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L’inflazione fa riscoprire i conti deposito

Secondo una nuova indagine della CGIA a partire dal novembre 2020 i prestiti bancari alle imprese sono tornati a scendere

Mantenere un conto corrente è diventato molto più costoso e, complice anche l’inflazione, sono tornati in auge i conti deposito

Nell’ultimo anno mantenere un conto corrente è diventato molto più oneroso e, complice anche l’inflazione che continua a crescere intaccando i rendimenti, è tornato in auge il conto deposito; dall’analisi effettuata da Facile.it è emerso che negli scorsi 12 mesi le ricerche online di questi prodotti sono cresciute sensibilmente, registrando, ad ottobre 2022, per quelli vincolati un +141% rispetto allo stesso mese del 2021.

Il rinnovato interesse è facilmente spiegabile se si guarda ai tassi di rendimento. Nel caso dei conti deposito vincolati, i tassi con scadenza del vincolo a 60 mesi hanno segnato, lo scorso mese, un aumento fino al 129% rispetto a soli 12 mesi prima, passando da una redditività dell’1,75% al 4%.

Ancora maggiore l’aumento dei tassi legati ai vincolati a 36 mesi (+137% con rendimento passato dall’1,25% al 2,96%); appena sotto al 100%, infine, la crescita per quelli con scadenza a 12 mesi (+ 91,5%).

Dai dati emerge, in particolare, come la redditività sia aumentata in maniera maggiore al crescere della durata del vincolo.

Per quanto riguarda i conti deposito non vincolati, invece, a fronte della maggior libertà di accesso ai propri risparmi, i tassi di interesse offerti sono inferiori, anche se hanno comunque registrato un incremento negli ultimi 12 mesi; ad ottobre 2021 il tasso di rendimento per questi prodotti era pari allo 0,91%, mentre lo scorso mese ha raggiunto l’1,25%, con un aumento del 36%. Cresciuto anche l’interesse dei consumatori tanto che, secondo Facile.it, le ricerche online sono aumentate del 6,4% nel corso dell’ultimo anno.

Nel dettaglio, il conto deposito è un vero e proprio strumento di investimento, che si appoggia a un conto corrente tradizionale e che consente di ottenere, sulle somme depositate, una rendita elevata. È bene ricordare che le operazioni classiche che è possibile effettuare tramite il conto corrente tradizionale non sono disponibili con il conto deposito che, invece, prevede un’operatività più ridotta.

Di seguito le tabelle riepilogative:

Prodotto Variazione % ricerche online ottobre 21 vs ottobre 22
Conto deposito vincolato +141%
Conto deposito non vincolato +6,4%

 

Prodotto Variazione % tassi di interesse ottobre 21 vs ottobre 22
Conto deposito vincolato 12 mesi +91,5%
Conto deposito vincolato 36 mesi +137%
Conto deposito vincolato 60 mesi +129%

 

Prodotto Variazione % ricerche online ottobre 21 vs ottobre 22
Conto deposito non vincolato +36%

Cosa è successo ai conti correnti

Sempre secondo l’analisi di Facile.it, sia per quanto riguarda i conti correnti “tradizionali” sia per quelli “online” mantenere i risparmi “dormienti” sul conto è decisamente meno conveniente di quanto non lo fosse un anno fa. Guardando al cosiddetto Indicatore dei Costi Complessivi (ICC), negli ultimi 12 mesi, sono stati rilevati incrementi che vanno dall’8% al 34%, con costi compresi fra i 27 ed i 152 euro annui, cui si sommano quelli di eventuali carte di credito o di debito associate al conto e di singole operazioni.

Di seguito l’Indicatore dei Costi Complessivi (ICC) rilevato ad ottobre 2022:

Sportello Online Sportello (22 vs 21) Online (22 vs 21)
Giovani (164 Operazioni annue) 87,91 € 39,10 € 34% 8%
Famiglie con operatività bassa (201 Operazioni annue) 108,86 € 42,26 € 16% 12%
Famiglie con operatività media (228 Operazioni annue) 152,32 € 67,31 € 14% 10%
Famiglie con operatività elevata (253 Operazioni annue) 150,44 € 66,53 € 13% 21%
Pensionati con operatività bassa (124 Operazioni annue) 79,34 € 27,24 € 18% 9%
Pensionati con operatività media (189 Operazioni annue) 134,71 € 57,80 € 12% 22%

Immagine (c) Zerbor

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