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La marmotta mummificata del Monte Rosa ha 6600 anni

marmotta

La marmotta mummificata trovata sul Monte Rosa a 4.300 metri d’altezza dopo lo scioglimento del ghiacciaio ha vissuto nel Neolitico e risale a 6600 anni fa

Ha vissuto ben 6.600 anni fa la marmotta trovata lo scorso agosto, sulla parete est del Lyskamm (una delle vette della catena del Monte Rosa), a 4.300 metri, ‘riemersa’ dallo scioglimento del ghiacciaio. È dunque svelato il mistero della sua ‘età’: ha vissuto nel Neolitico. Lo hanno accertato i risultati delle prime analisi sulla mummia di marmotta: la datazione calibrata al radio carbonio ha dato il responso che si cercava. L’attendibilità del risultato, al 95,4%, “attesta l’eccezionalità del dato che colloca la mummia del Lyskamm tra il 4.691 e 4.501 avanti Cristo”, riferisce l’assessorato dell’Ambiente della Regione Valle D’Aosta.

ECCO COME SI È RIUSCITI A STABILIRE LA SUA ETÀ

A seguito del recupero, il Museo regionale di Scienze naturali Efisio Noussan ha avviato una collaborazione con l’Istituto per lo studio delle mummie dell’Eurac di Bolzano con il quale sono state definite le prime attività di ricerca e le modalità di conservazione più opportune. Un campione di costole dell’animale è stato inviato ad un laboratorio specializzato negli Stati Uniti per la datazione al radiocarbonio (14C). I dettagli scientifici della scoperta saranno illustrati la prossima settimana nel corso del 31esimo Congresso dell’Associazione nazionale musei scientifici, che si terrà ad Aosta dal 19 al 21 ottobre prossimi.

ORA LA MARMOTTA SI TROVA IN UN ‘CONSREVATION SOFT BOX’

Attualmente, il reperto è conservato nella sede operativa del museo, a La Salle, in una conservation soft box, un sistema passivo che assicura il mantenimento dell’esemplare in condizioni ottimali. I risultati sulla datazione permettono ora di definire meglio il progetto di studio, denominato “Marmot mummy project”, per acquisire informazioni sul reperto stesso, la sua alimentazione, la caratterizzazione genetica, la collocazione nel periodo storico, i dati geologici e tante altre valutazioni.

LAVEVAZ: “SCOPERTA CHE VALORIZZA IL RUOLO DEL MUSEO DI SCIENZE NATURALI”

Secondo il presidente della Regione Valle d’Aosta e assessore ad interim all’Ambiente, Erik Lavevaz, “la scoperta, resa possibile dall’attenzione verso il territorio di chi lo vive con professionalità e sensibilità, valorizza il ruolo del Museo regionale di Scienze naturali. Entro fine anno la nuova sede espositiva nel Castello di Saint-Pierre aprirà le porte, con gli allestimenti che sono ora in fase di completamento: alle tante attrattive già presenti, in futuro, la marmotta del Lyskamm potrà essere aggiunta come simbolo e principale elemento di richiamo”.

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