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Diabete di tipo 2: con il Covid boom di casi negli USA

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Secondo uno studio le nuove diagnosi di diabete di tipo 2 nei giovani statunitensi sono aumentate del 77% durante il primo anno della pandemia di Covid-19

Secondo uno studio multicentrico pubblicato sul Journal of Pediatrics, le nuove diagnosi di diabete di tipo 2 nei giovani statunitensi sono aumentate del 77% durante il primo anno della pandemia di Covid-19.

Un team di ricercatori del Johns Hopkins Children’s Center ha esaminato retrospettivamente i registri relativi a 3.113 pazienti con Covid-19 di età compresa tra 8 e 21 anni in 24 ospedali statunitensi e che, da marzo 2018 a febbraio 2021, avevano ricevuto una nuova diagnosi di diabete di tipo 2 e avevano un indice di massa corporea (BMI) nell’85° percentile (sovrappeso o obesi). L’età media dei soggetti valutati era di 14,4 anni, il 50,5% erano ragazze, il 40,4% erano ispanici, il 32,7% erano neri e il 14,5% bianchi.

I dati suggeriscono che le diagnosi di diabete di tipo 2 nei bambini stanno aumentando del 4-5% ogni anno ed è più probabile che la malattia colpisca bambini di sesso femminile, in sovrappeso, con una storia familiare di diabete, neri, indigeni e persone di colore (BIPOC) o con insulino-resistenza. La principale causa di diabete di tipo 2 nei bambini è l’obesità e negli Stati Uniti quasi un bambino su tre è in sovrappeso.

«Era raro sentire parlare di un bambino con diabete di tipo 2, ma la sua prevalenza negli adolescenti è quasi raddoppiata negli ultimi 20 anni» hanno scritto l’autore senior Megan Kesley e colleghi. «Il diabete di tipo 2 è associato a una malattia rapidamente progressiva e all’insorgenza precoce di complicanze e, sfortunatamente, era in aumento anche prima della pandemia di Covid-19».

«Nella primavera del 2020 siamo stati inondati di nuovi casi di diabete di tipo 2 a esordio giovanile» ha affermato Kelsey. «Eravamo abituati a vedere 50-60 nuovi casi all’anno, che sono aumentati fino a superare i 100. Lo stesso è successo ai colleghi di altre istituzioni, quindi abbiamo riunito un team di ricercatori per valutare la frequenza e la gravità dei nuovi casi durante il primo anno della pandemia rispetto alla media dei due anni precedenti. È stato impegnativo perché non esiste un registro nazionale finanziato per il diabete di tipo 2 a esordio giovanile, quindi questo lavoro è stato svolto con uno sforzo enorme e volontario di ricercatori di tutto il paese che si dedicano al trattamento del diabete giovanile».

Deciso aumento delle nuove diagnosi di diabete
In un anno le nuove diagnosi di diabete di tipo 2 sono aumentate di 1.463 pazienti (77,2%), rispetto alla media dei 2 anni precedenti (886 nel 2019 e 765 nel 2018). Durante la pandemia, i giovani con nuove diagnosi di diabete di tipo 2 avevano livelli di emoglobina glicata (HbA1c) più elevati rispetto ai 2 anni precedenti (10,4% vs 9,3% nel 2018-19 e 9,7% nel 2019- 20), così come una glicemia più alta (mediana rispettivamente di 286 vs 240 e 246 mg/dl).

«Per quanto ne sappiamo, questo è il primo studio multicentrico a riportare l’impatto della pandemia sui tassi di diabete di tipo 2 a esordio giovanile di nuova diagnosi» ha fatto presente Kelsey. «Abbiamo scoperto che la pandemia era associata anche a un aumento della proporzione di giovani che presentavano uno scompenso metabolico». In questo periodo sono infatti aumentate in modo significativo anche le probabilità che arrivassero in ospedale soggetti con scompenso metabolico (21% di giovani rispetto al 9,4% e al 9% dei 2 anni precedenti) e chetoacidosi diabetica grave.

Sedentarietà, stress e isolamento sociale tra le possibili cause 
I fattori che potrebbero contribuire a questo aumento dei casi di diabete di tipo 2 a esordio giovanile potrebbero essere correlati ai notevoli cambiamenti comportamentali e ambientali causati dalla pandemia. In tutto il mondo i bambini hanno seguito le lezioni scolastiche tramite la didattica a distanza, le attività extrascolastiche sono state limitate e le routine quotidiane sono state adattate per ridurre il rischio di esposizione al virus. Le conseguenze sono state un aumento del tempo trascorso davanti a uno schermo, abitudini alimentari poco salutari, una riduzione dell’attività fisica e cattive abitudini del sonno, tutti fattori associati a un aumento del BMI.

«È noto che i giovani con diabete di tipo 2 sono esposti a significativi fattori di stress ambientale, come evidenziato da un’elevata percentuale di soggetti provenienti da famiglie con un solo caregiver e a basso reddito, con un basso livello di istruzione dei genitori» hanno scritto gli autori. «Inoltre, i disturbi della salute mentale sono comuni nei giovani con obesità e diabete ed è possibile che alcune componenti di questo stress sottostante possano contribuire alla fisiopatologia del diabete”.

«Non è chiaro se l’aumento del diabete sia stato causato dall’infezione o sia semplicemente associato a cambiamenti ambientali e fattori di stress durante la pandemia» hanno concluso. «Sono necessari ulteriori studi per stabilire se questa situazione è limitata agli Stati Uniti e se persisterà nel tempo».

Bibliografia

Magge SN et al. The COVID-19 pandemic is associated with a substantial rise in frequency and severity of presentation of youth-onset type 2 diabetes. J Pediatr. 2022 Aug 16;S0022-3476(22)00719-3. 

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