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I bersagli più facili per gli hacker sono i ragazzi della Generazione Z

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Generazione Z la più colpita da cyberattacchi secondo una recente ricerca di Changes Unipol. Check point software lancia l’allarme: “Serve formazione”

Educare da subito alla sicurezza informatica le nuove generazioni. Lo chiede Check Point Software Technologies Ltd. (NASDAQ: CHKP), il principale fornitore di soluzioni di cybersecurity a livello globale. Secondo una recente ricerca di Changes Unipol condotta in Italia, infatti, sono proprio le generazioni più giovani a subire il maggior numero di attacchi informatici. Nello specifico, i cyberattacchi oinvolgono soprattutto la Generazione Z (dai 16 a 26 anni), con il 32%. I bambini utilizzano quotidianamente la tecnologia, navigando su Internet, utilizzando svariate app, e questo li può portare anche a essere esposti a pericoli. In questo contesto oltre ai genitori, la scuola è il luogo ideale per imparare e avere gli strumenti per proteggersi dagli attacchi informatici.

“La formazione in materia di cybersecurity – spiega Pierluigi Torriani, Security Engineering Manager di Check Point Software – sta diventando sempre più importante, poiché non è utile solo per chi lavora nel settore, ma è già fondamentale per la vita quotidiana di ogni persona. Tutto sta diventando sempre più digitalizzato e ogni azione che compiamo comporta dei pericoli sia nel lavoro che nella vita privata. I bambini di oggi sono nativi tecnologici, quindi forniamo loro gli strumenti per sentirsi al sicuro in un ambiente in rapida evoluzione dove trascorrono la maggior parte della loro giornata”, termina.

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