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Psoriasi: nuovi dati sull’anticorpo monoclonale brodalumab

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Psoriasi: i livelli circolanti dell’anticorpo monoclonale brodalumab sono risultati correlati alla risposta clinica, che può evitare le terapie inefficaci

Nei pazienti in trattamento per la psoriasi i livelli circolanti dell’anticorpo monoclonale brodalumab sono risultati correlati alla risposta clinica, un fattore che può aiutare nel processo decisionale ed evitare le terapie inefficaci, secondo uno studio pubblicato sulla rivista JAMA Dermatology.

«Considerate le numerose modalità di trattamento possibili per la gestione della psoriasi, una sfida emergente è rappresentata dalla scelta della terapia ideale per ogni singolo paziente» hanno scritto il primo autore dello studio Christian Enevold e colleghi del Copenhagen University Hospital in Danimarca.

Brodalumab è un anticorpo monoclonale completamente umano diretto contro la subunità A del recettore dell’interleuchina (IL)-17, che prende di mira una gamma più ampia possibile della via di segnalazione mediata dalla citochina.

Uno studio multicentrico danese
I ricercatori hanno arruolato 20 pazienti con psoriasi a placche reclutati dai Dipartimenti di Dermatologia degli Ospedali Universitari di Gentofte e Aarhus, in Danimarca, tra il 2018 e il 2020 (65% maschi, età mediana 50 anni), tutti con un fallimento del trattamento con almeno un inibitore dell’IL-17A. Nessuno dei pazienti reclutati per lo studio ha ricevuto un trattamento sistemico concomitante per la psoriasi e tutti i pazienti avevano un punteggio PASI (Psoriasis Area and Severity Index) basale di almeno 6.

Per evitare la sovrapposizione del trattamento, tutte le terapie sistemiche sono state sospese 4 settimane prima del basale e il punteggio PASI basale è stato valutato prima di iniziare brodalumab 210 mg alle settimane 0, 1, 2 e poi ogni 2 settimane.

Nei partecipanti che non hanno raggiunto un miglioramento del 75% nel punteggio PASI (PASI 75) rispetto al basale dopo 12 settimane, il trattamento è stato sospeso e sono stati considerati non-responder. Quanti hanno invece mantenuto la risposta PASI 75 sono stati seguiti fino a 52 settimane.

Risposte PASI correlate a livelli quantificabili di brodalumab
Dopo il trattamento con brodalumab la maggior parte dei partecipanti ha ottenuto riduzioni notevoli del PASI, con una diminuzione mediana dei punteggi PASI da 13,5 al basale a 4,5 alla settimana 4 e a 1,8 alla settimana 12 (P<0,001).

Dopo 26 settimane di trattamento, cinque pazienti hanno interrotto la terapia per via di una risposta insufficiente e uno a causa del peggioramento della psoriasi. Dopo 52 settimane altri tre pazienti hanno sospeso il trattamento per una risposta insufficiente e due a causa di grave nausea o mal di schiena. Non sono stati riportati effetti collaterali gravi né ideazione o comportamento suicidario.

I partecipanti con livelli quantificabili di brodalumab di almeno 0,05 µg/ml hanno ottenuto riduzioni PASI più elevate rispetto a quelli con livelli non quantificabili del farmaco. «Tutti i campioni con livelli quantificabili di brodalumab corrispondevano a riduzioni dei punteggi PASI e nessuno dei campioni che mostravano aumenti del PASI aveva livelli quantificabili del farmaco» hanno rilevato gli autori.

Hanno quindi eseguito un’analisi di dicotomizzazione e hanno scoperto che dopo 12 settimane di terapia i pazienti con livelli di farmaco quantificabili avevano risposte significativamente più elevate (mediana 93%, P=0,006) rispetto a quelli con livelli non quantificabili.

Dopo 52 settimane, sette pazienti, tutti con livelli di farmaco quantificabili a 12 settimane, hanno mantenuto una riduzione del 75% dei punteggi PASI.

I ricercatori hanno anche valutato gli effetti dell’indice di massa corporea (BMI) sulla risposta. «I nostri dati suggeriscono anche che la biodisponibilità di brodalumab può essere più importante del BMI per la risposta, dato che tutti i pazienti obesi con livelli quantificabili di brodalumab hanno raggiunto una riduzione di almeno il 61% del PASI dopo 12 settimane di terapia» hanno osservato. «Tuttavia il BMI rimane un fattore importante, dal momento che il 42% dei soggetti obesi aveva livelli quantificabili di brodalumab rispetto all’88% di quelli non obesi».

«Il monitoraggio dei livelli di brodalumab circolante nei pazienti può aiutare il processo decisionale e aiutare ad evitare di somministrare terapie inefficaci» hanno concluso.

Bibliografia

Enevold C et al. Circulating Brodalumab Levels and Therapy Outcomes in Patients With Psoriasis Treated With Brodalumab: A Case Series. JAMA Dermatol. 2022 Jun 1;e221863. 

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