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Idrosadenite suppurativa: meno riacutizzazioni e dolore con secukinumab

Idrosadenite suppurativa: SIDeMaST prende parte con 8 centri a uno studio internazionale per verificare l’efficacia di un farmaco biologico sull’infiammazione

Nei pazienti affetti da idrosadenite suppurativa da moderata a grave, il trattamento con secukinumab per 16 settimane ha comportato minori riacutizzazioni e dolore

Nei pazienti affetti da idrosadenite suppurativa da moderata a grave, il trattamento con secukinumab per 16 settimane ha comportato una migliore risposta clinica, un numero inferiore di ascessi e noduli infiammatori, meno pazienti con riacutizzazioni e meno dolore rispetto al placebo, secondo un’analisi dei dati degli studi di fase III SUNSHINE e SUNRISE presentata al congresso della European Academy of Dermatology and Venereology (EADV) 2022.

L’idrosadenite suppurativa è una malattia cutanea infiammatoria cronica difficile da gestire, caratterizzata da noduli infiammatori profondi, ascessi e tunnel drenanti, con limitate opzioni di trattamento efficaci disponibili. Secukinumab, un anticorpo monoclonale completamente umano che neutralizza selettivamente l’interleuchina 17A (IL-17A), è stato valutato in pazienti con idrosadenite suppurativa da moderata a grave.

In questa analisi presentata al congresso sono stati descritti i risultati dell’endpoint primario alla settimana 16 di SUNSHINE e SUNRISE, due studi randomizzati e controllati di fase III, con disegno identico, in doppio cieco, che hanno valutato efficacia, sicurezza e tollerabilità di secukinumab nel breve (16 settimane) e nel lungo periodo (fino a 1 anno) in pazienti con idrosadenite suppurativa da moderata a grave.

Valutazione della superiorità di secukinumab vs placebo 
In entrambi gli studi, pazienti di età ≥18 anni con idrosadenite suppurativa da moderata a grave, definita da un totale di almeno 5 lesioni infiammatorie (ascessi e/o noduli infiammatori) che interessavano almeno 2 aree anatomiche distinte e una diagnosi da almeno 1 anno prima del basale, sono stati randomizzati a ricevere secukinumab per via sottocutanea 300 mg ogni due (Q2W) o quattro settimane (Q4W) oppure placebo.

L’endpoint primario era dimostrare la superiorità di secukinumab rispetto al placebo in termini di percentuale di pazienti che raggiungeva una risposta clinica HiSCR (hidradenitis suppurativa clinical response) alla settimana 16.

Gli endpoint secondari chiave includevano la variazione percentuale rispetto al basale del numero di ascessi e noduli infiammatori (AN) alla settimana 16, la percentuale di pazienti che manifestavano una riacutizzazione nell’arco di 16 settimane e la percentuale di pazienti (riportata come dati aggregati di entrambi gli studi) che ottenevano una risposta NRS30 relativa al dolore cutaneo alla settimana 16 e che al basale avevano un punteggio NRS ≥3.

Maggiore risposta clinica e meno ascessi e noduli infiammatori 
Nei due studi sono stati randomizzati complessivamente 1.084 pazienti e il 93,6% ha completato le 16 settimane di trattamento. La maggior parte dei partecipanti era di sesso femminile (56,3%) e l’età media era di 36,2 anni.

In entrambi i trial sono stati osservati tassi di risposta maggiori per secukinumab rispetto al placebo in tutti i punti temporali dalla settimana 2 alla settimana 16, con un rapido inizio dell’azione entro la prime due settimane. La risposta clinica (HiSCR) a secukinumab era in linea con una risposta sostenuta e con un continuo miglioramento fino a 52 settimane di trattamento (i dati a lungo termine si basano su un’analisi ad interim in cui il 95% dei pazienti ha completato o interrotto il trattamento entro la settimana 52).

Il regime posologico Q2W ha ottenuto una significatività statistica in entrambi gli studi, mentre il regime Q4W solo in SUNRISE:

Secukinumab ha ridotto la conta degli ascessi e dei noduli infiammatori, con una diminuzione del loro numero in entrambi gli studi già alla settimana 2, ulteriormente migliorata fino alla settimana 16.

Dopo il trattamento, un minor numero di pazienti ha manifestato riacutizzazioni (definite come un aumento di almeno il 25% della conta AN con un aumento minimo di 2 AN rispetto al basale). In entrambi gli studi, la percentuale di pazienti che è andata incontro a riacutizzazioni è stata inferiore con secukinumab rispetto al placebo in tutti i momenti dalla settimana 2 alla settimana 16, con una rapida insorgenza dell’azione a partire dalla settimana 2.

Il farmaco ha ridotto il dolore dei pazienti con un effetto del trattamento più ampio rispetto al placebo già alla settimana 4, che si è mantenuto fino alla settimana 16.

Secukinumab ha inoltre dimostrato miglioramenti sostanziali nella qualità di vita dei pazienti. Le analisi esplorative degli esiti della qualità di vita sono state valutate in SUNSHINE e SUNRISE, e in entrambi gli studi la risposta DLQI (riduzione >5 punti) è stata evidente già alla settimana 2 in molti partecipanti. Sono stati osservati tassi di risposta maggiori con entrambi i regimi di trattamento attivo alla settimana 16 rispetto al placebo.

I due regimi posologici di secukinumab in entrambi gli studi sono stati ben tollerati, senza segnali di sicurezza nuovi o imprevisti rispetto al profilo di sicurezza consolidato.

«In SUNSHINE e SUNRISE, secukinumab si è dimostrato clinicamente efficace nel migliorare i segni e i sintomi clinici nei pazienti con idrosadenite ed è stato osservato un profilo di sicurezza favorevole, dimostrando che l’inibizione della IL-17A sembra essere un’opzione terapeutica efficace in questa popolazione di pazienti» hanno concluso gli autori.

Referenze

Kimball AB et al. Secukinumab in moderate to severe hidradenitis suppurativa: Primary endpoint analysis from the SUNSHINE and SUNRISE Phase 3 trials. Abstract 3549. EADV 2022.

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