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Tumore al polmone e fumo: è anche questione di genetica

Alcuni fumatori potrebbero non sviluppare un tumore al polmone nel corso della vita, grazie al loro corredo genetico secondo un nuovo studio

Alcuni fumatori potrebbero non sviluppare un tumore al polmone nel corso della vita, grazie al loro corredo genetico secondo un nuovo studio

Alcuni fumatori potrebbero non sviluppare un tumore al polmone nel corso della vita, grazie al loro corredo genetico. Questi individui infatti, secondo quanto scrivono alcuni ricercatori su Nature Genetics, potrebbero possedere geni che contribuiscono a limitare le mutazioni, o le alterazioni, del DNA che sono la causa della trasformazione neoplastica cellulare e dello sviluppo del tumore.

Che il fumo sia collegato all’insorgenza del tumore al polmone attraverso l’innesco di mutazioni del DNA è noto da tempo, tuttavia, l’entità dei danni molecolari inflitti dal fumo al DNA umano non era stata quantificata con precisione, ha dichiarato in un comunicato uno degli autori dello studio, Jan Vijg, della University School of Medicine di Shanghai.

La popolazione analizzata era rappresentata da 19 fumatori e 14 non fumatori di età compresa tra gli 11 e gli 86 anni, a cui erano stati prelevati campioni di tessuto polmonare per esami diagnostici non legati al cancro.

Il sequenziamento del genoma 
In questo studio, i ricercatori hanno utilizzato la tecnica del Whole Genome Sequencing (WGS) per analizzare il corredo genetico di singole cellule basali dell’epitelio bronchiale prossimale, quelle da cui deriverebbero alcuni tumori del polmone.

La scelta dei ricercatori è caduta sulle cellule dell’epitelio degli alveoli polmonari, perché queste cellule possono sopravvivere per anni e accumulare nel tempo mutazioni legate all’invecchiamento e al fumo. «Di tutti i tipi di cellule polmonari, queste sono tra quelle che hanno maggiori probabilità di diventare cancerose», ha spiegato un altro autore dello studio, Simon Spivack, dell’Albert Einstein College of Medicine di New York.

I risultati della ricerca, hanno mostrato un aumento della frequenza di mutazioni e di piccole inserzioni e delezioni in un singolo nucleotide con l’aumentare dell’età tra i non fumatori, ma le frequenze di mutazione sono risultate significativamente più elevate tra i fumatori.

Più fumo, più mutazioni
«Questa è una conferma sperimentale del fatto che il fumo aumenta il rischio di tumore del polmone aumentando la frequenza delle mutazioni, come in precedenza ipotizzato», afferma Spivack. «Questa probabilmente è una delle ragioni per cui solo pochi non fumatori sviluppano un tumore al polmone, mentre il 10%-20% dei fumatori di lunga data si ammala di cancro».

I fumatori coinvolti nello studio, avevano fumato un massimo di 116 pacchetti/anni, dove un pacchetto/anno equivale a un pacchetto al giorno per un anno.

La ricerca ha mostrato che il numero di mutazioni rilevate nelle cellule polmonari dei fumatori aumentava in modo direttamente proporzionale al numero di anni di fumo. Tuttavia, oltre i 23 pacchetti/anni, le cellule bronchiali dei fumatori non sembravano accumulare ulteriori mutazioni, riferiscono i ricercatori, suggerendo che i geni di alcuni individui potrebbero renderli più inclini a combattere le mutazioni.

«I fumatori più accaniti non avevano un carico di mutazioni più elevato», afferma Spivack. «I nostri dati sembrerebbero indicare che questi soggetti potrebbero essere sopravvissuti così a lungo nonostante fossero forti fumatori, perché sono riusciti a sopprimere l’accumulo di ulteriori mutazioni».

Tra gli altri risultati, l’analisi genomica non ha evidenziato un accumulo di mutazioni in geni driver del tumore polmonare.

La strada è ancora lunga
Gli autori della ricerca concludono che sebbene questi risultati potranno un giorno contribuire a migliorare lo screening del cancro del polmone e il trattamento della malattia, sono necessari molti altri test di laboratorio e studi più ampi per chiarire quali sono i fumatori più predisposti a sviluppare il tumore del polmone e perché.

Bibliografia 
Z. Huang, et al. Single-cell analysis of somatic mutations in human bronchial epithelial cells in relation to aging and smoking. Nat Genet 2022; 54(4): 492–498. Link

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