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Oggi è San Martino: ecco perché è la festa dei cornuti

san martino

L’11 novembre è San Martino, ecco perché è la festa dei cornuti: dalla gelosia per la sorella alle fiere degli animali, tante leggende ruotano intorno al cavaliere della Pannonia

L’11 novembre si celebra San Martino, conosciuta in Italia anche come la Festa dei cornuti (all’estero invece nello stesso giorno di festeggia il Single day). Ma perché la figura del santo proveniente dalla Pannonia (l’odierna Ungheria) viene riconosciuto come il protettore delle persone tradite?

PERCHÉ SAN MARTINO È LA FESTA DEI CORNUTI

San Martino viene ricordato per il celebre episodio in cui tagliò in due il suo mantello per dividerlo con un mendicante infreddolito, che poi si rivelò essere Gesù (in quell’occasione il cielo si schiarì, ecco perché ancora oggi si parla di estate di San Martino), ma intorno al ‘santo cavaliere’ ci sono varie leggende. Una di queste lo ritrae come un uomo molto geloso di sua sorella, sulla quale esercitava un controllo maniacale. Si narra che le permettesse di scendere dal suo cavallo solo per espletare i propri bisogni corporali, e che in una di queste occasioni la fanciulla, appartatasi dietro una siepe, avesse consumato un rapporto carnale con un uomo, trasformando appunto il fratello in ‘un cornuto’.

Un’altra leggenda, spiega la Dire (www.dire.it) è legata al mondo contadino. L’11 novembre, giorno dell’inumazione di San Martino, coinciderebbe con il periodo delle fiere del bestiame, composto in buona parte da animali forniti di corna. A questo si lega il fatto che gran parte degli allevatori, in queste occasioni, avrebbe lasciato sole le mogli, che, indisturbate, avrebbero ceduto ai desideri della carne con terzi. Secondo un’altra versione durante le fiere pare che scorressero fiumi di vino, e che gli uomini, inebriati dai fiumi dell’alcool, si lasciassero andare a comportamenti non propri ortodossi.

La processione in Abruzzo

La festa di San Martino si celebra soprattutto nel Centro Italia e in Abruzzo c’è addirittura una sfilata a cui prendono parte tutti gli uomini del paese di San Valentino, con tanto di passaggio di testimone all’ultimo uomo sposato, con un cimelio inusuale.

Succede la notte del 10 novembre, il giorno precedente alla festività del santo, quando per le strade di San Valentino in Abruzzo Citeriore, tutti gli uomini del paese, dai vecchi ai bambini, si riversano per strada per prendere parte alla processione dei cornuti. Stornelli goliardici, canti e allusioni alle corna sono i protagonisti dell’inusuale sfilata, che termina con un curioso passaggio di testimone: un fallo ricoperto da un telo viene consegnato all’ultimo uomo sposato dell’anno. La tradizionale processione, sospesa per la pandemia, è tornata a sfilare ieri sera, si tratta del primo evento di una tre giorni di celebrazioni del santo, che ogni anno attrae a San Valentino turisti da tutta Italia.

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