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In libreria la collana “Improvvisazioni” di Elena Mearini e Marco Saya

poesie

Disponibile in libreria la nuova collana di poesia “Improvvisazioni” diretta da Elena Mearini in collaborazione con Marco Saya

La nuova collana di pop-poesia propone una poesia “contemporanea” ricca di suggestioni e musicalità, che vuole trascinare il lettore nel mezzo della visione dei suoi autori, renderlo partecipe della realtà intuita e coinvolgerlo nelle immagini, nei ritmi e nei suoni di un accadere che soltanto la parola può rendere vivo.

La scrittura è chiamata a essere corpo di un’allucinazione. L’intento è quello di proporre una scrittura disposta a incrociare le caratteristiche della prosa con quelle della poesia, attenta alla qualità e alla musicalità: visione, aneddoto, ritmo e musica come elementi fondanti.

La prima novità della collana sarà S’i’ fosse whisky del cantautore e poeta romano Piji, attivo da diversi anni nella scena italiana pop/jazz e canzone d’autore/indie.

In ambito musicale, Piji (Pierluigi Siciliani) ha al suo attivo diverse pubblicazioni discografiche, un’incessante attività live, 18 premi vinti tra rassegne e riconoscimenti vari, 4 partecipazioni alla Rassegna Premio Tenco di Sanremo, un importante numero di partecipazioni televisive e radiofoniche e molte prestigiose collaborazioni. Piji porta avanti parallelamente anche le carriere di conduttore radiofonico, scrittore, teatrante e organizzatore di eventi con 22 format radiofonici, 15 spettacoli teatrali e una decina di direzioni artistiche. Ha scritto il libro La canzone jazzata (Zona, 2007, vincitore del Premio Internazionale del libro musicale di Sanremo nel 2008), ha partecipato con un racconto a Indimenticabili (Ultra, 2018), con un saggio a Nudi di canzone (Arcana, 2019) e con diversi articoli per la rivista “Il Salvagente”.

S’i’ fosse whisky è una selezione ragionata di scritti tratti dai quaderni di appunti di Piji, scritti che per la prima volta pubblica senza trasformarli in canzone, ma lasciandoli nella loro forma primigenia di pagine poetiche o, più precisamente, di come le chiama lui stesso nel sottotitolo del libro, “popsìe, jazztacci e canzoni senza musica”.Una sorta di linguaggio jazzistico fatto di sole parole, ma che possa essere cantato da tutti.

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