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Con e-Archeo un nuovo modo di scoprire i parchi archeologici

Il teatro greco-romano di Velia torna a risplendere

Presentato  e-Archeo, progetto  che racconta otto siti archeologici di interesse nazionale,  secondo un modello esperienziale integrato sia online che sul posto. Sirmione e Desenzano (Lombardia), Marzabotto (Emilia Romagna), Cerveteri (Lazio), Alba Fucens (Abruzzo), Velia (Campania), Egnazia (Puglia), Sibari (Calabria), Nora (Sardegna) sono stati scelti come luoghi-simbolo per raccontare meraviglie del nostro Paese, grazie al digitale e alla realtà virtuale.

Commissionato ad ALES spa dal Ministero della Cultura, il progetto e-Archeo è stato realizzato in collaborazione con diverse università italiane e con l’Istituto di scienze del patrimonio culturale del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Ispc) diretto da Costanza Miliani: l’intento è quello di offrire una modalità di lettura e fruizione di alcune  realtà archeologiche con un notevole potenziale narrativo ancora non pienamente espresso.

Il fil rouge che ha guidato le scelte narrative del progetto è stato quello di illustrare le varie tipologie di insediamento che si sono sviluppate sul territorio italico quale frutto della presenza, sulla penisola e nelle isole, di popolazioni e culture diverse. Sono stati dunque scelti otto siti del Patrimonio Culturale, dislocati sul territorio nazionale da Sud a Nord di fondazione etrusca, greca, fenicio-punica, indigena e romana.

Il Cnr-Ispc ha curato la progettazione e il coordinamento di un team di esperti che ha coinvolto 10 università italiane e la Scuola Archeologica Italiana di Atene. I dati scientifici sono poi serviti quale base di partenza per lo studio di alcuni ambienti o aree degli otto siti, la cui ricostruzione virtuale (a scala architettonica, paesaggistica, e talvolta urbana, oltre che di oggetti) è stata affidata a cinque aziende specializzate del settore 3D. Al fine di favorire la condivisione e conservazione a lungo termine dei dataset prodotti tutto il materiale scientifico e ricostruttivo è stato reso disponibile sulla piattaforma Zenodo, a disposizione dunque della comunità internazionale secondo licenze @CreativeCommons.

“Le ricostruzioni virtuali sono andate poi a popolare diversi applicativi (output), sviluppati da sette industrie creative italiane: e-Archeo 3D, piattaforma web interattiva per l’esplorazione dei siti e la lettura diacronica dei loro ambienti; e-Archeo Voci, podcast che racconta eventi, personaggi e unicità dei siti;  e-Archeo Tattile, installazione tattile multimediale  per rendere accessibile a tutti la lettura degli spazi archeologici e i suoi significati; e-Archeo HI®, installazione multimediale narrativa con personaggi olografici; e-Archeo Video, filmati introduttivi ai siti archeologici e video backstage di narrazione del progetto” ha spiegato Eva Pietroni del Cnr -Ispc.

In particolare, costituiranno un prezioso strumento di promozione dei siti archeologici, gli otto brevi docu-film realizzati dalla RAI, che l’emittente nazionale renderà presto disponibili anche in programmazione sui propri canali.

Interdisciplinarietà è parola chiave del progetto. “Il particolare valore di questo progetto”, ha sottolineato la sottosegretaria al MIC, Lucia Borgonzoni, intervenuta tra gli altri,  alla presentazione,“è nella integrazione sinergica tra approccio scientifico, dimensione emozionale e nuove tecnologie, con un’ attenzione alle possibilità che queste ultime offrono per una fruizione quanto più accessibile dei contenuti”.

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