Site icon Corriere Nazionale

Somalia: Unicef lancia nuovo allarme malnutrizione grave

somalia unicef

Women and their children wait to receive assistance at Community Empowerment and Development Action Health Centre in Dolow, Somalia, on 3 February 2022. UNICEF continues their life-saving assistance through drought effected areas, working with families, local communities, organisations and governments throughout Somalia. Photos of unfolding drought situation in Dollow, Somalia as well as UNICEF Somalia intervention in the form of provision of Health and Nutritional services to the affected communities. Photos taken in settlements that included IDP camps in Dollow

Unicef: in Somalia solo ad agosto 44.000 bambini sono stati ricoverati per malnutrizione acuta grave. Si tratta di un bambino al minuto

La carestia in Somalia del 2011 ha ucciso circa 260.000 persone

“Attualmente in Somalia, ogni singolo minuto di ogni singolo giorno, un bambino viene ricoverato in una struttura sanitaria per il trattamento della malnutrizione acuta grave. Gli ultimi dati indicano 44.000 bambini ricoverati per malnutrizione acuta grave ad agosto. Si tratta di un bambino al minuto. Un bambino la cui madre ha camminato per giorni per farsi aiutare. Un bambino il cui corpo sta lottando per sopravvivere. Un bambino la cui vita è in bilico.  

I bambini gravemente malnutriti hanno probabilità fino a 11 volte maggiori di morire di diarrea e morbillo rispetto ai bambini ben nutriti. Con tassi del genere, la Somalia è sull’orlo di una tragedia che non si vedeva da decenni.  

E, naturalmente, i bambini che si trovano dietro a questa sconcertante e spaventosa statistica sono quelli che riescono a raggiungere un centro di cura. In un Paese in cui l’accesso ai più vulnerabili è continuamente ostacolato dal terrorismo e dalle minacce agli operatori umanitari, temiamo che molte altre migliaia di bambini non raggiungano il sostegno di cui hanno bisogno.  

In risposta l’UNICEF: 

Ma i problemi di finanziamento rimangono. Sebbene negli ultimi mesi siano arrivati fondi consistenti – grazie a USAID, al governo britannico e alla Commissione europea – i finanziamenti a lungo termine fanno parte del cambiamento cruciale necessario per evitare che la carestia si ripeta ancora e ancora. Per esempio, l’appello triennale dell’UNICEF per aiutare le famiglie e le loro comunità a costruire la resilienza nella regione del Corno d’Africa è attualmente finanziato solo per il 3%.

Quando si parla della crisi che sta affrontando la Somalia oggi, è diventato comune fare paragoni spaventosi con la carestia del 2011, quando morirono 260.000 persone. Tuttavia, tutto ciò che sento dire sul campo – dai nutrizionisti ai pastori – è che le cose oggi sembrano addirittura peggiori.  

Nel 2011, dopo tre stagioni di piogge fallite, la popolazione colpita era la metà di quella attuale e le condizioni generali – piogge e raccolti – erano in via di ripresa. Oggi sono quattro le stagioni delle piogge fallite; le previsioni per la quinta stagione delle piogge sono piuttosto negative e la popolazione colpita è il doppio di quella del 2011. Le cose vanno male e ogni segnale indica che peggioreranno.   

Se non si interviene e non si investe di più, ci troveremo di fronte alla morte di bambini su una scala che non si vedeva da mezzo secolo”.  

Exit mobile version