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Hiv: nuovo report IAI punta il dito sulla scarsa prevenzione

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Report dell’Istituto Affari Internazionali: l’emergenza pandemica ha determinato una riduzione della prevenzione dei casi di HIV del 23% dal 2010

Un report redatto dall’Istituto Affari Internazionali ha evidenziato come il Covid abbia aggravato i dati relativi a malaria, tubercolosi e AIDS, definite dal Global Fund  (il Fondo globale per la lotta all’Aids, la tubercolosi e la malaria) come “le altre pandemie globali”. In particolare, l’emergenza pandemica ha determinato una riduzione della prevenzione dei casi di HIV del 23% dal 2010. È stata la prima volta, nell’arco di vent’anni, che nella lotta a tali patologie si è arretrati invece di avanzare. Le motivazioni sono da rintracciarsi, senz’altro, nell’aumento dei casi che i sistemi sanitari dei singoli Stati si sono trovati ad affrontare. Il Covid-19 ha, poi, negativamente condizionato l’approvvigionamento ai medicinali, senza contare il timore della popolazione a recarsi nelle strutture sanitarie, con il timore di contagi.

Per quanto riguarda l’AIDS, alcuni studi recenti hanno rilevato una diminuzione dell’11% del numero di pazienti che hanno ricevuto un programma di prevenzione contro il virus dell’HIV, che include l’utilizzo di preservativi e di siringhe disinfettate. Si è registrata anche una riduzione del 22% dell’utilizzo di test. Il risultato è stato l’aumento di casi soprattutto tra ragazze adolescenti e giovani donne che rappresentano più dell’85% delle nuove infezioni tra coloro che hanno dai 15 ai 19 anni sempre nell’area sub-sahariana.

Tali cali sono stati fortunatamente compensati da un aumento del 9% delle persone affette da HIV che hanno ricevuto antiretrovirali. Nonostante l’urgenza, gli esperti mettono in guardia da un pericoloso declino dell’assistenza allo sviluppo per l’HIV, che ha registrato un calo del 3,4% rispetto al 2019 e del 7% rispetto ai livelli del 2017. Sulla base di questi dati, i Presidenti di cinque Paesi africani (Repubblica Democratica del Congo, Repubblica del Kenya, Repubblica del Ruanda, Repubblica del Senegal e Repubblica del Sud Africa), insieme a diverse organizzazioni della società civile e alcune del settore privato, hanno chiesto a Global Fund un ulteriore finanziamento di 18 miliardi di dollari.

Anche in Italia i dati su HIV e AIDS destano senz’altro preoccupazioni. A due anni dall’entrata in vigore del Piano nazionale di interventi contro HIV e AIDS (PNAIDS) 2017-2019, nel 2019 solo la metà delle Regioni lo aveva recepito con Delibere regionali, solo nel 38% dei casi era stata nominata la Commissione regionale AIDS e appena il 28% aveva definito un Piano Diagnostico Terapeutico Assistenziale dell’HIV.

Con l’obiettivo di fornire una fotografia dell’effettivo recepimento del PNAIDS sul territorio nazionale, è stata realizzata – con il contributo non condizionato di Gilead Sciences Srl – la piattaforma HIV Regional Policy reporting.  Oltre a consentire un rapido monitoraggio delle attività legate all’impegno dei principali attori nei territori, la piattaforma dà la possibilità di consultare informazioni e news legate all’opportunità di accedere a fondi pubblici e privati nazionali e internazionali.

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