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Moda e pubblicità in Italia: a Parma prosegue la mostra

missoni

A Parma fino all’11 dicembre la mostra che indaga la connessione tra moda e pubblicità dalla fine dell’Ottocento alla metà del Novecento

A Parma è aperta al pubblico, e lo resterà fino all’11 dicembre, la mostra che indaga la connessione tra moda e pubblicità dalla fine dell’Ottocento alla metà del Novecento.
Un racconto di un secolo di storia del costume in Itala attraverso oltre 150 opere che narrano della lotta condotta dall’imprenditoria nazionale per affermare una propria identità rispetto all’immagine allora dominante. Prima che ‘nascesse’ il ‘Made in Italy’, l’abbigliamento aveva due ‘fari’: Parigi e la Francia tutta vestiva il mondo femminile, mentre l’Inghilterra era il punto di riferimento per quella maschile. Per affermarsi sul mercato interno e internazionale, la sartorialità italiana puntò apertamente sulla comunicazione pubblicitaria attraverso manifesti e locandine, presenze sulle riviste e, fin dal suo primo apparire, nel cinema.

Il titolo della mostra visitabile alla Fondazione Magnani-Rocca a Mamiano di Traversetolo (a quindici chilometri dal centro do Parma), è “Moda e pubblicità in Italia 1850-1950”. Tra il XIX e il XX secolo due fattori contribuiscono allo sviluppo del mercato dell’abbigliamento: l’avanzata, con la seconda rivoluzione industriale, di nuove parti sociali che puntano a partecipare e a rimarcare il proprio ruolo sul palcoscenico della società, e la conseguente nascita dei ‘Grandi Magazzini’, nati in Francia e diffusi in breve tempo in Italia, in tutta Europa e negli Stati Uniti.

Il punto di partenza sono le ‘dame fin de siècle’, eleganti espressioni di una nuova classe borghese in crescita, per passare alle ‘donne della crisi’ degli anni Venti, che vogliono finalmente vedersi indipendenti e liberate dalla schiavitù dei corsetti e delle stecche di balena, fino ad arrivare all’energica, dinamica e sportiva donna moderna.
Le battaglie femminili di inizio Novecento per la conquista di maggiore indipendenza incidono sulla lunghezza delle gonne e il taglio dei capelli fino ai gesti e al linguaggio del corpo. Arriverà il Ventennio a stroncare una corsa che potrà riprendere solo nel dopoguerra e negli anni Cinquanta: ma allora l’idea del Made in Italy diventerà realtà nella moda per galoppare verso i successi attuali.

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