, anche se molti soggetti sono andati incontro a una ricaduta della malattia dopo il successo del trattamento, secondo quanto rilevato da uno studio randomizzato pubblicato sulla rivista JAMA Dermatology.

Con l’emergere in tutto il mondo di dermatofitosi recalcitranti e resistenti, l’antimicotico itraconazolo viene sempre più utilizzato come farmaco di prima linea per il trattamento della tinea corporis/cruris. L’apparente inadeguatezza del trattamento con dosi basse ha portato all’uso empirico di dosi più elevate e di combinazioni antimicotiche.

La tinea corporis (o tigna/dermatofitosi del corpo) è un’infezione cutanea causata da dermatofiti, ovvero miceti che colonizzano la cheratina, il principale costituente dello strato corneo dell’epidermide, dei capelli, dei peli e delle unghie. La trasmissione avviene attraverso il contatto con animali o con altre persone infette. La manifestazione tipica è una lesione della pelle a forma di anello con bordo arrossato e risoluzione con desquamazione centrale, a cui si associa un’intensa sintomatologia pruriginosa.

La tinea cruris è una dermatofitosi frequentemente causata da Trichophyton rubrum o T. mentagrophytes. I fattori di rischio primari sono legati all’umidità ambientale (stagione calda, abiti umidi e stretti, obesità responsabile della costante apposizione di pieghe cutanee). Gli uomini sono maggiormente colpiti rispetto alle donne a causa dell’apposizione dello scroto sulla coscia. Generalmente si presenta come una lesione pruriginosa e anulare si estende dalla piega crurale al di sopra della porzione superiore interna adiacente della coscia. Le recidive sono frequenti in quanto i funghi possono infettare ripetutamente i soggetti predisposti oppure i soggetti con onicomicosi o tinea pedis, che fungono da riserva di dermatofiti. Le riacutizzazioni si verificano in genere durante l’estate.

«La dermatofitosi è l’infezione fungina più comune che colpisce gli esseri umani e rappresenta una notevole preoccupazione per l’assistenza sanitaria. Questo studio clinico randomizzato ha affrontato l’obiettivo principale di confrontare i tassi di guarigione, la durata del trattamento, i profili di sicurezza e le ricadute con tre dosaggi di itraconazolo» hanno scritto il primo autore Ananta Khurana, professore di dermatologia al Dr Ram Manohar Lohia Hospital e all’Istituto Atal Bihari Vajpayee di Scienze Mediche di Nuova Delhi, in India, e colleghi.

Confronto fra diversi dosaggi di itraconazolo
I pazienti eleggibili includevano adulti con tinea corporis o tinea cruris naïve al trattamento, con interessamento di almeno il 5% della superficie corporea. Lo studio randomizzato e in doppio cieco ha arruolato 149 partecipanti, che sono stati assegnati in modo casuale a ricevere itraconazolo per via orale alla dose giornaliera di 100, 200 o 400 mg. Ogni paziente è stato valutato in cieco a intervalli bisettimanali fino al raggiungimento del successo del trattamento (strisci negativi di idrossido di potassio) o al fallimento (miglioramento <50%). Al termine di 8 settimane dalla fine della terapia, i pazienti sono stati nuovamente valutati per rilevare i tassi di recidiva.

Dei 126 soggetti che hanno completato lo studio, in 116 la malattia è stata curata, mentre il trattamento è fallito in sette pazienti nel gruppo 100 mg e in tre nel gruppo 200 mg.

I tassi di guarigione erano dell’82% nel gruppo 100 mg, del 93,2% nel gruppo 200 mg e del 100% nel gruppo 400 mg, con un tasso di guarigione complessivo del 92,1%. La differenza nel tasso di guarigione era statisticamente significativa tra i gruppi 100 mg e 400 mg (HR 2,87, P<0,001) e tra i gruppi 200 mg e 400 mg (HR 1,99, P<0,002), tuttavia, la differenza tra i gruppi 100 mg e 200 mg (HR 1,44, P<0,12) non è risultata significativa.

Trattamento prolungato efficace ma con un alto tasso di recidive
Lo studio ha rilevato che la durata del trattamento è positivamente correlata all’efficacia della terapia. La durata variava da 2 a 20 settimane per ottenere una cura, con una media di 6,63 settimane. Anche se non era statisticamente significativa tra i gruppi da 100 mg e 200 mg, lo era invece tra i gruppi da 100 mg e 400 mg (7,7 settimane contro 5,2 settimane, P=0,03) e tra i gruppi da 200 mg e 400 mg (7,2 settimane contro 5,2 settimane, P=0,004).

Secondo i ricercatori, itraconazolo si è dimostrato efficace e sicuro nel risolvere la malattia, tuttavia è stato rilevato un tasso di recidiva del 47,4%. Dei 116 pazienti che hanno il trattamento con successo, il 59,4% nel gruppo 100 mg, il 41,5% nel gruppo 200 mg e il 44,2% nel gruppo 400 mg ha avuto una recidiva.

La terapia si è rivelata ben tollerata, con nessun paziente che ha interrotto il trattamento a causa di effetti collaterali.

«Riportiamo un’elevata efficacia e sicurezza di itraconazolo a tutte le dosi studiate e facciamo presente che sono necessarie durate di trattamento prolungate perché la malattia cutanea venga curata» hanno concluso gli autori. «Gli alti tassi di recidiva osservati in tutti i gruppi sono sconcertanti e richiedono ulteriori ricerche incentrate sui fattori di virulenza dell’organismo».

Referenze

Khurana A et al. Effect of Different Itraconazole Dosing Regimens on Cure Rates, Treatment Duration, Safety, and Relapse Rates in Adult Patients With Tinea Corporis/Cruris: A Randomized Clinical Trial. JAMA Dermatol. 2022 Sep 14;e223745. 

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