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Dolore post-chirurgico cronico: modello individua pazienti a rischio

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L’identificazione precoce dei pazienti a rischio di sviluppare dolore post-chirurgico può essere effettuata con un modello predittivo basato su quattro variabili

L’identificazione precoce dei pazienti a rischio di sviluppare dolore post-chirurgico può essere effettuata in modo affidabile tramite un modello predittivo basato su quattro variabili facilmente valutabili, secondo quanto riportato in uno studio pubblicato sul British Journal of Anaesthesia. 

Il dolore cronico post-chirurgico, definito come un dolore che si sviluppa dopo un intervento chirurgico e che persiste per almeno 3 mesi, costituisce un problema medico ampiamente sottodiagnosticato e spesso mal trattato che colpisce il 10-50% di tutti i pazienti sottoposti a un intervento, oltre a comportare un carico di malattia significativo e una riduzione della qualità della vita. La difficoltà del suo trattamento ha contribuito in alcuni paesi all’uso eccessivo di analgesici oppioidi, introducendo un rischio maggiore di uso improprio e abuso, hanno premesso gli autori.

L’identificazione precoce dei pazienti a rischio di sviluppare il dolore cronico post-chirurgico è un passaggio essenziale per ridurre la cronicizzazione del dolore. La maggior parte degli studi sulla previsione del dolore ha tuttavia valutato singoli fattori di rischio in procedure chirurgiche specifiche, piuttosto che spiegare l’interazione e l’indipendenza dei fattori di rischio mediante modelli predittivi in ​​un’ampia gamma di interventi chirurgici.

Una caratteristica comune del dolore cronico post-chirurgico è che le sensazioni dolorose cambiano, passando dal classico dolore postoperatorio acuto a una sindrome dolorosa complessa con caratteristiche nociplastiche, neuropatiche o entrambe. Studi preclinici hanno rivelato che il passaggio dal dolore acuto a quello cronico inizia precocemente, entro le prime 2 settimane dopo la nocicezione, a causa dei processi infiammatori periferici e centrali e dell’attivazione delle cellule gliali spinali.

Valutazione attraverso un questionario 
Per predire il dolore postoperatorio cronico, i ricercatori hanno sviluppato un modello prognostico che comprende le caratteristiche del dolore che indicano un’alterata elaborazione della percezione nocicettiva entro due settimane dall’intervento chirurgico.

La coorte di sviluppo del dolore comprendeva 344 pazienti adulti sottoposti a chirurgia ortopedica, vascolare, traumatica o generale tra il 2018 e il 2019 e la coorte di convalida era composta da 150 adulti.

Ai partecipanti è stato chiesto di completare l’International Pain Outcome Questionnaire (IPOQ) convalidato, integrato da un questionario sulle caratteristiche del dolore nei giorni postoperatori 1 (POD1), 14 (POD14) e 90 (POD90).

Identificato un modello predittivo affidabile
I ricercatori hanno scoperto che il 28,8% dei pazienti nella coorte di sviluppo e il 21,3% nella coorte di convalida hanno riportato dolore postoperatorio cronico tre mesi dopo l’operazione.

I pazienti che sviluppavano dolore cronico nella coorte di sviluppo avevano maggiori probabilità di avere dolore cronico preoperatorio (69,7% vs 54,7%, P=0,010), usavano più oppioidi prima del ricovero (15,9% vs 37,4%, P<0,001) ed erano più spesso esposti a chirurgia ossea (ortopedica e traumatologica) (P=0,023).

Tra i due modelli prognostici valutati, quello con le migliori prestazioni (area sotto la curva 0,82) includeva il trattamento preoperatorio con oppioidi (odds ratio 4,04), la chirurgia ossea (odds ratio 2,01), un punteggio del dolore su scala numerica al giorno 14 dopo l’intervento chirurgico (odds ratio 1,57) e la presenza di una sensazione di freddo doloroso all’interno dell’area dolorante due settimane dopo l’operazione (odds ratio, 4,85).

Il dolore e il freddo hanno percorsi simili, con una sovrapposizione di mediatori pro-infiammatori, neurotrasmettitori e neuropeptidi. Sono trasmessi da fibre C amieliniche a conduzione lenta e i relativi stimoli utilizzano le stesse regioni cerebrali.

«L’identificazione della presenza di una sensazione dolorosa di freddo entro due settimane dall’intervento chirurgico come forte predittore supporta l’alterata elaborazione del dolore come un importante contributo allo sviluppo del dolore post-chirurgico cronico» hanno concluso il primo autore Marjelle van Driel e colleghi dello University Medical Centre di Utrecht nei Paesi Bassi. «Ora è necessario determinare la rilevanza di questo modello per prevedere il dolore post-chirurgico cronico dopo un anno e il suo impatto sulla gestione terapeutica».

Bibliografia

van Driel MEC et al. Development and validation of a multivariable prediction model for early prediction of chronic postsurgical pain in adults: a prospective cohort study. Br J Anaesth. 2022 Jun 19;S0007-0912(22)00249-5. 

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