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Dermatite seborroica: pazienti e medici poco soddisfatti delle cure

Dalla dermatite seborroica difficilmente si può guarire, ma occorre imparare a conviverci

Solo un paziente su quattro affetto da dermatite seborroica, così come uno specialista su 10, si è dichiarato soddisfatto delle opzioni terapeutiche disponibili

Solo un paziente su quattro affetto da dermatite seborroica, così come uno specialista su 10, si è dichiarato soddisfatto delle opzioni terapeutiche attualmente disponibili, secondo i risultati di un sondaggio promosso dalla compagnia Arcutis Biotherapeutics.

La dermatite seborroica colpisce più di 10 milioni di persone negli Stati Uniti ed è una malattia infiammatoria della pelle comune, cronica o ricorrente, che provoca macchie rosse ricoperte da grandi squame giallo-grigie e prurito persistente. Si verifica più spesso in aree del corpo che contengono ghiandole sebacee che producono olio, inclusi cuoio capelluto, viso (soprattutto su naso, sopracciglia, orecchie e palpebre), parte superiore del torace e schiena.

«La dermatite seborroica di solito interessa tanto le aree sensibili come il viso quanto quelle difficili da trattare come il cuoio capelluto, e questo fa sì che sia particolarmente complessa da trattare» ha affermato Raj Chovatiya, assistente professore di dermatologia e direttore del centro per eczema e prurito presso la Northwestern University Feinberg School of Medicine. «La situazione è aggravata dal fatto che si tratta di una condizione cronica, che necessita di una frequente gestione da parte dei soggetti che ne sono colpiti. I risultati del sondaggio mettono in luce le sfide che i pazienti devono affrontare nel gestire la loro malattia e indicano la necessità di nuove opzioni di trattamento».

Una survey su pazienti e medici
Il sondaggio è stato è stato progettato per migliorare la comprensione della soddisfazione dei pazienti e degli operatori sanitari e la loro esperienza con le opzioni di trattamento attualmente disponibili.

L’indagine sui pazienti ha coinvolto 300 adulti statunitensi di età superiore ai 18 anni a cui è stata diagnosticata la dermatite seborroica ed è stata condotta dal 14 dicembre 2021 al 19 gennaio 2022. I dati relativi a età, sesso, istruzione, razza/etnia, regione, reddito, dimensione del nucleo familiare e stato civile sono stati ponderati ove necessario per allineare i dati alle reali proporzioni nella popolazione.

Il sondaggio sugli operatori sanitari ha incluso 601 medici specializzati in dermatologia che vedono almeno 1 paziente alla settimana e visitano regolarmente più di 1 paziente con dermatite seborroica all’anno. L’indagine è stata condotta dal 16 dicembre 2021 al 19 gennaio 2022. Per i dermatologi, gli anni di pratica medica, il sesso e la regione sono stati ponderati ove necessario per allineare i dati alle proporzioni effettive della popolazione.

Forte insoddisfazione di pazienti e medici
Gran parte dell’insoddisfazione dei pazienti è risultata legata al carico elevato di cure giornaliere, dato che utilizzano in media sei diversi trattamenti ogni settimana (tra prodotti da banco, da prescrizione e prodotti alternativi) per mitigare i loro sintomi, dedicando oltre 30 minuti al giorno alla gestione della malattia.

Il sondaggio ha rilevato che quasi 9 pazienti su 10 con dermatite seborroica erano interessati a provare nuove opzioni di trattamento, soprattutto se questo comportava un numero inferiore di terapie, e che oltre 9 operatori sanitari su 10 concordavano sulla necessità di nuove opzioni di trattamento.

Inoltre, l’87% dei pazienti e il 97% degli operatori sanitari hanno convenuto che i trattamenti utili a gestire le routine di cura dei capelli renderebbero più facile la vita dei pazienti. Ulteriori sintomi fastidiosi indicati dai partecipanti come obiettivi importanti di eventuali nuove terapie includevano il prurito (70%), l’arrossamento (64%) e la desquamazione (62%).

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