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Le conseguenze psicologiche della crisi: quali sono e come superarle

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Le conseguenze psicologiche della crisi. Come fortificare la nostra interiorità e imparare a reagire in modo positivo con i consigli degli psicologi

Cosa succede emotivamente e psicologicamente in tempi di crisi? Quali sono i disturbi più comuni che caratterizzano la nostra epoca? Quali sono i gruppi più colpiti? Stiamo vivendo una situazione che ci vede costretti a risparmiare e tagliare sulle spese, ma che dall’altro lato può diventare una pratica salutare per imparare a eliminare il superfluo e il senso di frustrazione.

Ne abbiamo parlato con gli esperti di Guidapsicologi.it, che ci spiegano quali sono i vantaggi a livello mentale di condurre una vita più austera e ci danno qualche consiglio per rafforzare la nostra interiorità e imparare a reagire positivamente alla crisi e alle avversità.

Cosa succede emotivamente e psicologicamente in tempi di crisi?

A livello emotivo e psicologico, le crisi si traducono in incertezza. Un’incertezza anche rispetto alle conseguenze che avranno le decisioni che prendiamo, sia a livello personale che professionale. Questo può portare a un senso di frustrazione, rispetto al non essere in grado di ottenere ciò che si desidera e alla percezione che non importa quel che si fa, poiché è la situazione che controlla e determina ciò che accadrà.

La percezione della mancanza di controllo può produrre una diminuzione dell’autostima, insonnia, aumento dell’autocritica e senso di colpa. Tutte queste caratteristiche hanno a che fare con l’avere la sensazione che ciò che si fa non basta e che le aspettative o gli obiettivi non vengono mai raggiunti, siano essi personali, professionali, sociali o di altro tipo.

Quali sono i disturbi più comuni che caratterizzano l’era attuale?

Ansia e depressione sono i disturbi per eccellenza che dominano i tempi di crisi. Non sentirsi mai abbastanza, diminuzione dell’autostima, perdita di controllo della situazione così come non sapere cosa fare o decidere in momenti importanti sono sintomi di depressione. L’ansia ha anche a che fare con la mancanza di controllo della situazione, così come la frustrazione generata dal non sapere cosa accadrà, l’insonnia, l’aumento dell’autocritica poiché non si riesce ad ottenere ciò che si desidera e l’eccessivo perfezionismo, che è spesso difficile da superare.

Questi due disturbi possono andare di pari passo, ma non necessariamente. La differenza fondamentale tra i due è che una persona con depressione si concentra su situazioni passate che non si verificano più, mentre una persona con ansia si concentra su ciò che ipoteticamente verrà. Il sostegno sociale e familiare e il rivolgersi a un professionista in psicologia sono essenziali affinché non si evolvano a quadri più gravi dei due disturbi.

Quali sono le categorie più colpite?

Per quanto riguarda l’età, vari studi concludono che i giovani tra i 18 ei 30 anni sono i più colpiti da ansia e depressione. Il che ha molto senso se pensiamo che è in questa fase che considerano l’emancipazione, l’inizio o la fine degli studi, la ricerca di un lavoro e, infine, la costruzione di un futuro. In tempi di incertezza, come avviene in epoche di crisi, è difficile porsi queste domande. Non è facile porsi le domande, perché non si è in grado nemmeno di darsi delle risposte. E questo porta a uno stato d’ansia, dato dal non riuscirsi a proiettare nel futuro se non in termini negativi e incerti, proprio in un’età in cui dovrebbe dominare la spensieratezza e la voglia di progettare e costruire.

Per quanto riguarda il genere, non ci sono differenze fondamentali tra uomini e donne in relazione alla depressione, anche se parlando di ansia, sembra essere un disturbo più comune nelle donne che negli uomini.

Ciò potrebbe essere dovuto ad un aumento dello stress, associato alla maggiore difficoltà per le donne di accedere al mercato del lavoro, di mantenere il proprio posto, di riuscire a fare carriera e sentirsi realizzate a livello professionale, e alla difficoltà di conciliare la vita familiare che persiste ancora oggi e che in tempi di crisi e ancora più percepibile.

Risparmiare e tagliare le spese può diventare una pratica salutare per eliminare il superfluo. Quali sono i vantaggi a livello mentale di una vita più austera?

Risparmiare e tagliare è una buona pratica per renderci conto di cosa abbiamo veramente bisogno nella nostra vita ed eliminare ciò che invece non ci serve. Riconoscere ciò che è veramente importante per la nostra vita ci aiuterà in futuro a prendere decisioni basate su ciò che ci apporta davvero ciò che stiamo comprando, e se è davvero necessario. Quando tagliamo, rimuoviamo o eliminiamo ciò di cui non abbiamo veramente bisogno, diamo spazio ad altre attività.

A livello mentale, significa vivere il momento e apprezzare ciò che abbiamo. Vivendo immersi nel momento presente, smettiamo di pensare a ciò che era e non è più, e non ci troviamo a congetturare su scenari futuri che potrebbero o non potrebbero accadere a lungo termine. Trascorrere del tempo, ad esempio, dedicandoci a nuovi hobby, in compagnia di altre persone, o praticare sport, sono tutti esempi di attività che possono aiutare ad aumentare l’autostima e il benessere emotivo e psicologico, e che non comportano necessariamente una spesa economica.

Consigli per rafforzare la nostra interiorità e imparare a reagire positivamente alla crisi

Le pratiche come mindfulness, yoga o meditazione sono quelle che meglio e maggiormente rafforzano le nostre capacità di reagire positivamente a situazioni avverse come le crisi, sia economiche che personali. Sono pratiche che incoraggiano ad essere presenti nel momento e nel luogo in cui ci troviamo, e a valorizzare “questo momento presente”.

Un’altra pratica molto utile è la creazione di liste, preferibilmente scritte a mano. Fare un elenco di ciò che è stato raggiunto finora, scrivere cosa stiamo facendo per mantenere il nostro benessere fisico ed emotivo, avere alternative a cui possiamo ricorrere se si verifica qualcosa di imprevisto, e nominare nero su bianco tutto ciò che abbiamo a nostra disposizione in questo momento, sono solo alcuni esempi. Può sembrare molto semplice, ma è un ottimo strumento per poter valutare noi stessi e relativizzarci quando attraversiamo momenti di crisi.

Infine, la nostra rete di relazioni è il nostro più grande supporto: dedicare del tempo a queste persone ci fortifica e ci aiuta a crescere di fronte alle avversità.

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