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M5s alle elezioni senza alleati, Conte: “Saremo il terzo incomodo”

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Verso le elezioni, Conte: “Non ci fermeremo mai, alle elezioni il M5S sarà il terzo incomodo. Dal Pd abbiamo ricevuto due dita negli occhi con la norma sull’inceneritore”

Alle elezioni “saremo soli. Il terzo polo? Il terzo campo? Saremo il campo giusto”. Così il leader del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte, in una diretta social. “La campagna elettorale è già iniziata. Ci sarà il voto utile: o si vota Meloni o Letta. O Calenda, Renzi, Di Maio, Brunetta – osserva l’ex premier -. Di fatto il voto sarà questo: o votate per l’uno o per l’altro. Ci sarà una sorpresa: il terzo incomodo, il Movimento 5 Stelle“.

“Ritorneremo nelle piazze e nelle strade – assicura Conte -, guarderemo in faccia i cittadini e spiegheremo cosa abbiamo fatto. Il nostro è lo sguardo di chi, seppur isolato e bullizzato, si è battuto sempre coraggiosamente e tenacemente per i cittadini. Non ci fermeremo mai”.

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“NOI BULLIZZATI DAVANTI AL PARLAMENTO E AI CITTADINI”

Per il presidente del M5S, “Draghi ha ritenuto, pur dopo 18 mesi di governo, che la dialettica politica debba rimanere definitivamente esiliata. Il centrodestra ne ha approfittato per attaccarci, insieme a Italia Viva e a Insieme per il futuro. Siamo stati bullizzati davanti al Parlamento e a tutti i cittadini, siamo stati messi in condizione di non poter più sostenere questo governo“.

“DAL PD DUE DITA NEGLI OCCHI”

“Anche Letta ha detto che il 20 luglio è stato il giorno della irresponsabilità. Questo non può riguardare il M5S, nonostante si sia mosso il pensiero unico nazionale per fornire una versione preconfezionata”. Conte, spiega la Dire (www.dire.it), ribadisce la posizione del M5S: “Tutta la vicenda” che ha portato alla caduta del governo “origina da una norma che non c’entrava nulla con il decreto Aiuti. Una norma che è stata inserita mettendoci due dita negli occhi: il Pd ha voluto quella norma per costruire a Roma il più grande inceneritore del centro Italia per rendere Roma la pattumiera del centro Italia. Io sono rimasto dispiaciutissimo da Gualtieri, mio ministro dell’Economia”.

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