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Mattarella ricorda la morte di Enrico Mattei: “Ombre di un criminale attentato”

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Accadde oggi: sessant’anni fa moriva in un incidente aereo Enrico Mattei. Mattarella: “Sulla sua morte grava l’ombra di un criminale attentato”

“Enrico Mattei moriva sessant’anni fa in un incidente aereo sul quale grava l’ombra di un criminale attentato”. Così il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione del sessantesimo anniversario della morte di Enrico Mattei. “Mattei- aggiunge- fu un protagonista della costruzione della Repubblica. Componente del Comando Generale del Corpo Volontari della Libertà sfilò a Milano con gli altri comandanti alla testa del corteo che celebrava, il 6 maggio 1945, la liberazione della città dalle forze nazifasciste. Fu uomo delle istituzioni, eletto Deputato al Parlamento dell’Italia democratica”. “Mattei- continua Mattarella- mise a disposizione la sua esperienza di dirigente industriale dando impulso alla ricostruzione con una forza e una capacità di leadership che lo hanno reso una personalità simbolo della ripresa produttiva del Paese nel dopoguerra. La sua visione fece del gruppo, che gli era stato affidato per liquidarlo, uno strumento rilevante di progresso del Paese e di definizione di un nuovo assetto nei rapporti internazionali, superando ogni tentazione neo-coloniale e puntando alla pari dignità tra i diversi attori, promuovendo e sostenendo le istanze di liberazione dei popoli”.

“L’Italia e l’Eni- aggiunge il Capo dello Stato come riferisce la Dire (www.dire.it) – divennero così interpreti di un atteggiamento costruttivo di sostegno al processo di decolonizzazione in atto, come nel caso dell’Algeria, per accordi equi nell’interesse reciproco. L’idea di collaborazione, di cui Enrico Mattei fu portatore sul piano internazionale, ha recato grandi benefici all’Italia e, al tempo stesso, ha contribuito a consentire ai Paesi produttori di petrolio e gas di sottrarsi alla condizione di minorità in cui si trovavano”. “La sua azione ha contribuito a porre l’Italia al crocevia dei dialoghi di pace e cooperazione per lo sviluppo. Con coraggio ha proseguito nella sua opera, pur conoscendo bene quali poteri e quali interessi gli erano avversi. Il suo esempio e la sua figura appartengono a pieno titolo alla schiera dei costruttori della Repubblica”, conclude Mattarella.

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