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Steatosi e fibrosi epatica: 2 fattori metabolici aumentano il rischio

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La resistenza all’insulina e una maggiore circonferenza della vita sono risultate associate a maggiori probabilità di sviluppare steatosi e fibrosi epatica

La resistenza all’insulina e una maggiore circonferenza della vita sono risultate associate a maggiori probabilità di sviluppare steatosi e fibrosi epatica, secondo i risultati di uno studio di coorte pubblicato sulla rivista Clinical Gastroenterology and Hepatology.

I criteri della steatosi epatica associata al metabolismo (MAFLD, metabolic-associated fatty liver disease) hanno lo scopo di migliorare la stratificazione e la gestione dei pazienti, ma i fattori clinici utilizzati nella sua definizione sono complessi, hanno premesso gli autori.

Il loro studio è stato il primo a esaminare il contributo di diversi fattori metabolici in una coorte rappresentativa a livello nazionale, utilizzando i dati del periodo 2017-2018 del National Health and Nutrition Examination Survey (NHANES) su 4.369 partecipanti. Di questi, 2.732 erano adulti sani, 1.234 avevano steatosi epatica e 403 avevano fibrosi. La maggior parte presentava almeno due fattori metabolici. I criteri di esclusione includevano gravidanza e storia di epatite virale, tra gli altri.

I ricercatori hanno valutato il significato prognostico relativo di sette fattori metabolici chiave, ovvero circonferenza vita come surrogato del grasso viscerale, insulino-resistenza, infiammazione, pressione sanguigna, trigliceridi plasmatici, pre-diabete e livello del colesterolo HDL, definiti dai criteri della steatosi epatica associata al metabolismo (MAFLD, metabolic-associated fatty liver disease), utilizzando modelli separati, adattati per dati demografici, diabete e stato di sovrappeso.

La steatosi epatica è stata definita da un parametro di attenuazione controllata a un punto di cutoff di sensibilità più elevato (≥290 dB/m) e la fibrosi è stata definita da una misurazione della rigidità epatica ≥8,2 kPa. La resistenza all’insulina è stata misurata mediante il modello omeostatico di insulino-resistenza (HOMA-IR ≥2,5) e un’elevata circonferenza della vita è stata definita come ≥90 cm per gli uomini non asiatici e ≥102 cm per quelli asiatici e ≥88 cm per le donne non asiatiche e ≥80 cm per quelle asiatiche.

Aumento del rischio di steatosi e fibrosi con insulino-resistenza ed elevata circonferenza della vita
L’analisi ha mostrato che i soggetti che presentavano almeno due fattori metabolici basati sui criteri MAFLD avevano un rischio significativamente più elevato di sviluppare steatosi (odds ratio aggiustato, aOR, 5,79) e fibrosi epatica (aOR 2,5), indipendente da un alto indice di massa corporea e dallo stato del diabete, hanno riferito l’autore senior Chirag Patel e colleghi della Harvard Medical School di Boston.

I primi due fattori metabolici per steatosi e fibrosi sono risultati essere l’insulino-resistenza (aOR di 3,96 per la steatosi p<0,00001 e di 2,8 per la fibrosi p<0,001) e l’obesità centrale maggiore (aOR rispettivamente di 5,98 e 4,43, p<0,00001 e p<0,000001)

«Dal momento che la steatosi epatica rimane sottodiagnosticata nel mondo reale, i nostri risultati evidenziano il potenziale della semplificazione dei criteri MAFLD per identificare i gruppi a più alto rendimento per lo screening e la stratificazione del rischio» hanno scritto gli autori. «Questo studio mette in luce i fattori che dominano l’associazione (come adiposità viscerale e insulino-resistenza) con steatosi e fibrosi, dimostrando che i fattori di alta prevalenza negli Stati Uniti sono quelli che comportano il maggior rischi di sviluppare malattie del fegato».

«Siamo rimasti sorpresi dal fatto che la circonferenza della vita e la resistenza all’insulina abbiano svolto ruoli ampi e indipendenti, anche dopo aver considerato l’indice di massa corporea e il diabete nel rischio di steatosi e fibrosi» ha commentato Patel. «È stata proposta una nuova definizione per lo screening delle popolazioni per il potenziale rischio di malattie del fegato, ma non è chiaro quali fattori di rischio svolgano il ruolo più grande o più piccolo nella popolazione generale degli Stati Uniti».

L’aggiunta dell’insulino-resistenza e di un’elevata circonferenza della vita al modello di previsione del diabete e del sovrappeso ha migliorato l’accuratezza nella classificazione della steatosi, con un NRI (net reclassification improvement) del 77% (45% per i casi e 31% per i non casi), con un’area sotto la curva (AUC) di 0,81.

Inoltre l’aggiunta al modello MAFLD di almeno due fattori metabolici, diabete e sovrappeso, ha migliorato l’accuratezza complessiva della classificazione per la steatosi epatica, con un NRI continuo complessivo del 65-82% per i casi, anche se ridotto del 17 %, e un AUC di 0,79.

Gli autori hanno riconosciuto la necessità di dati a lungo termine per confermare i loro risultati.

Bibliografia

Claypool K et al. Waist circumference and insulin resistance are the most predictive metabolic factors for steatosis and fibrosis. Clin Gastroenterol Hepatol. 2022 Jun 4;S1542-3565(22)00532-8. 

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