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La metà delle imprese emiliane ha difficoltà a trovare manager

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Quasi la metà delle imprese emiliane fatica a trovare manager. Secondo gli osservatori confindustriali, il mismatch è del 48,7%. Aumenta la richiesta di competenze “green”

Secondo le elaborazioni e le stime dell’osservatorio, quasi la metà delle imprese emiliane (il mismatch è del 48,7%) riscontra difficoltà nel reperimento di manager. Tuttavia, a fronte di una contrazione, negli ultimi 5 anni, del 9% del numero di imprese manifatturiere attive nel territorio, emerge comunque un incremento del 2,2% del numero di manager. Nella provincia di Parma in particolare si registra, invece, una più moderata riduzione del numero di imprese manifatturiere (pari al 2,2%) a cui corrisponde un più consistente aumento delle figure manageriali (pari al 5,8%). Inoltre, in particolare in questo mese, in Italia e in Emilia-Romagna, si è registrata un’elevata domanda di competenze nel settore della transizione energetica e della transizione sostenibile.

È quanto emerge dall’osservatorio dell’associazione confindustriale 4.Manager illustrato al roadshow, nella tappa di Parma, dedicato allo sviluppo delle competenze manageriali sotto l’insegna Rinascita manageriale, l’iniziativa di politica attiva “per la ripresa del paese”. All’evento, organizzato da Unione parmense degli industriali, Federmanager Parma e 4.Manager, nella sede dell’Unione delle Province, hanno partecipato Cesare Azzali, direttore dell’Unione Parmense degli Industriali, Vincenzo Colla, assessore allo Sviluppo economico della Regione, Mario Cardoni, direttore generale di Federmanager, Eliana Nicoletti, presidente di Federmanager Parma, Fulvio D’Alvia, direttore generale di 4.Manager, Irene Rizzoli, ad di Delicius Rizzoli, Massimo Ambanelli, ceo di Hi-Food e Giuseppe Torre, coordinatore scientifico dell’osservatorio di 4.Manager.

INTANTO ARRIVANO CONTRIBUTI PER CHI LI ASSUME, ANCHE TEMPORANEAMENTE

Rinascita Manageriale, che si definisce “un progetto mai sperimentato in Italia”, prevede uno stanziamento di 4 milioni di euro sotto forma di rimborso spese per le attività di assessment aziendale e per la ricerca e selezione del personale, proprio a favore delle aziende che assumono un manager inoccupato o lo ingaggiano temporaneamente in 4 settori aziendali considerati strategici: innovazione e digitalizzazione, sostenibilità, organizzazione del lavoro post-Covid ed export. In particolare, il rimborso spese copre fino a un massimo di 30.000 euro, nel caso in cui il manager venga assunto a tempo indeterminato, e fino a un massimo di 15.000 euro, nel caso in cui il manager venga assunto a tempo determinato o attraverso appunto un contratto di temporary management. Nel ‘pacchetto’ ci sono anche una copertura dei costi (lato azienda) per l’iscrizione al Fasi e l’accesso gratuito per il manager a una piattaforma di e-learning.

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