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Termovalorizzatore a Roma: il progetto va avanti, ci sono novità

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Roma, il termovalorizzatore va avanti: in arrivo importanti novità sul progetto di Santa Palomba. Il sindaco Gualtieri giovedì metterà a bando la manifestazione di interesse

Questa settimana vedrà Roma Capitale compiere un altro passo in avanti nel percorso che la porterà alla costruzione del termovalorizzatore da 600mila tonnellate. Giovedì, salvo sorprese, il sindaco e commissario di Governo per il Giubileo (ma con pieni poteri sui rifiuti), Roberto Gualtieri, chiuderà (presumibilmente con un’ordinanza) in maniera positiva la valutazione ambientale strategica del piano rifiuti di Roma Capitale (che appunto prevede il termovalorizzatore), approverà il piano stesso e bandirà la manifestazione di interesse per individuare i soggetti interessati a progettare l’impianto.

Questo “sondaggio” durerà 90 giorni. A quel punto la struttura commissariale valuterà tutti gli interessati e potrebbe anche escludere chi non venisse ritenuto all’altezza della presentazione di un progetto simile; quindi fornire l’area dove l’impianto sarà realizzato (verosimilmente quella di Santa Palomba), proprio per favorire al massimo il lavoro dei progettisti, valutare le varie proposte, soprattutto in termini della tariffa che si intenderà praticare (cioè il costo per ciascuna tonnellata di rifiuto bruciato), la durata della concessione (cioè il tempo in cui chi vincerà la gara gestirà l’impianto) e le royalties in capo a Roma Capitale per ogni tonnellata di rifiuto bruciato.

La migliore proposta, che potrebbe scaturire anche da un confronto competitivo tra i vari soggetti partecipanti, sarà successivamente messa a gara trattandosi di fatto di un project financing. La novità che sta emergendo in queste ore, secondo quanto apprende l’agenzia Dire, rispetto a ciò che era stato detto in occasione della presentazione ad agosto del piano rifiuti è che chi vincerà la gara per progettare, costruire e gestire l’inceneritore non si dovrà fare carico di tutti i rifiuti che Roma produrrà fino alla messa in esercizio a regime dell’impianto.

Ci penserà Ama. Anzi, ci ha già pensato. In base a quanto risulta all’agenzia Dire (www.dire.it), la municipalizzata ha chiuso contratti per spedire i rifiuti della Capitale in Italia e all’estero per due anni rinnovabili. In questo modo la gara sarà più “snella” e Roma avrà comunque un paracadute per la sua immondizia.

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