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Immobiliare: la rivoluzione nel settore con il PropTech

wikicasa PropTech

L’applicazione degli strumenti tecnologici e digitali al settore immobiliare ha dato vita a un neologismo, il PropTech, che fonde i vocaboli property e technology

Nel 2021 il mercato degli analytics ha superato in Italia quota 2 miliardi di valore complessivo, con un incremento del 13% rispetto all’anno precedente e anche nel 2022 non accenna a fermarsi.

E’ quanto emerso dalla ricerca svolta dall’osservatorio Big Data Analytics & Business Intelligence del Politecnico di Milano, che sottolinea come l’impiego massiccio dei dati rappresenti ormai un prerequisito fondamentale per effettuare scelte in modo consapevole. Secondo Statista, inoltre, il mercato raggiungerà globalmente quota 100 miliardi di dollari entro il 2027.

L’applicazione degli strumenti tecnologici e digitali al settore immobiliare ha addirittura dato vita a un neologismo, PropTech, che fonde i vocaboli property e technology per indicare l’utilizzo di Big Data nel real estate.

Ma quali sono le applicazioni pratiche a un mercato complesso, stratificato e in netta ripresa nonostante la pandemia?

Pietro Pellizzari, CEO di Wikicasa, spiega che “I Big Data sono già oggi un asset fondamentale per il settore e in futuro lo saranno sempre più. Dalla progettazione alla costruzione, passando poi per le fasi di gestione e commercializzazione di un immobile, il PropTech è diventato un alleato prezioso sia per le attività del comparto, sia per la clientela finale”.

Dalla grossa mole di dati a disposizione dei portali immobiliari, infatti, è possibile rilevare e tracciare le fluttuazioni dei desideri degli italiani quando si tratta di case, un argomento sempre caldo nel nostro Paese per via dell’affezione al mattone.

“A seguito del lockdown – prosegue Pellizzari – e i conseguenti effetti, in primis lo smart-working, la clientela ha ridefinito il proprio paradigma dei valori intrinseci ed estrinseci riguardo agli spazi abitativi. La posizione ha perso rilevanza rispetto all’ampiezza, così come la qualità degli spazi interni (domotica, efficienza energetica) e la presenza di spazi esterni vivibili (terrazzi e giardini) hanno assunto un valore maggiore.

Le persone, costrette a passare sempre più tempo all’interno della propria abitazione, hanno capito che l’elemento casa era la principale variabile che poteva incidere sulla qualità della vita.

Questo cambiamento repentino, fotografato dai big data raccolti dai portali immobiliari, impone a tutti gli operatori del settore una sfida, quella di cogliere le mutate esigenze dei clienti e adeguare di conseguenza l’offerta per rispondere al meglio ad un nuovo mercato”.

Ma i Big Data possono anche diventare uno strumento, oltre che di analisi, perfetto per consentire ai soggetti coinvolti di effettuare scelte intelligenti, più velocemente.

“Per rendere il mercato più trasparente abbiamo sviluppato un servizio innovativo che consente all’utente di ottenere la valutazione di un immobile online, gratis e con pochissimi click. Abbiamo inoltre reso pubbliche le quotazioni immobiliari disponibili per provincia, comune e zona nelle grandi città. Più informazioni, accompagnate dalla consulenza professionale di un agente immobiliare, rendono il mercato più affidabile, veloce ed efficiente, agevolando l’incontro tra domanda ed offerta”, conclude il CEO di Wikicasa, portale partecipato da importanti realtà del settore come Tecnocasa, Gabetti, ReMax, Tempocasa, i quattro gruppi più importanti in Italia per numero di agenzie.

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