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Bronchiectasie: l’Fda promuove il colistimetato

ferritina sierica

Bronchiectasie non correlate a fibrosi cistica: colistimetato di Zambon ottiene dall’Fda la designazione di “breakthrough therapy”

L’Fda ha concesso colistimetato sodico in polvere per nebulizzazione somministrato tramite l’inalatore I-neb AAD (“CMS I-neb”), un farmaco in corso di sviluppo clinico, la designazione di “breakthrough therapy” per la prevenzione delle riacutizzazioni polmonari di bronchiectasie non correlate a fibrosi cistica (NCFB) e infezione da Pseudomonas aeruginosa. Lo comunica Zambon, l’azienda responsabile dello sviluppo del nuovo farmaco, in un comunicato stampa.

Con la designazione di “ breakthrough therapy” assegnata dall’ente regolatorio Usa, sono state poste le basi per l’accelerazione dell’iter registrativo del farmaco per il trattamento di una condizione per la quale, ad oggi, non esistono terapie inalatorie disponibili.

La designazione di “breakthrough therapy” si basa sui dati dello studio di fase 3 PROMIS-I, che ha dimostrato come la terapia in questione – rispetto al placebo – riduca significativamente  la frequenza annua di tutte le esacerbazioni, incluse quelle  gravi, in pazienti affetti da NCFB e infezione cronica da Pseudomonas aeruginosa, prolungando il tempo alla prima riacutizzazione e migliorando la qualità della vita (QoL) dei pazienti.

Lo studio PROMIS-I, in breve
Lo studio ha valutato gli effetti del CMS I-neb® sulla frequenza delle esacerbazioni polmonari in pazienti con NCFB e infezione cronica da P. aeruginosa. Il trial ha raggiunto il suo obiettivo primario: l’uso del CMS I-neb® in due dosi giornaliere ha ridotto in modo statisticamente significativo le esacerbazioni polmonari nel corso di dodici mesi. Sono stati randomizzati un totale di 377 pazienti, 177 al CMS I-neb® e 200 a placebo. Il tasso annuo di esacerbazioni è risultato significativamente più basso nei pazienti in terapia con CMS I-neb® rispetto al placebo (0,58 per paziente/anno rispetto a 0,95, rischio relativo (RR) 0,61 IC 95% 0,46-0,82, p=0,00101). Gli effetti del trattamento sono stati ancora più evidenti nei pazienti aderenti alla terapia (riduzione del 43,5% delle esacerbazioni, p= 0,00080).

Lo studio ha inoltre raggiunto importanti obiettivi secondari, dimostrando miglioramenti rispetto al placebo, quale il tempo alla prima esacerbazione, significantemente ritardato nel gruppo con CMS I-neb® (HR 0,59, IC 95% 0,43-0,81, p=0,00074). Anche la frequenza delle esacerbazioni gravi si è significativamente ridotta (RR 0,41 IC 95% 0,23-0,74, p=0,00300). La qualità della vita misurata tramite il St. George’s Respiratory Questionnaire (SGRQ) è risultata nettamente superiore dopo i dodici mesi di trattamento nel braccio con CMS I-neb, con una differenza di 4,55 punti, rispetto al braccio con placebo (p=0,0055). Dopo ventotto giorni di trattamento la densità di P. aeruginosa è diminuita significativamente nei pazienti trattati con CMS I-neb (p < 0,00001).

Sul fronte della safety, il trattamento è risultato ben tollerato. La percentuale di pazienti per i quali sono stati riferiti eventi avversi è risultata simile nei due gruppi. Broncospasmo e resistenza agli antibiotici sono stati osservati raramente (2,8% e 1% rispettivamente).

Soddisfazione per la concessione, da parte di Fda, della designazione di “breakthrough therapy” per CMS I-neb®, è stata espressa da Roberto Tascione, CEO di Zambon, che ha sottolineato come questo conseguimento, ottenuto “…in pazienti con NFCB e infezione da P. aeruginosa, finora privi di farmaci approvati per questa indicazione, rappresenti un importante passo in aventi che suffraga la nostra “mission” di sviluppare e rendere disponibili nuove opzioni di trattamento per i pazienti affetti da malattie respiratorie rare e severe. Siamo orgogliosi dell’importanza riconosciuta dall’ente regolatorio Usa a CMS I-neb® e del bisogno urgente di mettere a punto trattamenti innovativi per questi pazienti”.

“Questa designazione di “breakthrough therapy” – ha aggiunto Paola Castellani, CMO e Capo della struttura R6D di Zambon – rafforza la nostra fiducia sul nuovo farmaco che, se verrà approvato, dovrebbe essere il primo trattamento per via inalatoria utile per i pazienti con NCFB e infezione cronica da P. aeruginosa. CMS I-neb® è un trattamento sperimentale unico, messo a punto allo scopo di veicolare concentrazioni a target di farmaco direttamente sul sito di malattia, minimizzando, al contempo, l’esposizione sistemica al principio attivo che potrebbe essere causa di tossicità e di effetti collaterali. Nel corso dei prossimi mesi, contiamo di lavorare a stretto contatto con Fda, in concomitanza con l’avanzamento del programma di sviluppo clinico di CMS I-neb®, con la speranza di rendere possibile al più presto la disponibilità di questo trattamento per quei pazienti la cui esistenza è pesantemente compromessa dalla malattia”.

Informazioni sulla NFCB
La NCFB è un grave disturbo polmonare cronico in cui i bronchi si dilatano in modo permanente a causa di un ciclo di infezione, infiammazione e danno al tessuto polmonare. La condizione è caratterizzata da frequenti esacerbazioni polmonari che richiedono una terapia antibiotica e/o ricoveri ospedalieri. I sintomi includono tosse cronica, eccessiva produzione di espettorato, respiro corto e ripetute infezioni respiratorie, che possono peggiorare la condizione di fondo. Negli Stati Uniti le NCFB colpiscono da 340.000 a 520.000 pazienti Attualmente, non ci sono terapie specificamente mirate alle NCFBE.

Fonte: Comunicato stampa

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